Matera-Catania: San Saveriano da Tricarico e la traversa miracolosa

Saveriano Infantino, contrastato da Dario Bergamelli, 30 anni proprio oggi

Saveriano Infantino, contrastato da Dario Bergamelli, 30 anni proprio oggi 

Tra sacro e profano il racconto degli ultimi novanta minuti della scorsa stagione. Il filo diretto tra Matera, Catanzaro e Catania

Mucche e tori alla salvezza dell'Elefante
C’è una cittadina, in Lucania, di poco più di cinquemila anime, incastonata tra il confine della provincia materana e quella potentina. Il suo territorio è prevalentemente montuoso, con a contorno una folta vegetazione ricca di querce e cerri. La sua storia è simile a quella di tante altre cittadine del meridione italico, con tracce di arabi e normanni ben visibili. Nel mondo è famosa per le sue maschere, retaggio di culture ancestrali legate a riti di fertilità. Mucche e tori, impersonati soltanto dagli uomini, rappresentano una mandria in transumanza nella quale i partecipanti mimano l'andatura ed i movimenti degli animali, comprese le 'prove di monta' . Si chiama Tricarico, un tempo contea della famiglia normanna dei Sanseverino. Non tutti sanno, però, che da questo borgo medievale di Lucania è venuto fuori il ‘Salvatore’ della patria calcistica etnea: San Saveriano Infantino, nato proprio il 16 settembre di trent'anni fa, che come ‘missione’ terrena fa l’attaccante del Matera, la squadra della sua città, ma che in passato ha anche segnato per l'Acicatena (4 reti in 23 presenze nella D 2007-08). 'Santo' improvvisato; 'venerato' dai tifosi etnei, insieme alla traversa della porta posta la curva sud dello stadio "XXI Settembre", dallo scorso sette maggio...

Gol traverse, espulsioni, rigori sbagliati e santi improvvisati
Ultima di campionato: il Catania di Moriero, reduce dallo 0-0 di Pagani – pareggio catastrofico ai fini della classifica – riceve in casa una tranquilla Fidelis Andria. Agli etnei per salvarsi senza la fastidiosa (e pericolosa) lotteria dei play-out occorre battere i pugliesi e sperare che una tra Catanzaro e Monopoli non facciano altrettanto contro Melfi e Matera, formazioni quest’ultime ormai prive di esigenze di classifica. Il destino dell’Elefante sembra ormai segnato, la condanna all’umiliante coda di campionato appare già emessa.

Accade poi, allo stadio “XXI settembre-Franco Salerno” di Matera, che la formazione lucana, seppur proiettata alle vacanze, decida di onorare fino alla fine un campionato ormai consegnato agli almanacchi. Fin dalle prime battute sono proprio i padroni di casa a tenere le redini del gioco, provando a far ‘male’ a Matteo Pisseri, estremo difensore del Monopoli. Il futuro portiere rossazzurro tiene a galla i suoi e al minuto ventuno Gambino porta in vantaggio i pugliesi. La notizia del vantaggio monopolitano giunge anche al “Massimino”. Ma invece di tramortire l’Elefante, lo rinvigorisce: sessanta secondi dopo arriva infatti il gol del vantaggio sulla Fidelis firmato da Dario Bergamelli. Nel frattempo, al “Ceravolo” di Catanzaro, i giallorossi sono ancora bloccati sullo 0-0 dal Melfi. Una combinazione di risultati che salverebbe etnei e pugliesi, mandando agli spareggi i calabresi.

L'esultanza di Dario Bergamelli dopo il suo gol alla Fidelis 



Al ventiseiesimo, Matera invoca nuovamente i riflettori della ribalta: l’arbitro ha assegnato un penalty ai lucani lasciando in dieci il Monopoli, fuori Del Pinto per fallo da ultimo uomo. Dal dischetto si presenta Saveriano Infantino, bomber di razza. La conclusione dell’idolo di casa è però intercettata da quel Matteo Pisseri la cui fama di ‘para-rigori’ è arcinota agli attaccanti di Foggia e Catania. Si rimane sullo 0-1 per il Monopoli. Una decina di minuti più tardi, però, lo stesso Infantino decide che è giunto il momento di avviare il processo della sua canonizzazione in vita: palla al centro di Tomi e colpo di tacco vincente dell’ormai San Saveriano di Tricarico. Matera-Monopoli 1-1 ed esultanza che si trasferisce sulle tribune (in verità poco affollate) del “Massimino” di Catania. Ma le emozioni non sono finite, anzi, arrivano violente come un temporale di fine estate. Quattro minuti più tardi, i pochi intimi che assiepano il vecchio Cibali rimangono gelati: la Fidelis ha pareggiato con un tiro velenoso di Strambelli (oggi al Matera). L’1-1 di Catania rimescola nuovamente le carte: Catanzaro salvo, insieme al Monopoli, rossazzurri costretti ai play-out. Si va all’intervallo con questi verdetti e con 45 minuti intrisi di speranza.

Il gol di Andrea Russotto 



La ripresa si apre subito col vantaggio dell’Elefante, firmato da Andrea Russotto. Un gol pesante che riporta a galla gli etnei ed affossa nuovamente il Catanzaro. Ma per l’esultanza liberatoria occorre attendere altri quaranta minuti più recupero. Tredici minuti più tardi la giostra continua: dal “Ceravolo” giunge voce del gol del giallorosso Razzitti, rete pesante che salva le Aquile calabresi, mandando ai play-out il Monopoli. I pugliesi, seppur in dieci dal 26° del primo tempo, non demordono e provano con le unghie e coi denti a scardinare la retroguardia del Matera. La partita del “XXI Settembre”, a differenza delle altre due, è apertissima, con entrambe le squadre che lottano su ogni pallone in cerca della vittoria. Pisseri, in una delle sue tante giornate di grazia, evita più volte il capitombolo prolungando la speranza fino all’ultimo. Una speranza che svanisce definitivamente al minuto 94 quando il monopolitano Mercandante colpisce la traversa materana da due passi. Il triplice fischio di Giua di Pisa sancisce in un colpo solo la salvezza diretta di Catania e Catanzaro, la condanna ai play-out del Monopoli, la canonizzazione di San Saveriano da Tricarico e della traversa miracolosa.

A Matera è finita 1-1, il Catania è salvo