Matusa e puttusa

Leto, altra prestazione impalpabile...

Leto, altra prestazione impalpabile... 

Max Licari sull'orribile trasferta del "Matusa". Imperativo: limitare i danni fino a gennaio per ripartire con ambizioni...

Responsabilità, negatività e sfortuna
Un antico motto latino recita "Per aspera ad astra". Per il Catania, purtroppo, queste "aspre difficoltà" sembrano non poter condurre ad alcun "viaggio fra le stelle". E ciò fa molto ma molto preoccupare tutto l'ambiente rossazzurro. Alla settima giornata il sodalizio etneo ha racimolato 6 punti, vincendo 1 partita, pareggiandone 3 e perdendone altrettante, tutte con NEOPROMOSSE dalla Lega Pro (Pro Vercelli, Perugia e Frosinone). Una media da perfetta retrocessione, cui si aggiungono una miriade di infortuni, anche di non lieve entità, che falcidiano l'organico, lasciando pochissimi margini di scelta all'allenatore di turno, in questo caso un Sannino più che frastornato dal fiume di negatività e sfortuna che gli si abbatte contro. Sapeva che non sarebbe stato facile, probabilmente non immaginava che sarebbe stato così difficile. Diciamocelo chiaro, come del resto onestamente fa lo stesso Sannino, perché altrimenti alimenteremmo aspettative pericolose, a onta delle dichiarazioni rilasciate da Pablo Cosentino prima dell'inizio del campionato: allo stato attuale "QUESTA" squadra non mostra di avere le qualità fisiche, mentali e tecniche per raggiungere la promozione. Se la società a gennaio non interverrà in modo netto a correggere e integrare una rosa pur nobilitata da interpreti di prim'ordine come Rosina, Calaiò, Martinho o Rinaudo, i tifosi del Catania saranno destinati a un'altra stagione di profonde amarezze e il livore raggiungerà vette inimmaginabili. In questo momento serve un'assunzione di responsabilità da parte dell'A.D. Cosentino che, mettendoci la faccia, intervenga a calmare le acque, come fatto in passato dai suoi predecessori in situazioni analoghe. Da dirigente pronto...

Allarme scattato
Il grido d'allarme va lanciato immediatamente, al fine di non ripetere gli errori della scorsa stagione quando, reduci da otto stagioni in A, tifosi, stampa e ambiente hanno creduto che, alla fine, le cose si potessero sistemare magicamente da sé come accaduto in passato, attendendo eventi positivi mai verificatisi. Ci vuole chiarezza, realismo e aderenza alla realtà. Bisogna unicamente attenersi ai fatti. E i fatti dicono che questa squadra sta in modo imperterrito confermando, anche in B, un trend di tragica negatività. Stesso "non gioco", stesso deficit di atletismo (anche a Frosinone i modestissimi avversari, più dediti ai calci che al calcio, hanno corso il triplo di Spolli e soci), stessa fragilità mentale (gol presi quasi tutti nelle parti finali del match), stessa sequenza di infortuni importanti che mantengono perennemente piena l'infermeria. Con un'aggravante: non si gioca più contro Pogba, Totti o Higuain, ma contro Gatto, Falcinelli o Ciofani. Così, non si va da nessuna parte. Anzi, si rischia seriamente di cadere in una pericolosissima spirale di depressione che potrebbe portare a risultati funesti. Quindi, l'unica strada mi pare sia quella di dare ascolto alle parole di Sannino: stare accanto alla squadra, cercando tutti insieme di passare il momento difficile e giungere a gennaio in una posizione di classifica "futuribile". Poi, se la società, come ha più volte ribadito, vuole tornare subito in A, sa quello che dovrà NECESSARIAMENTE fare: rinforzare adeguatamente un organico incompleto. Come di consueto, le chiacchiere stanno a zero; si può dire quello che si vuole, ma è il campo a rispondere in modo inappellabile.

Intervenire necessariamente
Cosentino ha affermato non più tardi di qualche settimana fa che l'organico è funzionale in ogni reparto per tentare la risalita, il terreno di gioco ha detto tutt'altra cosa. Questa è una compagine che, se si infortuna Rinaudo va in crisi nera perché in quel ruolo i sostituti, al di là della condizione fisica, non rendono nemmeno al 50% del titolare. Questa è una squadra che non ha una credibile alternativa a Calaiò, che peraltro predica nel deserto come nel caso della partita giocata contro i ciociari; Cani, non solo non incide, ma commette incredibili ingenuità come quella che lo ha portato all'espulsione, consegnando allo stupito avversario una gara destinata allo 0-0 (il Frosinone non aveva quasi mai tirato in porta, così come del resto anche il Catania). Mi attendo una punizione esemplare da parte della società. Questo è un team che non può IN NESSUN MODO permettersi contemporaneamente in campo due giocatori come Castro e Leto che, pur provenienti da una stagione fallimentare, continuano a non fornire un apporto almeno sufficiente al gioco della squadra, né sotto il profilo atletico, né dal punto di vista tecnico e dell'esperienza, cosa grave considerato che in B ci si aspettava che gente abituata a giocare in A o nel Liverpool desse tutt'altra risposte. Se Leto può avere l'attenuante di un infortunio gravissimo dal quale, pare, non si sia ancora ripreso del tutto, particolarmente negativo si mostra l'approccio alla categoria del "pata", cui nulla si può rimproverare in fatto di impegno, ma in quanto a "calcio"... poco e niente. In sostanza, ha sbagliato, dall'inizio del campionato, la quasi totalità delle palle decisive avute in avanti (assist o tiri). Quasi un record. E, trattandosi di un giocatore ipoteticamente decisivo, si può capire quanto complicata debba apparire la situazione. In B, o ci si sveglia e si danno risposte concrete o meglio mettere in campo un ragazzino, come tanti di quelli che puntualmente ogni domenica ci puniscono... e meritatamente, come il Frosinone, che ci ha messo più grinta e convinzione, mentre il Catania ha giocato una partita a dir poco orripilante in quasi tutti i suoi interpreti, a eccezione del solo capitan Spolli, la cui uscita dal terreno di gioco per infortunio ha in pratica deciso il match.

Incubo infortuni, ma quante ingenuità...
Poi, quando tutto deve andare male, si sa, la nera iella la sua manina improvvida la fornisce sempre... Il Catania è anche sfortunatissimo, si vedano gare con Lanciano, Crotone o Frosinone. Tuttavia, attenzione, questa sfortuna i rossazzurri sembrano cercarsela. Andiamo a vedere quanti cartellini gialli e quante espulsioni decisive sono state inanellate. Date una risposta voi, tanto è facile. Io so unicamente che Sauro a Vercelli e Cani al "Matusa" hanno fatto perdere dai 2 ai 4 punti, Calaiò ha saltato la seconda in Piemonte (persa) per uno screzio evitabile nel finale di gara contro il Lanciano. Gyomber stava compromettendo ingenuamente la prima soffertissima vittoria contro il Pescara e ha saltato Frosinone mettendo in gravi ambasce i suoi, tanto che nel finale ci si è dovuti inventare di tutto nel reparto arretrato.. E' sfortuna? No, è altro. E' altro che NON CI POSSIAMO PERMETTERE. E' altro che non ci saremmo mai aspettati da una squadra esperta e dall'età media elevata come quella etnea. Sfortuna è, invece, perdere Capuano e Spolli nella ripresa di una gara equilibrata, autocostringendosi a giocare con Garufi terzino destro, Martinho terzino sinistro e Peruzzi centrale. E' sfortuna, sì, avere mezza squadra indisponibile. Sì. Ma la domanda è sempre quella: perché, dall'inizio della scorsa stagione, TUTTI QUESTI INFORTUNI??? si stanno raggiungendo livelli di guardia inimmaginabili. Il mio parere è che, magari, da Frosinone, senza infortuni ed espulsione, il Catania avrebbe portato a casa un pareggio; ma, chiediamocelo, una squadra con qualche ambizione può non impegnare mai il portiere avversario (Zappino) in una parata seria (il tiro di Leto respinto dall'ex estremo difensore rossazzurro si ascrive all'ambito della normalità)? Sannino giustamente parla di momento delicato che non consente alcuno spazio alla poesia, ma nel calcio si vince tirando in porta. Il Catania tira pochissimo e, anche quando si procura ripartenze pericolose, le getta alle ortiche con rifiniture NON da squadra di prima fascia. In questo, il "campione" delle prime giornate è sicuramente Castro. Non va, non va assolutamente. Sannino, giunto da poco alle falde dell'Etna, chiede pazienza ai tifosi. Ma quanta ne è rimasta? Ritengo che i supporters vadano "santificati" per la pazienza finora mostrata, dopo un anno e mezzo di bocconi amari ripetuti. E sia chiaro, un fallimento in B non può e non deve essere minimamente contemplato dalla società. Per adesso, tutti a sostegno per rimanere a galla, ma a gennaio occorreranno risposte concrete. Concretissime.

"Big" o "Small"?
Catania e Bari, alla vigilia, erano accreditate dai bookmakers come le squadre strafavorite del torneo cadetto. Al momento attuale, ne sono le delusioni più cocenti. Più il Catania, è vero, ma anche i "galletti" di Mangia non scherzano in fatto di passi falsi. Dunque, la gara di domenica alle 12.30 al "Massimino", come deve essere considerata? Grande partita fra ipotetiche "ammazzacampionato" o modesto incontro tra formazioni "attapirate", come da analisi prettamente numerica della classifica? Starà soprattutto al Catania rispondere sul campo, sebbene a oggi non si sappia con quale undici si possa giocare. Chi recupererà, a parte gli squalificati Gyomber e Monzon? Rinaudo? Jankovic? Capuano? Spolli? Per non parlare di Rolin o Almiron... Vedremo. L'unica certezza, adesso, sono i tifosi. Probabilmente toccherà a loro, come contro il Pescara, cantare e portare la croce. Ai giocatori, al tecnico e alla società il compito di tirare fuori gli attributi per venir fuori da una situazione assai delicata. Let's go, Liotru, let's go!!!