Lo Monaco: "Li dobbiamo sbranare"

Pietro Lo Monaco oggi a Torre del Grifo

Pietro Lo Monaco oggi a Torre del Grifo 

Il direttore generale rossazzurro carica la squadra in occasione della conferenza stampa di stamane a Torre del Grifo

Nella tarda mattinata di oggi, sabato 9 giugno, alla vigilia del delicato confronto con il Siena, valido per il ritorno della semifinale play-off, il direttore generale rossazzurro è intervenuto in sala stampa a Torre del Grifo dove ha affrontato i temi caldi a poco più di 24 ore dalla sfida del "Massimino". A seguire la trascrizione integrale della conferenza stampa:

«In momenti come questi non facciamo mancare il nostro appoggio al vostro lavoro (riferito ai giornalisti presenti a Torre del Grifo, ndr), la squadra non parla, non parla il tecnico, ma parla la società, affrontiamo tutti gli argomenti che vogliamo in vista di questa partita. Ci tenevo a precisare alcune cose: al presidente del "Siena Club Fedelissimi", unico caso nella storia, mi definisce anche simpaticissimo, non c’è proprio da rispondere per quello che ha detto, basteranno le querele che stiamo approntando. Si è scomodato pure il sindaco di Siena, che come tutti i politici ha l’occasione di mettersi in evidenza e per fare del populismo, dicendo delle autentiche minchiate. Non me ne vogliano gli altri politici. Mentre vietare la trasferta ai tifosi del Catania, come fossero carne da macello, è normale, vietarla a quelli del Siena per loro non lo è. Questa gente non sa che i tifosi del Catania non sono quei 10, 11, 12, che sono nelle cronache degli ultimi giorni per i fatti di Reggio Calabria. Vietare la trasferta è iniquo ma per i tifosi in generale. Noi abbiamo fatto due partite dei play-off senza i nostri tifosi. È diventato un modo di fare contro i tifosi del Catania che noi non accettiamo. Di quello che è successo l’altra volta anche la gente di Catania se ne dissocia. Contro la Reggiana ho visto un’invasione di campo da parte dei tifosi emiliani ma come pronta risposta anche di quelli del Siena. Io non ricordo un’invasione di campo da parte dei tifosi del Catania, ho visto gente riempire il campo per festeggiare la promozione, per festeggiare la salvezza, ma non per altro. Il calcio è indirizzato alla gente, ai tifosi, quando gli si vieta di seguire la propria squadra non mi sembra si stia facendo un atto democratico. La cosa grave è che il sindaco di Siena, Bruno Valentini, ha parlato di intimidazioni. Io lo invito a venire domani a Catania, per rendersi conto del grado di civiltà qui presente così ci spiegherà anche da dove abbia tirato fuori certe cose, una denuncia la beccherà anche lui, perché queste sono cose che non possiamo sopportare. Dire che domani giocherà tutta la gente è una cosa che abbiamo fatto sempre. Abbiamo chiesto di aprire ai nostri tifosi anche la tribuna ospiti ma questo permesso ci è stato vietato. Il Catania è al quinto posto come presenze tra Serie C e Serie B e sta davanti ad almeno quattro squadre di A. Io non ho mai parlato del Siena, è stata la beneficiaria involontaria di decisioni arbitrali che hanno consentito il loro cammino. Contro la Reggiana tutto il mondo ha visto che il Siena ha beneficiato di un episodio a favore. Contro di noi l’arbitro non ha dato un rigore per noi e il Siena ne ha beneficiato, ma questo non vuol dire che c’entri il Siena. Noi a Salò abbiamo subito un rigore inesistente, a Siena non c’hanno dato un rigore visto da tanti. Ma non c’entrano né il Salò né il Siena. Non penso sia una colpa chiedere che la partita sia arbitrata da un arbitro importante, tanto quello che conta è ciò che si farà in campo. Il Siena ha un’ottima squadra, è arrivata seconda, è arrivata in semifinale, ci ha battuto 1-0 e ha un vantaggio che può essere colmato dalla nostra gente, perché per noi è importante giocare davanti al nostro pubblico. Siamo consapevoli di quello che ci aspetta, siamo in buone condizioni, penso che verrà fuori una partita di spessore».

«Il Catania ha fatto 70 punti, ha avuto il miglior attacco di tutti i gironi, una delle migliori difese, ha dei giocatori che non facevano carrozzeria ma giocavano, ha fatto un campionato importante che con un po’ di buona sorte forse avrebbe potuto chiudere prima. Si sa che i play-off sono un terno a lotto e che gli episodi devono essere favorevoli. Abbiamo fatto un’annata degna di rispetto. L’anno scorso il Catania ha incominciato una strada, aveva una situazione pesantissima ai limiti del fallimento, ha cominciato un risanamento e sappiamo che se venisse la Serie B già quest’anno sarebbe la ciliegina sulla torta, ma in caso contrario il Catania va avanti con il traguardo che ha davanti, che non è nemmeno quello della Serie B, ma quello della Serie A, ci può volere qualche anno in più ma è quello».

«Io sto male quando succedono episodi come quello della Calabria dove pochi scalmanati hanno fatto quello che hanno fatto e a loro chiederei: "ma vi rendete conto del danno che avete fatto?" Penso anche che sono stati puniti, sono stati daspati, tu puoi anche punire (con la chiusura della curva o i vari divieti, ndr) per una giornata ma poi basta. Esistono gli strumenti, il daspo, i divieti, ma così no, così si fa morire il calcio, non c’è giustificazione. Ho sempre cercato di trasmettere che Catania è una delle tifoserie migliori di quelle che ci sono in Italia. Vi ricordate l’episodio di Farina? La tifoseria ha dato degli esempi che non sono mai stati sottolineati. Da noi si sono verificati degli episodi nei quali le autorità locali hanno segnalato alcune cose alla Procura Federale. Quando si gioca a Catania succedono delle cose. . .nel briefing c’è stato consigliato di prendere 200 steward, in serie A neanche ce li avevo 200 steward. Organizzare una partita al Massimino costa 20mila euro. Se lo vado a raffrontare con tutti gli altri campi di Serie C, anche quelli di un certo spessore, ti viene da sorridere, ma purtroppo il Catania ha avuto due retrocessioni, tutte le vicissitudini che ne sono seguite e si è arrivato a parlare di tifoseria violenta».

«Da regolamento noi non possiamo comunicare con gli arbitri e il designatore. La rabbia della Reggiana è giustificabile, non è giustificabile quando si parla di corruzione perché non è così. Quando andammo a Trapani fu designato un arbitro di origini leccesi, io segnalai il fatto ad un incontro, risposta: "direttore è il migliore che esiste in senso assoluto". Poi andiamo a giocare a Trapani, sullo 0-0, fortuitamente, quell’arbitro negò un rigore sacrosanto al Catania (fallo su Semenzato, ndr). Poi siamo andati a Bisceglie, dove addirittura c’era la presenza di un commissario che si era scomodato per venire a vedere quella partita e ahinoi quello che è successo. E io ebbi a far una considerazione tra me e me: "a Trapani è stato fortuito e a Bisceglie pure?" Le dichiarazioni devono avere la finalità di avere il meglio a disposizione per quanto riguarda gli arbitri, per assicurare al meglio la regolarità della gara».

«Oggi il calcio è cambiato tanto, sono gli episodi che decidono le partite. Ci sta, come a Siena, che non sempre venga premiata la squadra migliore. Il Catania è una squadra in condizione di ribaltare il risultato e mi auguro che gli episodi siano favorevoli a noi. Tra noi e il Siena ci sono 3 gol di differenza, ma questo non lo scrivete, magari si galvanizzano».

«Il Catania non deve temere proprio nessuno. La realtà è solo una e incontestabile: noi giochiamo una partita in casa, con la nostra gente, davanti la nostra gente, insieme alla nostra gente. . .e li dobbiamo sbranare, non c’è altro da dire».

«Nelle ultime quattro partite, a partire dalla gara col Rende, abbiamo subito 3, 4 tiri in porta e abbiamo subito un gol col Rende, il calcio di rigore con il Salò e il gol col Siena. Questo vuol dire che la squadra ha la sua forza, a prescindere da come si schieri l’avversario. Bisogna avere una presa di coscienza: questa squadra ha 5 sostituzioni e 5 uomini che possono cambiare il corso della partita. Le partite non sono mai tutte uguali. Questa o la vinciamo o niente, quindi dovremo giocare con quello spirito, con quella forza con la quale si affronta un avversario tosto com’è il Siena. È una partita non semplicissima, ma giochiamo in casa, davanti la nostra gente e siamo in un buon momento».

«In partite del genere conta moltissimo la condizione fisica della squadra, a che punto e in che condizione arriva a questo incontro. Ci sarà caldo, ci saranno delle condizioni di un certo tipo e quindi l’aspetto atletico, l’aspetto fisico può avere un’incidenza importante».

«Non si misura il rendimento di un calciatore con i gol che fa. Se dovesse giocare Curiale ho un solo auspicio, serio, concreto e certo: che Curiale faccia giocare il guerriero che è in se e non il gattone. Pisseri deve imparare a gestire anche questi momenti negativi. Comunque lui ha fatto una cosa coraggiosa in occasione del gol (subito a Siena, ndr), anticipare l’azione è stato un atto di coraggio e di partecipazione. Ha sbagliato il tempo d’uscita ma ha avuto coraggio. Cose come queste lo arricchiranno, si cresce con gli errori».

«Non bisogna dare tanta importanza ai mental coach, perché sono i nostri ragazzi che vanno in campo con la loro testa, con le loro capacità tecniche e soprattutto con il loro cuore. Se hanno fatto un buon lavoro la partita darà dei frutti buoni».

«Di Grazia mi augurerei che tirasse fuori la sua catanesità. Queste sono partite che vanno giocate per la tua gente, che giochi 10, 20 minuti, un’ora, lui può essere determinante. Mi auguro che scenda in campo con tutta la determinazione possibile».

«Io vado via dallo stadio alla fine del primo tempo perché la partita mi distrugge. Con la Feralpi ho dovuto spegnere il cellulare, non mi era mai capitato, stavo male, la tensione ti distrugge. La sento particolarmente (la partita, ndr), speriamo bene. . .»