Maran: "Voglio giocarmela fino alla fine"

Rolando Maran oggi in conferenza stampa.

Rolando Maran oggi in conferenza stampa. 

Reduce dalla sconfitta del Friuli contro l’Udinese, il tecnico del Catania, Rolando Maran, ha parlato in conferenza stampa facendo il punto della situazione delicata che vede la squadra etnea ultima in classifica e sempre più destinata alla retrocessione in Serie B.

TORRE DEL GRIFO- "La situazione è complicatissima ma ci sono ancora i margini per potercela fare" Così il tecnico del Catania, Rolando Maran, ha definito il delicato momento passato dalla sua squadra che, ultima in classifica e reduce dalla sconfitta di Udine, prepara quello che potrebbe davvero essere l'ultimo treno per la salvezza: la partita contro il Torino al "Massimino".

Davvero un peccato la partita di ieri.

Ho voluto essere qua e non parlare ieri per avere più tempo, la partita l’avete vista tutti quanti. Mi fa rabbia commentarla. Avete visto la prestazione della squadra, se l’uomo partita è il portiere si capisce cosa abbiamo fatto.

In otto giorni una squadra camaleontica.

Se parliamo di risultati, contro il Napoli abbiamo pagato a caro prezzo gli errori commessi ma abbiamo creato tanto. In questo momento non riusciamo a concretizzare ciò che mettiamo in campo.

La classifica la conosce benissimo. Al di là dei punti di distacco dalla quartultima, i giocatori ci credono?

Per come siamo scesi in campo ieri si vede che ci si crede ancora. Io devo passare quello che penso io: la situazione è complicatissima e non ci sono alibi.

Dopo la vittoria contro la Lazio cosa è successo?

C’è una serie di componenti psicologiche che non voglio giustificare. Abbiamo perso dei giocatori che stavamo iniziando a recuperare, alternando momenti di partite giocati molto bene a momenti giocati male.

Dopo la partita contro l’Udinese cosa ha detto alla squadra?

Lì c’era da star zitti tutti quanti. In ogni partita, in questo periodo, quando esci dal campo c’è poco da parlare: c’è da ricostruire, da porre le basi da capo. Ieri c’era solo grande tristezza per quello che è stato, ma se ci fermiamo a quello che è stato è un casino e non ne veniamo fuori. Dobbiamo per forza di cose guardare avanti, consapevoli che la situazione è complicatissima. E’ complicatissima ma ci sono dei margini per potercela fare.

Come stanno gli attaccanti? Barrientos e Bergessio continuano a giocare pur non stando benissimo.

E’ un aspetto che si è evidenziato giocando tre partite in otto giorni. Da adesso alle ultime sette ci sarà un ritmo diverso che mi auguro possa aiutare.

Ci sono dei cambi possibili riguardo gli attaccanti? E’ limitativo pensare che in panchina ci sono dei ragazzini come Boateng e Petkovic? E Leto?

Cerco di mettere in campo chi credo sia più affidabile. Ci sono delle considerazioni da fare per ogni reparto ma se mi fermo a far questo non aiuto nessuno e nemmeno la squadra. Ovvio che ci sono delle difficoltà ma non dobbiamo soffermarci su queste.

In attesa di tirare le somme alla fine, le altre squadre stanno rallentando. Domenica c’è il Torino, come si affronta una partita del genere?

In questa giornata delle ultime cinque ha fatto un punto solo il Livorno, ciò significa che le difficoltà le hanno tutte quante, quindi dobbiamo giocare in considerazione della partita prossima: dobbiamo vivere ogni volta come se fosse una finale. Il passo lento delle altre squadre è l’unico aspetto positivo.

E’ bastato qualche errore per compromettere tutto ciò che è stato fatto di buono ieri. Questi errori sono figli dell’ansia e della frenesia? Come risolverli?

Ci penso tutto il giorno per risolverli, in un momento così tutto è complicato. Al di là del gol, che è stata una grande giocata, le tre occasioni precedenti sono tutti regali nostri perché cercando di far la cosa giusta si cade in errore. Lavoriamo sempre sulla testa dei giocatori ma ogni tanto saltano fuori questi errori che poi vengono pagati a caro prezzo.

Questo esperimento degli esterni più alti si può riproporre anche in casa?

L’abbiamo fatto anche contro il Napoli, sono cose che cercherò di valutare di volta in volta.

A parte il Sassuolo le altre squadre riescono a fare prestazioni che permettono di rialzarsi. A Gennaio aveva bisogno di rinforzi?

Molte volte non è andata come volevamo. Col senno di poi è facile rispondere: le mie idee le tengo per me.

La situazione della difesa è disastrosa.

E’ un problema di tutti: siamo ultimi. E’ evidente che ci sono dei problemi: non ci dobbiamo nascondere. La difesa ha dovuto cambiare interpreti tante volte. Ci sono stati momenti in queste partite in cui sembrava impossibile che giocassimo noi: in questo momento anche la cosa più semplice pesa e può essere sbagliata.

Un altro aspetto positivo è che fino a questo momento nessuno sta regalando qualcosa a qualcuno.

Sono tutti in corsa per qualcosa, ne dobbiamo approfittare.

Il Torino?

E’ una delle squadre più complicate da affrontare, per tante caratteristiche è difficile da incontrare.

Che succederà col pubblico?

Non voglio fare appelli: per rispetto. Se vogliamo crederci dobbiamo essere questi. Io so come si sente la gente, gli appelli sono inutili, dobbiamo andare in campo e fare il possibile: passa tutto da noi. Io voglio giocarla fino alla fine.

Non passa sempre per il Catania. Su chi si deve fare corsa?

E’ ovvio che bisogna sperare nello scontro diretto contro il Bologna.

Parlando dell’intera stagione fin qui giocata, il Catania ha spesso recitato il duplice ruolo di protagonista nel primo tempo e comparsa nel secondo, infatti molte partite sono state perse proprio nei secondi 45 minuti. Crede che ciò sia determinato dalla mancanza di sostituiti in panchina che, subentrando, possono cambiare la partita?

Non limitiamoci ad analizzare: alla fine faremo dei bilanci. Adesso ciò che conta è ciò che mettiamo in campo.

I tifosi non sono dispiaciuti per le sconfitte contro Juve, Napoli e Udinese quanto più dell’atteggiamento di una squadra rinunciataria sin dall’inizio e quasi rassegnata a retrocedere. Che ne pensa?

Non è vero che è rassegnata. Anche contro il Napoli non è una squadra che è entrata in campo rassegnata, ci abbiamo sempre provato. Abbiamo dei limiti ma abbiamo sempre dato tutto e siamo andati ad Udine e il migliore in campo è stato il portiere avversario.

Come stanno Rolin e Spolli?

Iniziano a lavorare questa settimana con la squadra, anche per Castro vale lo stesso discorso.

Quanto può avere influito l’interregno nel periodo in cui non è stato alla guida della squadra? Quanto è importante guardare all’aspetto motivazionale più che tecnico?

La continuità di lavoro aiuta sempre, a me è mancato quel periodo in cui non sono stato alla guida. Bisogna tenere conto solo dell’aspetto motivazionale di chi, più di altri, riesce in questo momento a mettere la testa nel gioco.