Nel nome di Siniša, complimenti al Catania SSD!

Foto: Catania SSD

Foto: Catania SSD 

Considerazioni sul bellissimo gesto compiuto dalla dirigenza in occasione della manifestazione 'Un goal per la solidarietà'.

Cari lettori,

questo non è un articolo convenzionale, anzi, per certi versi non è nemmeno un articolo. Mi rivolgo a Voi parlando in prima persona - come faccio di solito con Tino nella rubrica EpiStolando, inaugurata questa stagione, ma in quel caso si trattava di un espediente narrativo, mentre adesso indirizzo direttamente a Voi le mie riflessioni. Tutto è nato ieri sera, quando ho ricevuto su WhatsApp un comunicato del Catania dal responsabile della comunicazione Angelo Scaltriti. Una prassi, questa, per gli operatori dell'informazione, che però in questo caso mi ha fatto sussultare, non appena ho intravisto la foto allegata, che poi è la stessa di questo pezzo: due maglie del Catania 2022/23 personalizzate col numero 11 ed il nome MIHAJLOVIĆ, consegnate dal presidente Pelligra e dall'ad Grella a Dušan e Nicholas, figli di Siniša. Prima di proseguire nei miei spunti, riporto il comunicato della società.

Dušan e Nicholas, amici del Catania

Mercoledì scorso, in occasione della quindicesima edizione della manifestazione “Un goal per la solidarietà” organizzata da Luca Napoli, il Presidente Rosario Pelligra e il vice presidente e amministratore delegato Vincenzo Grella hanno incontrato Dušan e Nicholas Mihajlović.

Ai due giovani, apprezzati per la disponibilità e la signorilità, è giunto dagli spalti del “Massimino” un lungo applauso, espressione del sentimento di una città che ha apprezzato i valori, gli esempi, il cuore, le qualità e il carattere dell’indimenticabile Siniša.

Per noi è stato un grande onore, scrivere Mihajlović sulla nostra maglia.

Non è la prima volta, in quest’annata, che la società regali la propria maglia a personaggi di rilievo in occasione di determinati eventi. E’ stato fatto con rappresentanti delle istituzioni, partner commerciali, esponenti del mondo ecclesiastico, sportivi famosi (come l’ex calciatore Aldair), ecc.. Si tratta di una consuetudine virtuosa introdotta dal nuovo corso, che consente di attrarre simpatie trasversali e, perché no, contribuisce a diffondere ulteriormente il marchio e i propri prodotti, che peraltro quest’anno stanno andando letteralmente a ruba.

Ma in questo caso ho colto un quid pluris nel significato del gesto. In primo luogo perché è stato compiuto nell’ambito di un’iniziativa in cui la società era gradita ospite e non parte integrante dell’organizzazione. Poi perché, in un certo senso, è la conferma della sincera vicinanza del Catania alla figura di Siniša ed alla sua famiglia. Se ciò può apparire scontato per la piazza, che ha avuto modo di innamorarsi del tecnico serbo a suo tempo per evidenti ragioni, non altrettanto poteva dirsi per una dirigenza - straniera - appena insediatasi, che non ha vissuto quell’epopea. E invece no. Ricordo perfettamente cosa accadde il giorno in cui Siniša se n’è andato. Era in programma un incontro prenatalizio tra la società e la stampa, che si svolse in un clima di tristezza. Vince Grella non riuscì a concludere il suo intervento, la commozione prese il sopravvento ed interruppe la sua voce rotta. Il fatto che sia stato proprio lui, insieme al presidente Pelligra, a consegnare le maglie a Dušan e Nicholas, chiude nel migliore dei modi un cerchio iniziato in una mesta giornata di fine autunno.

Quello di cui stiamo parlando è uno dei classici momenti, nella vita di una società calcistica, che a mio parere si ha il dovere di sottolineare. Alcune volte si sottolinea in negativo, come la scorsa settimana per il caso della commistione con la politica (poi proseguita lunedì scorso, in occasione della visita del ministro Abodi, ma quel che penso al riguardo l’ho già espresso e non è il caso di tornarci sopra); altre volte, come oggi, in positivo. Quel che conta è mantenere sempre onestà intellettuale ed equilibrio, rifuggendo dai luoghi comuni, come quelli secondo cui se si loda l’operato della società si è “pro”, mentre se lo si critica si è “contro”. Se un po’ tutti comprendessero questo passaggio, si farebbe un grande upgrade in termini di maturità, che favorirebbe un clima più sereno e - con esso - lo stesso sviluppo del club.