Novara-Catania(3-3): Papunzel

Gomez, match da favola disneyana...

Gomez, match da favola disneyana... 

Il commento al match del "Piola" fra piemontesi e siciliani. I temi "caldi": beffa evitata; primo tempo da "grande"; ripresa in affanno; caso Lopez; Ranieri dopo la sosta.

Beffa evitata
Si sarebbe trattato di un’ingiustizia. Il fenomenale “papu” Gomez evita la beffa al 91’, ma ai tifosi etnei non può che restare l’amaro in bocca per una mancata vittoria che, paradossalmente, si sarebbe potuta tramutare in una disastrosa sconfitta, fra l’altro “marchiata a fuoco” da due ex come Morimoto e Jeda, nell’ambito di una partita dai due volti giocata al cospetto di un Novara volenteroso, atleticamente pimpante, ma clamorosamente inadeguato dal punto di vista tecnico alla massima serie. Lo dico adesso: se i piemontesi si salveranno con “questo” organico (cioè senza una robusta campagna di rafforzamento a gennaio), compiranno la più grande impresa della storia del calcio. Il pareggio odierno la squadra di casa lo porta a casa unicamente in virtù delle tante assenze nel reparto arretrato accusate dal Catania. Con due difensori come Alvarez e Spolli (non stiamo parlando di Vidic o Thiago Silva) dubito che i rossazzurri, due volte in vantaggio meritatamente, si sarebbero fatti raggiungere e, addirittura, superare. Ma tant’è. Questo è il calcio e bisogna accettarlo. Una cosa appare certa, e questa gara ne è una chiara dimostrazione: a gennaio bisognerà operare “quantitativamente” in difesa, perché fra infortuni e squalifiche, potremmo trovarci spesso in situazioni “limite” come quella odierna, situazione che era stata ampiamente preventivata un po’ da tutti al termine della campagna acquisti estiva. Situazione in cui sei costretto, bravo Montella, a cambiare modulo (3-5-2), e inserire un giocatore, Legrottaglie, con non più di mezzora sulle gambe. E, per adesso, non andiamo ad approfondire la “qualità” degli esterni bassi che, “more solito”, hanno cominciato non benissimo (eufemismo) la stagione. Anche in questo caso, il sogno rimane “aperto”: avere “almeno” un terzino sinistro di valore in rosa (concesso che, al limite, un Alvarez in forma per una compagine del valore del Catania può andare, così come Potenza in qualità di alternativa), oltre che un ulteriore centrale…

Primo tempo da “grande”
La strada “montelliana” è quella della prima frazione. Se si proseguirà su questo percorso, ritengo che si potrà ottenere qualche soddisfazione in più dalle gare esterne. Il Catania, pur devastato difensivamente dalle assenze, ha approcciato il match con personalità “da grande”, cioè da squadra superiore tecnicamente (e non ci sono dubbi) e maggiormente dotata di esperienza a certi livelli. Il tecnico etneo ha disposto la squadra nel modo più logico. Marchese è abituato a giocare da centrale piuttosto che a destra, Legrottaglie e Bellusci sono due centrali, Capuano è più bravo a fluidificare che a difendere. Ergo, 3-5-2, completato da Lanzafame a destra, preferito per ovvi motivi al più offensivo Catellani, e da un trio di mediani abituati al gioco d’attacco come Lodi, Almiron e Delvecchio. Ciò che in pochi si attendevano èl’ennesima esclusione di Maxi a favore di Bergessio, a far coppia con l’inamovibile Gomez. Sulla punta ex Barcellona ci sarà da intavolare una discussione a parte. Il Catania, nel giro di mezzora, ha messo sotto il Novara in lungo e in largo, fallendo occasioni clamorose (in specie Bergessio) e andando in vantaggio con il tap-in sotto misura di Legrottaglie, su azione da calcio da fermo. Un esordio “bagnato” dalla buona sorte quello dell’ex juventino. Peccato che il “solito” Brighi (Roma vi dice qualcosa?), “aiutato” dal proprio collaboratore di linea, abbia provveduto ad annullare ingiustamente la rete del 2-0 di Delvecchio per un inesistente fuorigioco di Almiron. La partita sarebbe finita lì. Ma ci vuole anche fortuna, con Brighi in particolare. Però, onestamente, questo errore fa il paio con il rigore negato al Novara per un incomprensibile intervento falloso in area commesso da Marchese, intervento che in Serie A non puoi permetterti, perché di colossale ingenuità in un momento in cui la tua squadra sta dominando. In ogni caso, il Catania è piaciuto, in specie a centrocampo con un Lodi impeccabile in regia e un Almiron finalmente in discrete condizioni fisiche. L’ex barese ha corso, tamponato, rilanciato l’azione e, finanche, si è prodotto in qualche inserimento palla al piede dei suoi, come testimoniato dall’azione della rete annullata a Delvecchio. Benino anche Bergessio, mobile e sempre al posto giusto, seppur assai impreciso nelle conclusioni. Tuttavia, bisogna fin d’ora aprire un capitolo sull’unico giocatore di un’altra categoria visto oggi sul terreno del “Piola”: Gomez. Il “papu” SI è rivelato semplicemente devastante per la povera difesa locale che mai, sottolineo mai, è riuscita a limitarlo. Dribbling, assist, tiri, punizioni conquistate, gol finale. Un incubo autentico per Ludi e soci. Questo è un giocatore fenomenale, un’altra grande scoperta della società rossazzurra, dopo i vari Vargas, Martinez e Silvestre. Da favola, Papunzel invece che Rapunzel...

Ripresa in affanno
Il “cambiamento” di rendimento registrato fin dai primi minuti del secondo tempo, a mio avviso, è imputabile unicamente a un fattore: Legrottaglie non poteva oggettivamente rimanere in campo e Montella non aveva nessuno con cui sostituirlo. Senza l’appoggio concreto dell’esperto centrale, l’anello debole costituito da Marchese ha cominciato a fare acqua, Bellusci inevitabilmente è andato in panne ed ecco il patatrac di una difesa a quel punto troppo tenera, se si considera pure il calo degli esterni Lanzafame e Capuano, meno reattivi che nella prima frazione. Eppure, anche in questi frangenti la cattiva sorte ci ha messo lo zampino. Il rigore al 48’ fischiato da Brighi per fallo di mano di Dlevecchio appare “al limite”. Ci può stare, ma altri arbitri non lo avrebbero dato, considerato che Gennaro è completamente girato su se stesso e non può accorgersi della palla che gli sbatte sul braccio. Non solo. Dopo che i rossazzurri, pur in difficoltà, con ottima personalità erano riusciti a ripassare in vantaggio grazie a una superlativa punizione dal limite (conquistata dal neoentrato Suazo), calciata nel “sette” dal solito Lodi, Montella ha dovuto fare a meno proprio dell’honduregno, un elemento che nelle praterie concesse da un Novara proteso in avanti alla ricerca del pareggio sarebbe potuto andare a nozze: stiramento dopo 10’ dall’ingresso in campo e (si suppone) stop “corposo”. Una iattura vera e propria! Sulla sostituzione di Suazo con Catellani parlerò a parte. Purtroppo, da questo momento, siamo al 53’, gli affanni difensivi divengono troppo evidenti e inevitabili, e il Novara punisce oltre misura il Catania. Paradigmatica dell’antica “legge” calcistica relativa agli “ex” è la successione delle reti che consentono agli uomini di Tesser (anch’egli ex etneo…) di ribaltare il risultato: Morimoto da due passi ad anticipare Bellusci, su enorme pasticcio difensivo; Jeda, al 85’, approfittando della sostituzione di Legrottaglie (fra l’altro, “fratel” Nicola la chiedeva da una vita) con Ledesma, a tagliare la difesa rossazzurra e a impallinare in due step l’incolpevole Andujar, già di per sé bravo a neutralizzarne la prima conclusione da distanza ravvicinata. Paradossalmente, è proprio qui che il Catania mi è piaciuto di più e ben mi fa sperare per il futuro. In un frangente di così grande difficoltà, a 5’ dalla fine e con davanti il baratro dell’ennesima, in questo caso dolorosissima, sconfitta, i rossazzurri sono riusciti a reagire da grande squadra, mettendo sotto il Novara, riversandosi in avanti con coraggio e qualità e, al 91’ pervenendo meritatamente al pareggio grazie all’immenso Gomez, bravo a sfruttare l’unica palla “vera” toccata da Ledesma, un assist di testa addirittura provvidenziale. Il Dio del Calcio esiste, mi verrebbe da dire. È necessario ripartire da questi ultimi minuti di gara per costruire la “personalità” di domani e, probabilmente, questo risultato aiuterà Montella e soci ad acquisire finalmente quell’autorevolezza indispensabile per portare a casa il risultato pieno. Sono sicuro che, se si proseguirà su questa strada, partite come quella odierna verranno vinte agevolmente in futuro. La buona sorte prima o poi dovrà premiare il Catania in trasferta…

Caso Lopez
Che un giocatore giochi una grande partita e venga riconfermato, fa parte della “normalità” di una squadra di calcio. Che un allenatore, in un determinato frangente di gara, decida di far entrare al tuo posto un altro pari ruolo più adatto per caratteristiche a svolgere una determinata funzione, ci sta pure. Ma che decida di sostituire il tuo pari ruolo con un fuori ruolo nel momento più caldo del match, ai più pare incomprensibile. Perché Montella, all’atto dell’infortunio di Suazo, inserisce Catellani e non Maxi Lopez, giocatore più rappresentativo dell’intera rosa? In apparenza sembrerebbe una scelta incomprensibile. In quel momento l’esperienza e la classe dell’ex Barcelona si sarebbero rivelate preziose. La risposta, netta e precisa, sta nelle parole del presidente Pulvirenti a fine gara: Maxi Lopez deve “svegliarsi”, pensare al Catania, allenarsi bene e giocare con la giusta dose di impegno. Più chiaro di così il massimo dirigente non poteva essere. Le motivazioni delle scelte di Montella, quindi, sono extracalcistiche. Desidera inviare un segnale forte all’argentino: o dimostri di essere quello che sei, un campione, o non giochi. Certo, l’infortunio di Suazo risolverà almeno in parte la questione: restano in due per il ruolo di centravanti e Bergessio, pur encomiabile, non è Ibrahimovic. Pertanto, che Maxi si dia una smossa e riprenda a far sognare i tifosi dell’Elefante…

Ranieri dopo la sosta
La sosta per le nazionali giunge quanto mai a fagiolo, considerati i gravi problemi difensivi del Catania. Si potranno recuperare giocatori fondamentali in difesa, qualche altro elemento come Legrottaglie, Izco, Paglialunga (che può anche giocare da centrale difensivo) o lo stesso Almiron, con l’allenamento, potrà rifinire la propria condizione. Tutti uomini importanti di un organico mai così ricco dalla mediana in su. Benedetto calendario!!! Tuttavia, al rientro, il Catania dovrà affrontare un altro match difficilissimo, pari a quello ben condotto con la Juve: al “Massimino” calerà un’Inter ferita dagli enormi torti arbitrali sofferti nel match contro il Napoli di Mazzarri. Attenzione, di solito quando capitano queste cose, nel campionato italiano, la gara susseguente presenta difficoltà di “compensazione” a favore della “grande” danneggiata. Non è fare vittimismo o mettere le mani avanti, ma puramente una constatazione “storica”, neutra direi. Quindi, occhio alla penna e olio di gomito. Basterebbe solamente che gli uomini di Montella ripetessero la grande gara giocata contro la Juventus per poter dormire sonni tranquilli. Poi, con un Gomez di questa portata, tutto è possibile… Let’s go, Liotru, let’s go!!!