Melfi-Catania: ripetersi è d'obbligo

Provaci ancora, Andrea!

Provaci ancora, Andrea! 

La presentazione della gara tra gialloverdi e rossazzurri in programma domenica 16 ottobre alle ore 16.30

Lo stadio “Arturio Valerio” (capienza 4.000 posti, 900 dei quali riservati agli ospiti) è pronto ad ospitare la sfida tra le due formazioni appaiate in fondo alla graduatoria del Girone C di Lega Pro: i padroni di casa del Melfi ed il Catania di Pino Rigoli. Le due squadre sono accomunate dai punti in classifica (4), ma si distinguono per tutto il resto. Innanzitutto, com’è noto, la formazione rossazzurra sul campo di punti ne ha conquistati 11: senza le penalizzazioni inflitte per il “caso Castro” e per l’irregolarità riscontrata dalla Covisoc gli etnei si troverebbero al 7° posto, in piena zona playoff, a braccetto con la Casertana. Sarebbe un errore, tuttavia, non tener conto del fardello che condiziona la stagione del Catania e non considerare il match contro i lucani come un vero e proprio scontro diretto da vincere a tutti i costi per tirarsi fuori dalle sabbie mobili. Peraltro, anche il Melfi è entrato nel mirino della Covisoc ed ha un punto in meno nel proprio carniere.

Diverse sono, poi, le ambizioni nutrite dalle rispettive piazze: il Catania, dopo il rilancio della proprietà ed il ritorno di Lo Monaco, ha manifestato l’intenzione di “sparare alle mosche con i cannoni” per ritornare prima possibile nelle categorie che gli competono; il Melfi, invece, è una squadra “miracolata” dalla decisione del presidente Gravina di ripristinare il format a 20 squadre per girone, grazie alla quale ha scongiurato la retrocessione maturata al termine della scorsa stagione, in cui era stato sconfitto ai playout dal Martina Franca (fallito in estate).

UMORI CONTRASTANTI
La società guidata dal presidente Giuseppe Maglione aveva affidato la panchina a Nicola Romaniello, tecnico artefice della cavalcata della Casertana che lo scorso anno si è fermata soltanto ai playoff. Dopo la vittoria contro la sua ex squadra alla 1a giornata, il tecnico di Aversa ha poi conquistato un solo punto nelle successive cinque partite ed è stato esonerato. Al suo posto è stato richiamano un trainer che da queste parti gode di molta fiducia: Dino Bitetto, che nel triennio 2012-2015 ha condotto il club a risultati lusinghieri in Seconda Divisione prima e nella Lega Pro a girone unico poi. La scorsa stagione Bitetto ha guidato l’Ischia, facendosi apprezzare per l’attitudine al bel gioco, non altrettanto per i risultati che hanno inchiodato i campani alla zona retrocessione, determinando il suo esonero a gennaio. Nelle prime due partite che hanno fatto seguito al suo ritorno sulla panchina gialloverde, il tecnico pugliese non è riuscito ad invertire la rotta, pareggiando in casa nello scontro diretto col Siracusa e rimediando un brusco 3-0 a Pagani domenica scorsa. Per risolvere i problemi difensivi la società lucana, che spera di recuperare l’infortunato Roberto De Giosa, in settimana è corsa ai ripari rinforzando il reparto arretrato con l’ingaggio dell’esperto Maurizio Lanzaro. Al contempo ha risolto il contratto con il centrocampista offensivo classe 1980 Giorgio Di Vicino.

Decisamente opposti gli umori in casa Catania. Dopo un primo mese di stagione piuttosto deludente, la formazione di Rigoli è tornata alla vittoria (e quindi al sorriso) nel derby col Messina. Nella circostanza, la tripletta realizzata da Di Grazia ha restituito all’ambiente delle sensazioni positive che da tempo mancavano. La concreta possibilità di un’affermazione in prima squadra di un giocatore “indigeno”, che manca dai tempi di Russo e Mascara, stuzzica la tifoseria, che si augura anche che l’exploit del prodigio di San Giovanni Galermo abbia definitivamente sbloccato un reparto offensivo che si era distinto per eccessiva sterilità fino alla settimana precedente. Ad assecondare il rinnovato entusiasmo ci ha pensato l’ad Lo Monaco che negli scorsi giorni, oltre ad aprire ai tifosi Torre del Grifo in due circostanze, ha messo a disposizione del tecnico quell’Andrea Mazzarani che da molti è considerato un lusso per la categoria, avendo fin qui giocato soltanto in Serie A e Serie B. Il giocatore è stato convocato ma molto probabilmente partirà dalla panchina. Domani la squadra etnea sarà chiamata a sfatare un tabù che si protrae ormai da 11 mesi: per uscire quanto prima dalla zona retrocessione e coltivare davvero propositi di playoff diventa imprescindibile la conquista dei tre punti lontano dalle mura amiche, a maggior ragione sul campo delle compagini meno attrezzate della categoria, che non vanno sottovalutate, ma che devono essere senz’altro affrontate con un atteggiamento più propositivo (e soprattutto più cinico sotto porta) rispetto a quello che si è visto fino all’ultima gara esterna, disputata allo “Iacovone” di Taranto…