Lunga vita al giovane Elefante!

 

A Ragusa, alle ore 15.00, di oggi prenderà il via una nuova storia tutta rossazzurra...

 Latina, Taranto, Palermo e Messina: il mio cuore rossazzurro si è fermato il 9 aprile 2022. È fermo, in attesa, aspetta ancora che il signor Andrea Calzavara di Varese fischi l’inizio della gara coi pontini. Attende anche la sfida agli jonici, recupero della quindicesima giornata fissata per il 13 dello stesso mese, così come le due gare tutte siciliane ai rosanero al “Barbera” e ai biancoscudati al “Massimino”, quest’ultima fissata per il 24 aprile, proprio il giorno prima di una data cardine della storia del Club Calcio Catania. Attende anche che i Gari-Baldini vendano cara la pelle anche nei play-off, dando battaglia in ogni campo, spingendosi oltre l’impossibile. Attese vane che rimarranno tali.

In questi mesi, di silenzio e riflessione prima, di rumore e ricostruzione poi, ho osservato con distacco quel che accadeva nella mia città, senza scrivere manco una riga. Osservatore silenzioso, dal cuore in frantumi e dalla penna senza inchiostro. Amici, ero consapevole che dopo la sentenza di fallimento del 22 dicembre 2021 la storia del Quarantasei avrebbe avuto le ore contate. Tuttavia, in cuor mio, speravo che la salvezza del titolo sportivo – una sorta di cordone ombelicale legato al passato – potesse concretizzarsi, ma non è stato così. Niente da fare, tabula rasa, tutto da zero.

Ma se il mio cuore rossazzurro è ancora fermo al 9 aprile 2022, quello di una moltitudine marca liotru ha ripreso a battere con rinnovato vigore. Bisogna accettare la realtà, anche se fa male, reprimere il dolore e intraprendere un nuovo cammino. Bisogna andare avanti, perché non si può lasciare che Catania venga colorata di bianconero (più di quanto non lo sia già…) o di nerazzurro o rossonero. Bisogna andare avanti per i piccoli Luigi, Totò e Riccardino e gli adolescenti Federico e Matteo: generazioni diverse che, tuttavia, hanno fatto in tempo a muovere i primi passi nel mondo rossazzurro, abbracciando una storia che è stata parte integrante della vita dei padri e dei nonni.

Bisogna andare avanti, accettando un prima (la Società Sportiva Catania 1929) e adesso un dopo. Tre storie diverse che confluiscono in un unico grande libro, quello della Casata Rossazzurra, perché questo giovane Elefante non viene al mondo in sostituzione, così come accadde nel 1993, ma per riallacciarsi a quel filo rossazzurro interrotto nel modo peggiore possibile, con un’esclusione dal campionato che farà male per l’eternità. 

A questo giovane Elefante auguro tante giornate di gloria, traguardi insperati, ancor più prestigiosi rispetto a quelli raggiunti dal Quarantasei. Gli auguro di andare ben oltre l’ottavo posto in Serie A raggiunto nelle stagioni 1960/61, 1963/64, 1964/65 e 2012/13. Gli auguro che nessuno mai gli volti le spalle nel momento del bisogno, ma che rimanga al suo fianco anche se il destino fosse già segnato. Gli auguro una lunga vita gloriosa, fatta di campionati vinti in largo anticipo e non impregnati da quell’infinita sofferenza che fu parte integrante del Quarantasei, anche se i primi passi (vedi la gara di coppa a San Cataldo) sembrano passi di una storia già vissuta: tabù rigori, così come accadde con la Peloro Messina nel 1998 e il Siena vent’anni dopo.

Dopo Catania-Reggina del 27 ottobre 1929, Termini-Catania del 10 novembre 1946, ecco Ragusa-Catania del 18 settembre 2022. Buona vita giovane Elefante, porta in alto i colori rossazzurri che furono della S.S. Catania 1929, che furono del Club Calcio Catania 1946, che sono adesso i tuoi. Che sia una lunga storia di rinascita, successi e che sia infinita.