Matera-Catania, ex: De Canio, amaro etneo

Gigi De Canio, esperienza rossazzurra da dimenticare

Gigi De Canio, esperienza rossazzurra da dimenticare 

Focus sui doppi ex di Matera e Catania passati e presenti

Da ottobre a gennaio
Ottobre 2013. Dopo otto giornate del campionato di Serie A il Catania, reduce da una stagione trionfale (conclusa all’ottavo posto con 56 punti), si trova nei bassifondi della classifica con appena 5 punti in carniere. Un bottino magrissimo che induce la società di Via Magenta ad esonerare Rolando Maran. Al posto del mister dei record viene scelto Gigi De Canio, mister navigato, a spasso dopo aver portato il Genoa in salvo nel maggio 2012.

L’impatto del tecnico di Matera con il rossazzurro non è dei più felici: scialbo 0-0 casalingo contro la matricola Sassuolo e all’orizzonte le due trasferte di Torino (in casa della Juventus) e Napoli da far inorridire. Tra lo “Juventus Stadium” e il “San Paolo” gli etnei incassano due secche sconfitte (4-0 e 2-1) e una serie lunghissima di infortunati. Alla vigilia della gara interna contro l’Udinese – una tra le tante ex squadre del mister lucano – De Canio deve fare i conti con le assenze dei vari Bergessio (azzoppato da Chiellini), Barriestons, Cabalceta, Peruzzi, Bellusci, Monzon, Plasil e Boateng. Nonostante la piena emergenza i rossazzurri piegano con cuore i friulani grazie una rete di Maxi Lopez. Per De Canio è la prima vittoria da tecnico del Catania. Sembra la svolta del campionato, ma invece si rivela un fuoco di paglia.

Nelle successive cinque partite l’Elefante raccoglie solo un punto (lo 0-0 interno contro l’Hellas Verona) e ben 13 reti da Torino, Milan, Sampdoria e Roma. Nonostante la squadra sembri allo sbando la società decide di confermare De Canio. Il sei gennaio, dopo la lunga sosta natalizia, arriva la vittoria sul Bologna, la seconda (ed ultima) sotto la gestione del materano. Altro fuoco di paglia. La settimana seguente il Catania perde di misura a Bergamo e qualche giorno più tardi, nella gara di Coppa Italia contro il Siena (formazione del campionato cadetto), i rossazzurri subiscono un umiliante 1-4. In sala stampa De Canio non demorde, dichiarando che “il campionato è un’altra cosa” ma ormai il dado è tratto: la società di via Magenta gli dà il benservito decidendo di richiamare Rolando Maran. Così, la bandiera materana (oltre 200 presenze in biancazzurro con due promozioni, in D nel 1975/76 e in C1 nel 1978/79), chiude amaramente la sua ‘campagna’ catanese con 2 vittorie, 2 pareggi e 8 sconfitte (una delle quali in Coppa Italia).

Ex attuali
Soffermandoci alla stretta attualità, l’unico rappresentate negli organici di Matera e Catania è l’attaccante Maikol Negro, la scorsa stagione alla Casertana. Pugliese di Lecce, classe 1988, Negro è stato prelevato dal Celano nel luglio 2010 e, dopo appena un mese, è stato ceduto alla Nocerina. Un’esperienza mordi e fuggi senza mai scendere in campo.

Gianvito Plasmati, attaccante materano dal passato rossazzurro  



Mi ritorni in Ment...Ex
Classica carrellata finale con altri personaggi dal passato lucano-etneo. Tra i difensori ritroviamo Silvio Picci, in rossazzurro nell’ anonima stagione cadetta 1985/86 con 33 presenze e 2 reti; Josè Sparti, per quattro stagioni con la casacca del Catania per un totale di 93 presenze tra Eccellenza, CND e Serie C2; Alessandro Cicchetti, al Catania dal 1995 al 1999 con la promozione in C2 vissuta da protagonista; Roberto Mirri, sparuta comparsa con appena: 3 presenze in rossazzurro dal gennaio al giugno 2003.

In mediana, il più rappresentativo è Aldo Raimondi, protagonista di un insolito andirivieni tra Matera e Catania: in Lucania nel 1974/75, a Catania nel 1978/79 in C1, nuovamente a Matera nel 1979-80 e ancora a Catania l’anno dopo; Federico Righi: biancazzurro nel 1976/77, rossazzurro nella stagione successiva; Maurizio Raise: materano nella stagione 1980/81, etneo in quella 1988/89; Lorenzo Battaglia, autentico girovago del pallone (con oltre 20 maglie indossate in carriera) al Catania dal gennaio al giugno del 2000.

Poker in attacco con Giovanni Calvani, rossazzurro nella stagione 47/48, biancoazzurro in quella 50/51; Giovanni Picat Re, autentica bandiera materana con oltre 180 presenze e 52 reti tra il 1969/70 e il 1975/80, una quarantina di presenze (appena 4 le reti segnate) nel Catania tra il 1972 e il 1974; Francesco Passiatore, rossazzurro dall’estate 1998 all’autunno 2001, a Matera come tecnico; Gianvito Plasmati, materano di nascita, a Catania a più riprese l'ultima delle quali fino alla scorsa stagione (annata conclusa con 3 reti pesantissime contro Akragas, Cosenza e Lupa Castelli Romani).

In panchina, oltre al già citato De Canio, troviamo il pittoresco Gennaro Rambone, mister dell'Elefante a intermittenza: 1974/75 (solo le gare di coppa Italia prima della ‘staffetta’ con Egizio Rubino),1979/80 (le prime 8 giornate) e vari andirivieni tra il 1985 e il 1987. In mezzo a tanto rossazzurro la nuova parentesi lucana nel 1980/81; Franco Gagliardi (al Matera nel 1988/89, al Catania dal dicembre al giugno 1998 in C2) e Roberto Rizzo, a Catania proprio nelle vesti di vice di De Canio.