Moro colato...

Moro, doppietta d'autore e vetta della classifica cannonieri con 6 reti...

Moro, doppietta d'autore e vetta della classifica cannonieri con 6 reti... 

Max Licari sul fondamentale successo al cospetto della Juve Stabia. Moro show, Greco e tanta grinta. Difesa da registrare.

Una vittoria fondamentale... con un Moro da impazzire!
Ci voleva. Ci voleva come il pane questa meritata vittoria conseguita dalla ciurma di Baldini al cospetto di un avversario forte come la Juve Stabia. Ci voleva per la classifica, deficitaria dopo il negativo inizio di campionato. Ci voleva, soprattutto, per l’autostima. E già, quando vai in campo con quattro ventenni o poco più, peraltro titolari in ruoli nevralgici, riuscire poi a fare la prestazione e a conseguire il risultato pieno risulta fondamentale per il prosieguo del cammino, assai tortuoso in ogni caso. Un percorso la cui guida è demandata a un tecnico “cazzuto” come quello rossazzurro. Non era facile accettare di rimanere, seppur in una grande piazza come Catania, nelle condizioni in cui ci si ritrova attualmente. Bisognava possedere gli attributi, una sconfinata fiducia nelle proprie capacità e la consapevolezza di poter lavorare in piena sintonia con l’unica parte della società etnea, quella tecnica affidata a Pellegrino e Guerini, di cui sia possibile misurare, in positivo o negativo, presenza e competenza sulla base di dati sicuri e non schermati da cortine di fumo più o meno consapevoli. Non è che si sia risolto definitivamente qualcosa, che sia chiaro. I problemi, a tutti i livelli, rimangono lì, nutriti e corposi. Tuttavia, queste due corroboranti vittorie consecutive consentono una bella boccata di ossigeno puro dopo un’apnea segnata da quattro sconfitte e un pareggio, inframezzate da un’unica gioia casalinga, assaporata contro la non certo scintillante neopromossa Andria. I tre punti conquistati contro il “volpone” Novellino, ex non troppo rimpianto alle falde dell’Etna, consentono a Baldini di fare rifornimento di fiducia, cruciale per una squadra nuova e, adesso sì, giovane. Così, la classifica non sorride ma nemmeno genera brividi ai supporters del Liotru, perché i 10 punti conquistati valgono un sereno posizionamento a metà del guado e consentono di guardare con un pizzico di ottimismo in più, se non altro, alla prossima gara di Francavilla, un campo ostico e, tradizionalmente, per niente semplice per il Catania. La copertina la conquista tutta questo ragazzo di proprietà del Padova (complimenti ai biancoscudati), in prestito secco alla società di Via Magenta, Luca Moro. Con la splendida doppietta rifilata ai campani, il centravanti rossazzurro si è portato in vetta alla graduatoria dei cannonieri del girone C. Ciò che maggiormente stupisce è la sua personalità, quasi da veterano. Freddo sotto porta, abile a tenere palla, veloce e potente, bravo ad assistere (suo il passaggio vincente a Russini sul secondo gol), sembra un miracolo giunto a salvare la Catania calcistica nel suo momento più buio. Già dopo poche gare, si può tranquillamente affermare, senza correre il rischio di arrossire, come sia il miglior centravanti approdato in maglia etnea dall’ultima esperienza cadetta di Calaiò. Ma non è il solo. Anche Greco sta confermando i buoni presupposti mostrati nelle sue prime apparizioni al “Massimino”. La sua gamba, al momento, pare imprescindibile nella mediana di Baldini, soprattutto quando riesce a inserirsi sulla fascia sinistra, come accaduto in occasione del gol della vittoria siglato nella ripresa da Moro. Da rivedere Cataldi, che pure ha fornito il suo apporto dinamico al centrocampo, nella speranza che possa crescere in personalità come i suoi giovani compagni. Le note dolenti, purtroppo, giungono dalla difesa. Come accaduto già in precedenza, troppo facile riesce ad attaccanti e centrocampisti avversari affondare nelle maglie centrali del reparto arretrato catanese. Soprattutto Ercolani appare ancora un po’ “tenero” al cospetto dei vecchi marpioni della categoria, mentre Monteagudo dà l’impressione di sentirsi più sicuro con un giocatore d’esperienza come Claiton. La controprova è data dalle due ultime gare casalinghe in cui l’argentino è apparso meno attento (sul primo gol di Eusepi l’errore è suo) e il Catania ha subito ben sei reti; di contro, a Picerno (seppure la compagine lucana sia ovviamente di categoria inferiore alle due formazioni campane), il venticinquenne ex Nueva Chicago si è distinto fra i migliori. Un deficit, quello difensivo, chiaro. Lacune su cui Baldini dovrà lavorare. E molto.

La vittoria della determinazione
Le prestazioni negative di alcuni “senatori” come Maldonado, Provenzano o Russotto, unite all’indisponibilità di Calapai per squalifica e al ritorno di Russini fra i titolari, consigliano a Baldini di proporre un 4-3-3 “baby”, in specie in mediana, che mette subito in difficoltà l’esperta ma compassata difesa gialloblù, impostata su Troest e sull’ex Tonucci. La novità più importante è Cataldi nel ruolo di regista, a fronteggiare dirimpettai molto più scafati come Altobelli, Berardocco o Bentivegna. È proprio Tonucci, al 7’, a farsi anticipare da Russini, il quale tocca per Moro che si invola solitario verso Sarri, battendolo in uscita con freddezza. Gran gol, quello del vantaggio rossazzurro. I primi 20’ sono tutti di marca etnea. Piace molto il pressing offensivo portato, oltre che con Rosaia e Greco, pure con i due terzini Albertini e Pinto. Non stupisce, dunque, il raddoppio già al 15’, figlio di una percussione dirompente sulla fascia destra di Moro, abile a crossare al centro per Russini che attacca il primo palo e fulmina ancora l’estremo difensore stabiese. Gol e assist per il centravanti veneto, vera e propria rivelazione della stagione in Serie C. Il ritmo tenuto nei primi venti minuti, davvero alto, difficilmente può essere mantenuto a lungo in questa categoria. E, infatti, il Catania comincia a calare, soprattutto in mezzo, facendosi schiacciare nella propria area da una Juve Stabia toccata nell’orgoglio. Gli uomini di Novellino non si aspettavano di certo un inizio gara così disastroso! In verità, sebbene gli ospiti riescano a produrre gioco sulla trequarti e a sfondare talora sulle corsie laterali, ci vuole (come sempre) un errore individuale per spianare la strada alla rimonta. È Monteagudo, al 25’, su cross assai lento e prevedibile di Berardocco, a dimenticarsi Eusepi al centro dell’area piccola: un gioco da ragazzi per l’esperto ariete ex Alessandria mettere dentro di testa. Un copione già visto che mette ancor più in difficoltà il Catania. Infatti, un paio di minuti dopo, Sala becca anche il pareggio. Questa volta è Ercolani a lasciarsi scappare Panico, il migliore dei suoi, il quale serve ancora Eusepi a centro area per il facile tap-in vincente. Un gancio al mento da tramortire un peso massimo, figuriamoci una formazione giovane come il Catania… L’infortunio (serio) di Pinto, sostituito da Ropolo, chiude un primo tempo scoppiettante, dal tono agrodolce. Chi, comunque, si aspettava un Catania in confusione nella ripresa viene smentito immediatamente. La seconda frazione, cominciata con il recuperato Ceccarelli al posto dell’evanescente Piccolo, vede i rossazzurri riprendere con lena il pressing, in specie con Greco, Russini e Moro, nettamente i migliori in campo. E il centravanti rossazzurro, dopo aver sfiorato la segnatura qualche minuto prima, va a realizzare la doppietta personale al 63’ su cross, come già accennato, di Greco, ponendo avanti il Catania e costringendo Novellino a tentare di cambiare l’inerzia in mediana, mettendo dentro Schiavi e Stoppa, per poi andare all-in con “nonno” Evacuo al posto di un mediano, Berardocco. I campani spingono, ma non sfondano. Anzi, è più il Catania, irrobustito dagli ingressi di Biondi e Provenzano, a sfiorare il quarto gol che il contrario. Tre punti d’oro nobilitati dagli applausi dei circa duemila spettatori presenti. Con la speranza che "zona bianca" e risultati migliori possano contribuire a riportare il pubblico allo stadio. Sarebbe un vero e proprio toccasana. Per tutti.

A Francavilla senza paura
La prossima gara sarà molto difficile. Si va a Francavilla Fontana, al cospetto di una buona squadra, ben allenata, pericolosissima fra le mura amiche. L’auspicio è che questo importantissimo successo possa fornire carburante utile a migliorare tenuta fisica e struttura di gioco, in modo da poter cominciare a fare risultati di spessore con maggiore continuità. Rientrerà Calapai, Ceccarelli starà meglio, magari qualche “senatore”, punto nell’orgoglio, comincerà a svegliarsi… chissà! Let's go, Liotru, let's go!