Paganese-Catania 3-1: Un film già visto

Volti scuri in trasferta. Ancora...

Volti scuri in trasferta. Ancora... 

Il commento alla cocente sconfitta degli etnei rimediata al 'Torre' di Pagani

SCONFITTA MERITATA
La prima delle tre trasferte di fila previste dal calendario è iniziata nel modo peggiore possibile. Al “Marcello Torre” di Pagani, nel recupero della tredicesima giornata di andata, i rossazzurri sono stati sconfitti per 3 a 1 dalla compagine azzurrostellata, in virtù delle reti (tutte scaturite dagli sviluppi di calci piazzati) del quarantenne Francesco Scarpa, abile a spiazzare Furlan dal dischetto, del difensore Mariano Stendardo, lesto a cogliere di sorpresa l’imbambolata retroguardia etnea, e del classe 2001 Giuseppe Guadagni, quest’ultimo autore di un tiro al volo dalla distanza che ha sorpreso l’estremo difensore catanese. Di Jacopo Dall’Oglio, su punizione, l’illusoria rete del momentaneo 2 a 1 realizzata in avvio di ripresa. Una sconfitta pesante, nel punteggio e nel percorso di crescita della compagine etnea, giunta al cospetto di una Paganese assai modesta, poco appariscente, ma, allo stesso tempo, terribilmente cinica e concreta, capace di indirizzare il match nel verso giusto con appena tre tiri in porta. Sterile e confusa la reazione dell’undici di Cristiano Lucarelli (giunto alla seconda sconfitta in dieci gare, coppa compresa) arenatesi contro il bunker predisposto da mister Erra a difesa del doppio vantaggio. Pochi, infatti, gli interventi degni di nota compiuti dall’estremo difensore campano Paolo Baiocco, nonostante l’artiglieria pesante schierata nel finale di gara dal tecnico labronico, con Lodi, Sarno, Barisic, Di Molfetta, Mazzarani, Curiale e Di Piazza contemporaneamente in campo negli ultimi dieci minuti. Un K.O. che fa male e che mantiene inalterata la distanza dal quarto posto, occupato dalla Ternana (umbri vittoriosi nel tardo pomeriggio di oggi in quel di Siena nella gara valida per i quarti di Coppa Italia), sempre lontano nove punti.

SOLITI FANTASMI DA TRASFERTA
Oggi pomeriggio, a Pagani, è andata in scena una pellicola già vista e rivista nel corso di questa stagione e, andando oltre, anche in questi dannati cinque anni di C. A Pagani, tanto per non andare lontano, avevamo perso anche nel Marzo del 2017. Un altro K.O. rimediato in campo avverso, il settimo in nove trasferte (primato negativo per il Girone C), aggravato dal dato poco lusinghiero della peggior retroguardia esterna del raggruppamento: 25 reti in 9 match (media di 2,77 reti a partita), peggio di Rende (23 reti in 9 gare) e Rieti (20 reti incassate in 8 incontri lontano dallo “Scopigno”). Al “Torre”, come se non bastasse, sono riapparsi quei fantasmi dell’era Camplone che sembravano relegati al passato, ovvero una fragilità difensiva al cospetto di un avversario, la Paganese, che non può definirsi di prima (ma neanche seconda) fascia. Numeri impietosi che dipingono un quadro disarmante, perché se è vero che il Catania, in casa, vanta il secondo miglior rendimento del girone (21 punti in 9 match, al pari del Monopoli), in trasferta l’attuale sedicesimo posto rappresenta uno score da retrocessione.

LUCARELLI, SCELTE CHE NON CONVINCONO
La risicata vittoria sul Rende, ottenuta nel deserto del “Massimino” domenica scorsa, era stata accompagnata dal suono cupo di campanelli d’allarme risuonati distorti nel pomeriggio campano di oggi. Al “Torre”, infatti, le paure malcelate generate dall’atteggiamento avuto dalla compagine etnea per buona parte della gara coi calabresi si sono mestamente materializzate, nonostante il massiccio turnover proposto da mister Lucarelli. Rispetto alla gara coi biancorossi, a parte la conferma del modulo (il 4-2-3-1), il tecnico livornese ha cambiato il volto della formazione di partenza per 6/11: fuori Pinto, Biagianti, Rizzo, Mazzarani, Di Molfetta e Di Piazza – con gli ultimi tre entrati a gara in corso – dentro Marchese, Bucolo, Dall’Oglio (al rientro dopo il turno di squalifica), Barisic, Catania e Curiale. I risultati sono stati decisamente negativi, con un Catania giunto per la prima volta alla conclusione a tre minuti dall’intervallo, con un sinistro al volo di Marchese parato con non poche difficoltà da Baiocco. Fallimentare la scelta di schierare Lele Catania sulla trequarti, mentre Curiale, in avanti, non è mai riuscito ad inquadrare la porta campana. Poco convincente il prodotto fornito dalla mediana, con Bucolo e Dall’Oglio incapaci di vincere un duello con i rispettivi dirimpettai. Anche i cambi in corsa, il grosso dei quali giunto dopo aver superato l’ora di gioco (Lodi, Di Molfetta e Di Piazza rispettivamente per Dall’Oglio, Catania e Biondi), hanno prodotto un possesso palla sterile, privo di vere azioni pericolose dalle parti di Baiocco. Scelte che non convincono, anche se, onestamente, meglio di così, con questo organico, sembra difficile poter fare.

TERAMO, CATANZARO E AVELLINO, IL TOUR DE FORCE CONTINUA
Lo 0 a 0 di Vibo Valentia fra i rossoblù di Giacomino Modica e il Catanzaro, nel recupero della sedicesima giornata disputata in notturna, è l’unica notizia positiva di questo infausto 11 Dicembre 2019. Il pareggio fra le due calabresi, infatti, consente al Catania, nonostante la sconfitta, di mantenere il sesto posto in classifica, seppur con un punto di vantaggio sui giallorossi e due sugli ipponici. Magra, magrissima, soddisfazione, al momento la più alta che possa regalare questo girone di andata che si concluderà fra pochi giorni in quel di Teramo. Al “Bonolis” gli etnei troveranno sul proprio cammino una formazione che, nonostante la classifica dica undicesimo posto con 24 punti, è stata costruita per obiettivi più importanti. La squadra di Bruno Tedino, tecnico ex Palermo, ha un’intelaiatura tecnicamente superiore a quella della Paganese. Squadra di categoria, con ottime individualità, bisognosa di punti per risalire una classifica attualmente non in linea coi buoni propositi estivi. Teramo domenica 15, Catanzaro mercoledì 18 e Avellino (in casa) domenica 22 Dicembre: un tour de force da mal di testa. Da oggi pomeriggio, ancora di più…