Mi ritorni in ment ex: Messina-Catania

Giorgio Corona, uno dei 'doppi ex' più rappresentativi

Giorgio Corona, uno dei 'doppi ex' più rappresentativi 

Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata ai doppi ex passati ed attuali...

La storia negli almanacchi
Il fascino dell’ex. Il fascino di nomi che, alla sola lettura, rievocano una valanga di aneddoti. Una miscela esplosiva di rimpianti, rimorsi, dolci pensieri ed emozioni sopite dentro il cassetto dei ricordi da stadio. Il fascino dell’ex, passato ed attuale.

Presente: 3-1 per gli etnei
In vista della gara tra Messina e Catania, in programma domenica 15 novembre alle ore 14.30 allo stadio "San Filippo" , fari puntati sui 'doppi ex' passati e presenti. Negli attuali organici figurano 4 ex: un calciatore, un collaboratore tecnico e due dirigenti. L’unico ex in campo è il centrocampista catanese Giuseppe Russo, al Messina dal 2002 al gennaio 2004 per un totale di appena tre presenze in cadetteria. Score diametralmente opposto per Emanuele Manitta, attuale preparatore dei portieri rossazzurri. Portiere messinese in tre riprese: dal 1996 al 2000, dal 2001 al 2003 e, infine, nella stagione 2007-08 per un totale di 201 presenze (161 reti al passivo) e un gol segnato al Castrovillari nella stagione 1999-2000 in C2 (stagione conclusa con la promozione in Serie C1). Altro ex messinese, adesso in rossazzurro, è Fabrizio Ferrigno, Direttore Sportivo dei peloritani nel corso della scorsa stagione. L’unico ex rossazzurro, attualmente in forza al Messina, è Christian Argurio attuale Direttore Sportivo dei giallorossi, al Catania (nel 2012-13 e nel 2014-15) nelle vesti di Osservatore.

Giuseppe Russo, ex centrocampista del Messina  



Indimenticabili: da Marino a Corona
Nella speciale sezione dedicata agli indimenticabili trovano spazio un difensore, due centrocampisti e tre attaccanti. Si parte dagli anni ottanta con l’arcigno difensore toscano Pier Giuseppe Mosti : al Catania dal 1980 al 1985 per un totale di 146 presenze e 9 reti tra A e B. Tra le colonne del Catania di Gianni Di Marzio che conquistò la promozione in massima serie al termine della stagione 1982-83. Nel 1994-95 il ritorno sotto l’Etna stavolta come allenatore: a lui l’arduo compito di riportare gli etnei tra i professionisti. Ritorno amaro concluso anzitempo dopo un paio di mesi. Qualche stagione più tardi, nel 1997, la parentesi peloritana sempre in CND. Un pezzo importante della storia rossazzurra è Pasquale Marino,al Catania nelle vesti di calciatore prima e allenatore poi. Il tecnico marsalese, attualmente al Vicenza, giunse all’ombra dell’Etna nell’estate 1994 dopo una stagione in CND con l’A.S. Messina (18 presenze). Settantacinque presenze (7 in Coppa Italia C) e 7 reti nelle tre annate catanesi, con un contributo determinante nella promozione in C2 conseguita nel 1995. Il ritorno, stavolta come allenatore, è ancor più entusiasmante: una promozione in A seguita da una salvezza in massima serie nel biennio 2005-2007. Altro centrocampista, altra promozione: è il caso di Roberto Breda, al Catania dal gennaio al giugno 2002, ingaggiato per innalzare il livello tecnico della formazione affidata a Pietro Vierchowod. Mezzo campionato intenso giocato quasi sempre tra i titolari e spesso con la fascia da capitano al braccio. Diciotto presenze, senza reti all’attivo, coronate dalla tanto agognata promozione in Serie B. Promozione da protagonista nonostante il risicato impiego nella doppia finale contro il Taranto, quando il duo Graziani-Pellegrino gli preferì il giovane rampante Andrea Bussi. Ma per sette minuti, nell’inferno dello “Jacovone”, anche Roberto Breda difese coi denti lo 0-0 che valse il salto in cadetteria. In precedenza tra le fila del Messina: tra il 1990 e il 1991 per un totale di 39 presenze e 2 reti. ‘Insolito’ tridente offensivo composto da Bortolo Mutti, Giorgio Corona ed Emanuele Calaiò. Bortolo Mutti ha indossato la casacca rossazzurra nel lontano 1976-77. Stagione personale positiva, con 8 reti in 33 gare, conclusa però con l’amara retrocessione in Serie C1. Al Messina come tecnico dal 2003 al 2006. Annate memorabili con la cavalcata dall’ultimo posto in B fino alla promozione in A conseguita nel 2004. Brillante anche nella prima stagione in massima serie, conclusa con uno storico 7 posto (2004-05). L’idillio si spezza nel marzo 2006 quando viene esonerato lasciando la formazione peloritana al terz’ultimo posto. Tra i giocatori più rappresentativi del derby dell’Alcantara troviamo Giorgio Corona. L’attaccante palermitana, attualmente allo Scordia in D, ha indossato la casacca peloritana in due riprese. La prima nella stagione 1998-99 in Serie C2 per un totale di 27 presenze e 3 reti. La seconda dodici anni più tardi: dal 2011 al 2015 per un totale di 126 presenze e 52 reti tra D, Seconda Divisione (la vecchia C2) e Lega Pro. In mezzo a cotanto giallorosso l’annata rossazzurra, nel campionato di Serie A 2006-07. Esordio col botto per Corona, con la straordinaria staffilata al volo che ‘incenerisce’ il portiere cagliaritano Chimenti e che regala la vittoria ai rossazzurri nella gara di ritorno in massima serie. Conclude la stagione con 7 reti 32 gare prima di esser ceduto al Mantova in Serie B. Chiusura con l’Arciere Emanuele Calaiò. Per i colori rossazzurri è storia recentissima: 18 reti in 35 partite nella scorsa stagione. In riva allo Stretto appena ventenne: 12 presenze e 2 reti (siglate proprio al Catania nel 3-3 del Celeste del settembre 2002) prima di passare al Pescara.

Roberto Breda, ex centrocampista di Messina e Catania  



Panchine
Nomi importanti anche tra gli allenatori. Oltre ai già citati Pasquale Marino e Bortolo Mutti ritroviamo il gentleman della panchina Egizio Rubino, protagonista col Catania di due promozioni, rispettivamente in Serie A nella stagione 1969-70 e in B nel 1974-75. Al Messina nelle vesti di calciatore (mezzala) nel corso degli anni quaranta. Tra gli anni settanta ed ottanta troviamo due girovaghi della panchina che hanno fatto le fortune, talvolta anche le sfortune, di una miriade di formazioni meridionali: Gennaro Rambone e Aquilino ‘Lino’ De Petrillo. Il tecnico napoletano ha allenato il Catania in più riprese:1974/75 (solo le gare di coppa Italia prima della ‘staffetta’ con Egizio Rubino),1979/80 (le prime 8 giornate) e vari andirivieni tra il 1985 e il 1987. Al Messina per parte della stagione 1981-82. Più regolare lo score di Aquilino ‘Lino’ De Petrillo: al Messina in corso d’opera nella stagione 1978-79; al Catania l’anno seguente, in sostituzione di Rambone, con la conquista della Serie B nella memorabile partita di Reggio Calabria. Nello stesso periodo troviamo Antonio ‘Tonino’ Colomban: simbolo del calcio peloritano. Da giocatore (ruolo centrocampista) ha indossato la casacca giallorossa dal 1951 al 1957 collezionando 137 presenze e 22 reti. Conclusa la carriera da calciatore è ritornato in riva allo Stretto nelle vesti di allenatore: dal 1964 al 1967, dal 1969 al 1971, per parte della stagione 1990-91 e, infine, nel 1992-93, l’ultima della ‘vecchia’ ACR. Al Catania nella stagione 1985-86, in cadetteria, tra la 20esima e la 28esima giornata in coabitazione con Guido Mazzetti. Bandiera giallorossa da calciatore, allenatore senza fortuna in rossazzurro: stiamo parlando del compianto Giovan Battista Fabbri. Centrocampista peloritano tra il 1949 e il 1955 (157 presenze e 21 reti). Da dimenticare l’esperienza catanese, quando, da subentrante, ‘traghettò’ il Catania in Serie B nell’amarissima annata 1983-84. Infine lo stakanovista palermitano Angelo Busetta. Stagione 1994-95, CND. Busetta inizia la stagione sulla panchina dell’A.S. Messina e successivamente, a causa dei problemi della società peloritana, lascia la panchina giallorossa per accasarsi proprio al Catania al posto di Mosti (citato in precedenza). E’l’inizio di una cavalcata entusiasmante, coronata con la vittoria nella polvere di Gangi che valse il ritorno tra i professionisti.

Pasquale Marino, un po' di giallorosso in un mare di rossazzurro  



Passato: presenza marcata tra i pali e in avanti
Ampia carrellata dedicata ad altri ‘doppi ex’ del passato, con una presenza assai marcata tra i pali e in avanti. Tra i portieri il più ‘distante’ è il romanoMarco Onorati: al Catania nelle vesti di giocatore (dal 1982 al 1987 e dal 1988 al 1989) e successivamente come preparatore dei portieri; a difesa dei pali della porta giallorossa nel biennio 1993-95. Segue Enrico Nieri: al Messina in due riprese (nel1985-86 e nel 1987-88 per un totale di 55 presenze con 39 reti incassate); al Catania nel 1988-89 (17 presenze, 9 reti al passivo). A cavallo tra gli anni novanta e duemila troviamo Saul Santarelli: al Catania nella stagione 1997-98 in C2, per un totale di 25 presenze (35 reti sul groppone); al Messina di passaggio nel 2006-07. Giovanissimo in giallorosso, maturo in rossazzurro: è il caso di Gianni Marco Sansonetti, al Messina nella stagione 1986-87, al Catania tra il 2001 e il 2003. Presenza ancor più corposa in difesa. Il più lontano dai giorni nostri è Mario Miltone, difensore anni trenta. Negli anni settanta trovano posto Dante Lodrini (al Catania nella catastrofica stagione 1973-75, conclusa con la retrocessione in C; al Messina nella stagione seguente proprio in terza serie); Giovanni Simonini(oltre 100 presenze in rossazzurro tra il 1972 e il 1976, con una promozione in B, al Messina nella stagione 1976-77) e Antonio Ceccarini difensore elegante in rossazzurro a due riprese: 1973-74 e nel 1975-76 dopo un anno all’Avellino. Dopo la lunga militanza al Perugia nell’estate del 1983 il ritorno in Sicilia, stavolta al Messina (30 presenze e 2 reti in maglia biancoscudata). Terzetto negli anni novanta. Giuseppe Sabadini: in rossazzurro nell’ amara stagione 1983-84, conclusa con la retrocessione in B, al Messina nel 1995-96 nelle vesti di allenatore. Marco De Simone: al Catania dal 1985 al 1987 per un totale di 68 presenze. Nell’estate 1987 il passaggio in giallorosso. In riva allo Stretto colleziona oltre 100 presenze mettendo a segno due reti.Andrea Cuicchi: al Messina di passaggio nel 1987 prima di passare proprio al Catania.Ultimo difensore della serie il terzino fluidificante Andrea Giallombardo: quarantuno presenze nel Catania 2003-04, titolare inamovibile nello scacchiere di mister Colantuono; giallorosso dal gennaio al giugno 2007 in massima serie senza incidere. Tre centrocampisti. Graziano Landoni: al Messina tra il 1959 e il 1960; al Catania nella stagione 1965-66 con appena 5 presenze. Il più rappresentativo, tra i centrocampisti, è il palermitano Pippo Romano. Al Catania in due riprese: la prima nella stagione 1991-92 (21 presenze e 3 reti) in C1, il ritorno – dopo due anni a Licata – nel 1994-95 nel Campionato Nazionale Dilettanti. Chiusura di carriera con la maglia peloritana dal 1997 al 2002: 83 presenze, 3 reti e due promozioni (in C2 nel 1997-98 e in C1 nel 1999-2000). Altra bandiera biancoscudata è Sergio Quinto Campolo. Appena sette presenze nel Catania 2000-01 ‘prima’ dell’epurazione post-derby di Palermo che coinvolse, tra gli altri, anche Passiatore e Marziano. Nel marzo 2001 il passaggio al Messina. In giallorosso 79 presenze tra C1 e B con due promozioni all’attivo: in B nel 2001, in A nel 2004. Nel 2011 nuovamente in giallorosso nelle vesti di allenatore: esperienza poco fortunata conclusa con l’esonero a stagione in corso. Chiusura con gli attaccanti. Antonio Peternel (attaccante goriziano anni trenta e primissimi anni quaranta) e Engelbert Koenig(punta austriaca anni quaranta) sono quelli più lontani dall’ attualità. Tra gli anni cinquanta e sessanta troviamo Sergio Quoiani (al Catania tra il 1952 e il 1956, con l’intervallo di una stagione, la 1954-55, proprio al Messina) e Sebastiano Alicata (attaccante di Carlentini, al Messina dal 1958-60, al Catania appena due presenze nella stagione 1962-63 in A). ‘Portabandiera’ degli anni settanta è Giovanni Picat Re: rossazzurro nel biennio 1972/74 per un totale di 47 presenze e appena 4 reti, esperienza amara conclusa con la retrocessione in terza serie. Nella stagione seguente il passaggio proprio al Messina, in terza serie. Sul finire degli anni novanta troviamo Ciccio Pannitteri: una sola stagione a Catania, la 1996-97 in Serie C2, protagonista con 11 reti in 26 gare. Contributo importante sfociato nella conquista dei play-off promozione, tuttavia persi contro la Turris ad Avellino.Successivamente al Messina nella stagione 1998-99. Chiusura con l’attaccante di Nicosia Ignazio Panatteri, prodotto del vivaio rossazzurro. Quattro presenze con la maglia del Catania nella stagione 2001-02 conclusa con la promozione in B. In giallorosso nella stagione 2008-09 in Serie D.

Dirigenti: da Turi Massimino a Pietro Lo Monaco
Tra i dirigenti ricordiamo Salvatore Massimino , Nicola Salerno e Pietro Lo Monaco. ‘Turi’, fratello del compianto Presidentissimo rossazzurro, fu presidente della società biancoscudata dal 1984 al 1991. Stagioni importanti nelle quali il Messina – promosso dalla C1 alla B – sfiorò il clamoroso salto in Serie A. Nicola Salerno ha collaborato per la società peloritana dal 1997 al 2002, contribuendo in modo massiccio al ritorno in B dei giallorossi dopo il fallimento del 1993. Al Catania in due riprese: nel 2002-03 e nel 2012-13. In precedenza, nel 2011, una breve parentesi ancora in riva allo Stretto. Dulcis in fundo Pietro Lo Monaco, freschissimo ex patron della società peloritana. Al Catania nelle vesti di direttore plenipotenziario dal 2004 al 2012 con una promozione in A nel 2006 e sei salvezze consecutive in massima serie. In giallorosso come calciatore negli anni settanta (come centrocampista) e , dal 2012 alla scorsa estate come presidente. Tre le promozioni col Messina: una da calciatore (1973-74, in Serie D) e due da dirigente (nel 2012-13 in Seconda Divisione e nel 2013-14 in Lega Pro). Esperienza conclusa amaramente con la retrocessione in D al termine dei play-out contro la Reggina.