Nicolosi: 'Pagata solo una mensilità, l'obiettivo è concludere la stagione e cedere...'

Gaetano Nicolosi insieme a Giovanni Ferraù in una foto di repertorio

Gaetano Nicolosi insieme a Giovanni Ferraù in una foto di repertorio 

L'intervento di Gaetano Nicolosi, socio di maggioranza della S.I.G.I., estrapolato dalla puntata odierna di 'Corner'

Nel corso della puntata odierna di 'Corner', trasmissione settimanale in onda su Telecolor, è intervenuto telefonicamente Gaetano Nicolosi, socio di maggioranza della S.I.G.I., facendo il punto sul delicatissimo momento della società etnea: “Abbiamo pagato solo una mensilità (quella di luglio, ndr). Sono stati raccolti 90 mila euro, così suddivisi: 30mila li ho versati io, 25mila Ferraù, 20mila Palma, 10 mila Baudo e il resto Reganati. Perché gli altri soci non hanno partecipato? Bisognerebbe chiederlo a loro. A parte qualche piccolo contributo, soltanto io e Palma stiamo adempiendo alle spese. Crediamo di pagare la restante parte entro una decina di giorni. Due eventi ci hanno penalizzato: il pignoramento che ha bloccato degli introiti provenienti dalla Lega e l’assenza di mettere a reddito Torre del Grifo. Ho fatto tantissimo, ci sono sempre stato. Gli altri potrebbero dare qualche cosa in più. Baldini ha fatto un atto importante, di stimolo per tutti. In Sigi non c’è una rottura, ci sono dei punti di vista diversi. Il progetto è ancora vivo, verso gli altri soci nessuna chiusura".

Sullo statuto della S.I.G.I.: “Lo statuto lascia il tempo che trova. Gli impegni sono equi per tutti. La divisione è equa per tutti. Ho fatto un grande errore a non averlo letto prima…Se dovessi mai avere soldi non li utilizzerei per liquidare gli altri soci, ma per immetterli nella società".

Sulla mancata cessione a Tacopina: “A parte alcuni soci, per via di interessi personali, eravamo tutti d’accordo alla cessione. L’obiettivo di Sigi non era speculare, ma salvare il Catania, trovare un interlocutore e rivendere il club, lasciando un messaggio alla città".

Tempi di sopravvivenza del Catania: “Da parte mia c’è una sola strada da percorrere, quella di cercare con l’aiuto di tutti, della tifoseria, di portare la squadra a fine campionato. Per l’iscrizione al prossimo campionato la vedo molto difficile. Abbiamo un malato, cerchiamo di sanarlo e non di ucciderlo”.

"Andare avanti insieme a due o tre soci? Perchè no..."

Sull'incontro coi gruppi organizzati della Curva Nord: "I tifosi sono stati eccezionali, gli ho spiegato in modo schietto come stanno le cose, senza dare nessuna illusione. Nessuno può fare miracoli. Ho chiesto l'aiuto ai tifosi, negli spalti. Non possiamo prendere in giro la gente. Bisogna essere compatti".

Sull'interesse da parte di un fondo arabo: "Per adesso c'è solo quello della bottiglia..."