Melfi-Catania, presentazione: Spareggio lucano

Caetano Calil, capocannoniere del Girone C

Caetano Calil, capocannoniere del Girone C 

La presentazione della gara in terra lucana tra gialloverdi e rossazzurri, in programma sabato alle 14.30...

Quattro gare per la svolta: atto terzo
Lupa Castelli Romani, Benevento, Melfi e Paganese: quattro partite che dovevano segnare la svolta (in positivo) al campionato del Catania dopo un mese ‘interlocutorio’ fatto di una sconfitta e tre pareggi di fila. Mini ciclo iniziato nel miglior dei modi, con la vittoria di Rieti, ma proseguito come peggio non poteva essere. La rovinosa sconfitta interna contro i sanniti di mister Auteri (formazione che insieme al Foggia appare la più attrezzata del girone), oltre ad interrompere la serie positiva degli etnei (quattro gare di fila), ha smorzato sul nascere le i velleitari propositi di un possibile filotto di vittorie. Un break che, da qui alla sosta natalizia, avrebbe dovuto portare i rossazzurri fuori dalle secche di una classifica resa ancor più complicata dalle vittorie di Martina e Matera: i pugliesi hanno scavalcato proprio il Melfi, mentre i lucani sono usciti dalla zona retrocessione. Catania quart’ultimo, a tre lunghezze dal famigerato tredicesimo posto occupato dall’Akragas, e con appena due punti di vantaggio sui gialloverdi.

Numeri emblematici che dipingono la sfida dell’ “Arturo Valerio” di Melfi come il più classico scontro diretto per la salvezza da non fallire assolutamente. I lucani nonostante l’avvicendamento in panchina – via il duo composto da Giuseppe Palumbo e dall’ex rossazzurro Gennaro Delvecchio, dentro l’esperto Guido Ugolotti) – non hanno cambiato rotta. Nelle tre gare sotto la guida dell’ex tecnico di Acireale, Gela e Siracusa i gialloverdi hanno raccolto appena un punto (il 2-2 interno col Matera), uscendo sconfitti dai confronti con Paganese (in casa) e domenica scorsa al “San Vito” di Cosenza. Tra l’altro, l’ultima vittoria dei lucani risale allo scorso 3 ottobre: rotondo 3-0 al Benevento. Da quel match il buio: tre pareggi, sei sconfitte e il già citato cambio tecnico che, al momento, non ha portato i benefici auspicati dalla dirigenza. Un andazzo da retrocessione che ha fatto sprofondare il Melfi al penultimo posto in graduatoria, con un discreto margine (5 punti) sul fanalino di coda Lupa Castelli Romani. Così come accaduto a Rieti, quattordici giorni or sono, anche a Melfi bisogna ottenere i tre punti, puntando esclusivamente al risultato che alla fluidità del gioco e alla bellezza della prestazione. La terza serie è terra aspra nella quale al 'fioretto' bisogna preferire la 'scimitarra', soprattutto in un periodo, come quello vissuto dagli etnei, nel quale i risultati non arrivano per via di una serie di motivazioni: condizioni fisica precaria, scelte tecniche discutibili e prestazioni tutt'altro che epiche. Celata abbassata e bando ai fronzoli: la ricetta per uscire dalle sabbie mobili è soltanto questa.