Maran: "I pronostici possono essere ribaltati"

Mister Maran chiede l'aiuto dei tifosi per la sfida contro la Juventus.

Mister Maran chiede l'aiuto dei tifosi per la sfida contro la Juventus. 

I pronostici possono essere ribaltati. Lo dice l'allenatore del Catania, Rolando Maran, alla vigilia della gara da "testacoda" contro la capolista Juventus, in programma domani sera alle 20:45 al Massimino. Secondo il tecnico non dovrà mancare la grinta, uno degli aspetti su cui si è lavorato durante il ritiro settimanale a Ragusa.

TORRE DEL GRIFO-Al rientro dal ritiro di Ragusa, ha parlato in conferenza stampa il tecnico del Catania, Rolando Maran, rispondendo alle domande dei giornalisti alla vigilia della gara contro la capolista Juventus, in programma Domenica alle 20:45 al Massimino.

Quali sono le sue sensazioni dopo questa settimana di ritiro?

Abbiamo cercato di lavorare su ogni aspetto: sul campo e sull’aspetto mentale.

Volendo fare un bilancio di questi quattro giorni?

Si è lavorato mettendo tutto ciò che c’era nelle nostre risorse ma i risultati non possiamo trarli da una settimana.

Cosa è accaduto nel secondo tempo contro il Sassuolo?

Non è nel secondo tempo ma nell’episodio del gol preso, purtroppo ciò che accade nella testa può essere diverso a seconda dei giocatori, mi interessa far tesoro di ciò che ci capita e far fruttare le cose negative come aspetti di miglioramento.

La Juve si presenta da sola: vedendo l’ultima gara contro il Genoa, come sta il suo Catania?

Il Catania sta complessivamente bene, dobbiamo solo cercare di mettere l’intensità sul campo.

Il Catania sta pensando a qualcosa di particolare su Pirlo?

La Juve ha vinto anche con la marcatura su Pirlo: bisogna equilibrare la fatica per affrontarli su vari aspetti.

Partita proibitiva: ci vuole un miracolo?

Il bello del calcio è uno: si fa presto a guardare i numeri, il calcio ci dà spesso modo di sovvertire i pronostici.

3-5-2 o 4-3-3, pensa più alle tre punte o a due uomini davanti?

In settimana abbiamo provato entrambe le soluzioni.

Secondo lei qual è l’aspetto più complicato della sfida di domani: affrontare la corazzata Juventus o disputare una gara di fronte al proprio pubblico dopo la brutta prestazione di Reggio Emilia?

Incontriamo la Juve che è la squadra più forte ma giochiamo nel nostro stadio dove abbiamo sempre fatto bene, e sappiamo che la città sta vivendo un momento triste, però siamo convinti che con un impatti giusto questo stadio ci darà una mano. Sapendo che abbiamo bisogno dei nostri tifosi. Se domani avremo uno stadio ostile a noi, complicherà le cose.

Vedremo, da qui alla fine della stagione, un Catania che non ha nulla da perdere e che si giocherà tutte le carte a propria disposizione? E con che grinta?

Con quella che dobbiamo mettere da subito, non che non ci sia ma ci sono degli aspetti che bloccano tutto questo. Gli episodi hanno fatto sì che in certi momenti si è fatto più fatica: sta solo a noi, non dobbiamo nasconderci ma dobbiamo essere consci di ciò che possiamo fare e dobbiamo farlo.

Nonostante il blasone dei prossimi due avversari, è giusto dire che la squadra è costretta a portare i tre punti?

La squadra deve portare a casa il massimo pur sapendo le difficoltà.

Questo Catania merita l’ultimo posto e lei si sente responsabile?

Questo è un anno in cui dobbiamo sentirci tutti responsabili: dalla cima fino in fondo. Il Catania meriterebbe l’ultimo posto se non fosse per gli episodi.

Tra le note positive emerse dalla gara di Reggio Emilia c’è l’intesa tra Keko e Bergessio.

In questo momento in cui c’è bisogno di tutti quanti non importa l’intesa.

Qual è il ruolo di Leto?

E’ un giocatore che riesce ad esprimersi meglio nella fascia destra, dopo l’infortunio ha fatto un po’ fatica.

Vedendo quei pareggi positivi contro Inter, Parma e Livorno, c’è un interruttore che si spegne nelle gare decisive. Come si può riaccendere questo interruttore?

La fragilità può essere sia psicologica che tecnica, certi aspetti sono collegati. Tante volte tutto questo è avvenuto in situazioni d’emergenza, la squadra deve fare di più.

L’umore dei ragazzi: c’è un po’ di scoramento?

Questa settimana siamo partiti con un macigno in testa, le risposte ottenute durante la settimana sono state positive.

Cosa ha detto a questa squadra e cosa si sente di dire ai tifosi?

Alla squadra ho detto quello che pensavo senza nasconderci.

Maran ama i ritiri?

No, né da giocatore né da allenatore.

Cosa ha lasciato questo ritiro?

I ritiri portano a tante considerazioni diverse, si prova a far tutto.

Rubiamo un giocatore alla Juve, chi?

Chiunque giochi, rimane una grande squadra.

Un commento all’avvicendamento del team manager.

Faccio un grande ringraziamento ad Orazio Russo che è stato un gran supporto per questa squadra.

La partita di domani quanto va giocata guardando solo ai 90’ e quanto guardando alla partita di Mercoledì?

Non abbiamo la possibilità di programmare due partite.

C’è una domanda che avrebbe voluto sentire?

Ciò che avrei voglia di sentire è che questa squadra ha tirato fuori tutto nei momenti difficili, e domani voglio uscire dal campo orgoglioso dei miei ragazzi.