Muro: 'new wave', si puo'!

Il muro di C.C.Com in visita a Torre del Grifo

Il muro di C.C.Com in visita a Torre del Grifo 

Max Licari propone un approfondimento in merito all'appello rivolto al "nucleo storico" di partecipare con nuovo vigore alla vita del principale luogo di dialogo a disposizione dei tifosi rossazzurri su Internet: il muro di questo sito. Un profilo che vuole essere anche uno spaccato di storia mediatico-tifosa degli ultimi dieci anni. Per non dimenticare.

Applausi
Carusanza, un saluto a tutti i veri tifosi del Catania. In pratica tutti quelli che scrivono regolarmente in questo sito... Intervengo dopo qualche settimana dalla fine del campionato per avanzare un plauso all'iniziativa degli amici Alfio Lombardo “ciccibelli” e Vincenzo La Corte, che ho avuto il piacere di ospitare entrambi in radio nel corso di questa splendida stagione. Restituendoci la possibilità di ricordare “come eravamo”, ci hanno dato la possibilità di intravedere “come potremo essere” in futuro. L’appello a ripopolare il muro rivolto al nucleo storico, quello che ha praticamente "fondato" uno strumento che aveva cominciato a emettere i primi vagiti sul sito www.cataniacalcio.com dell’ottimo Robnic (che saluto), facendolo divenire un vero e proprio “crac” in un ambiente mediatico a dir poco desolante come quello della Catania all'alba del 2000, è assai stimolante. E' vero, se il muro tornasse ai fasti “qualitativi” dei "tempi d'oro" sarebbe stupendo, perché quelli erano frangenti in cui per la prima volta i tifosi avevano la possibilità di dialogare fra loro in uno spazio libero. E lo facevano quasi con "stupore", con una passione e un livello di scrittura e di competenza anche calcistica che definirei altissimo, a mio parere anni luce avanti rispetto a quello che si leggeva o si vedeva sui media locali. E lo dico con cognizione di causa.

Storia
Perché è storia. Chi voleva leggere qualcosa di interessante sul Catania, al di là delle consuete “polpette” gettate giù in cinque minuti che erano soliti propinare gli stanchi aedi del Paleolitico giornalistico che “bazzicavano” (e in qualche caso ancora bazzicano) il panorama mediatico catanese, ecco, doveva collegarsi con .com e leggere i post dei Luca Fontanarosa (mitico fondatore del sito, insieme al sottoscritto, Orazio e Tony), dei Carlo Copani, dei Luca Allegra, dei Luigi Pulvirenti, dei Carlo Galati, degli Orazio Esposito, dei Gianfranco Sabella, dei Piero Italia, dei Paolo Di Caro, dei Mario Conti, dei Carlo Impellizzeri, dei Roberto Nicotra, dei Nino Russo, per non parlare dei tanti amici che si firmavano con nickname storici, da "Generale" e "Redbluewin" in poi, i quali ho poi avuto l’onore di conoscere (non li menziono tutti perché so che dimenticherei qualcuno). Ho riletto quasi con commozione alcuni miei messaggi risalenti a più di dieci anni fa e le risposte di amici che anche ora scrivono su questo muro. Tempi d'oro, già... Tempi in cui il Catania militava in Serie C, e io scrivevo articoli sul sito di Robnic perché nessuno mi aveva mai dato la possibilità di farlo da un’altra parte. Tempi in cui il Catania conquistava una faticosa promozione in B. Tempi che possono ritornare se questa "new wave" terrà duro. Il presupposto, infatti, è che il muro sia controllato, per evitare che nemici (catanesi e non) "camuffati" spargano veleni e illazioni o attacchi “ad personam” a questo o quel personaggio pubblico. E per pubblico non intendo solo giocatori, dirigenti o giornalisti, ma semplicemente chi ci mette la faccia, esponendosi al giudizio degli altri. Giudizio legittimo, che però deve essere esposto con civiltà. Critica anche dura nei confronti di chicchessia, ma senza insulti, senza illazioni create ad hoc per colpire. E Alfio lo sta facendo nel migliore dei modi. Sto riscoprendo ultimamente il piacere di leggere il muro. A un certo punto non ho scritto più (o l'ho fatto di rado), pur citando sempre, quotidianamente, i migliori post mattutini all'interno della mia trasmissione radiofonica, perché mi ero accorto che “amici” occultati dietro improbabili nickname, e per “amici” intendo persone che conosco e che in alcuni casi fingevano di essere amiche, scrivevano sul mio conto minchiate create su misura o, qualche volta, per pura cattiveria (perché a Catania, si sa, se non hai “padrini” e vieni dal nulla non puoi creare alcunché di successo, niente che “funzioni”) o, nella maggior parte dei casi, allo scopo di cercare di “arrestare” un processo che non poteva essere arrestato. Perché, poi, io e Paolo Di Caro abbiamo creato la prima trasmissione radiofonica interamente dedicata ai colori rossazzurri, “Pianeta Catania”, ed è cambiato definitivamente il quadro. Adesso sembra tutto normale. Ci sono tanti bei siti, ottimi a dire il vero, tante buone trasmissioni radiofoniche, i media locali si occupano di Catania in modo esaustivo, il Catania è il migliore di tutti i tempi, Torre del Grifo non è più un misto tra "Star Trek" e "Lo Hobbit", allo stadio si gode alle prodezze del “pitu” e non alle evoluzioni di Di Cunzolo. Ma tutto questo, carusanza, è venuto DOPO. Ricordo che anche la semplice operazione giornalistica di fornire il resoconto quotidiano degli allenamenti per Catania era fantascienza. Cominciammo nel sito, seguendo prima a Pedara e poi a Massa, neve o sole, vento o acqua, H24 il mondo rossazzurro. E sembravamo alieni. Oggi leggo i post di alcuni “campioni” dei peana sulla bontà del muro e del sito. E sono contento. Però, non dimentico che alcuni di questi "campioni" ai tempi mi davano del pazzo, dicevano che facevo giornalismo spazzatura. Peccato che quando poi scrivevamo (io e i vari Luca, Carlo, Luigi, etc.) i pezzi sul sito o parlavamo in radio o in Tv la gente non la pensasse in quel modo. Anzi, mi pareva che il giudizio fosse opposto. Ora sono tutti bravi... E va bene così. Bisogna essere coerenti nella vita. Per esempio, al sottoscritto, nel corso di tutti questi anni, sono giunti molti pressanti inviti all’autocensura personale o di collaboratori, o magari all’autoelisione (sarebbe stata la soluzione più auspicata – e a lungo perseguita…) da parte di qualche personaggio forse un po’ troppo zelante nell’imporre i propri “punti di vista”. Io non mi sono mai calato le braghe; altri, al primo soffio, "Sì, Badrone"... E, anche in questo caso, si tratta di storia. Incancellabile.

Presente!
Storia. Ho voluto ripercorrerne il profilo perché magari alcuni dimenticano, altri per motivi anagrafici non conoscono. L’ho fatto per far comprendere a tutti come dietro questo strumento così bello ci siano anni di passione, di sacrifici, di lotte per la sopravvivenza. Il tutto per dare ai tifosi la possibilità di dialogare in modo libero fra di loro. E in modo libero significa anche poter dire a Max Licari “ca è cunnutu”. Non dimenticando, tuttavia, che se hai a disposizione uno spazio seguito da migliaia di persone in tutto il mondo in cui poter dire a Max che è cornuto lo devi anche al fatto che Max (e per “max” intendo tutti coloro che tengono in piedi questo sito) in tutti questi anni, senza che tu lo sapessi, ha lottato con i denti (e non sto usando un eufemismo) affinché tu avessi la libertà di prenderti questo sfizio. “Pauca paucis”. Rispondo presente all’appello. Let’go, Liotru, let’s go!!!