Lo Monaco: "La promozione in B è una cosa che abbiamo nella testa e nel cuore"

Pietro Lo Monaco oggi in conferenza stampa a  Torre del Grifo

Pietro Lo Monaco oggi in conferenza stampa a Torre del Grifo 

Le dichiarazioni dell'amministratore delegato rossazzurro Pietro Lo Monaco, intervenuto nel pomeriggio in conferenza stampa

Nel pomeriggio di oggi, venerdì 27 aprile, l'amministratore delegato del Calcio Catania, Pietro Lo Monaco, è intervenuto in conferenza stampa a Torre del Grifo, per dire la sua sul momento dei rossazzurri.

Episodi
«Quando hai da vincere i campionati devi anche avere la fortuna dalla tua parte. Il gol su colpo di testa di Bogdan contro la Juve Stabia ci avrebbe dato tre punti; i tanti gol sbagliati col Trapani forse ci avrebbero permesso di cambiare il corso della partita. Sono episodi che succedono».

Il nostro è un pubblico di Serie A
«Quando dico che il pubblico di Catania non c’entra con questa categoria, intendo che neanche alcune squadre di Serie A riescono a portare al campo 20mila persone. Però a volte si creano delle aspettative assodate. Non sta scritto in nessuna Bibbia che il Catania deve vincere il campionato. I campionati non si vincono solo con il pubblico, non ci siamo solo noi, ci sono squadre come il Lecce che ci provano da 6 anni, investendo tanti soldi e non avendo la situazione economica del Catania. Il Catania non ha la forza economica del Lecce, non l’ha mai avuta, eppure gli ha conteso il campionato fino all’ultimo. Il problema più importante che abbiamo non è andare in B, anche se è uno dei nostri obiettivi più importanti. I primi a essere delusi siamo noi, il Catania i suoi migliori successi li ha da sempre costruiti in casa, come le salvezze in Serie A, tutte costruite al “Massimino”. Ci troviamo in C non per demeriti sportivi, ma per uno tsunami che ci ha portati sull’orlo del fallimento. I fallimenti, se si risolvono, si risolvono col tempo e noi lo stiamo facendo da due anni, con grande fatica, sacrificio, per far sì che il Catania 1946 non fallisse, stiamo facendo un altro campionato. Ci stiamo riuscendo non bene, di più. Siamo una squadra che sta facendo un campionato competitivo, questo è il primo anno in cui il Catania è tornato. Siamo riusciti a far tornare allo stadio i nostri tifosi, che sono un patrimonio che non dobbiamo disperdere. Noi non dobbiamo andare in B, ci vogliamo andare, perché siamo consapevoli che avremmo fatto un miracolo se ci riuscissimo. Abbiamo disperso e dilapidato, in queste ultime due partite in casa (con Juve Stabia e Trapani, ndr), la possibilità di prendere il volo, purtroppo è successo e bisogna prenderne atto. Adesso ci sono i play-off, che sono un terno a lotto, con 27 squadre che si affronteranno per far sì che ne venga fuori una sola, noi avremo il dovere di provarci fino alla fine, ma non sta scritto in nessun libro sacro che noi dobbiamo vincere. Si vince avendo un grande staff tecnico, un grande pubblico, una buona stampa e anche una buona dose di fortuna. Il Lecce a Reggio Calabria non meritava di vincere, se avesse perso sarebbe stato uno sfracello, eppure gli è girata bene. Ma noi li abbiamo aiutati, perché con la Juve Stabia abbiamo dilapidato tutto. Col Trapani poi abbiamo avuto tante occasioni, con Russotto, Kalifa, purtroppo il calcio è questo, nella mia vita non ho mai conosciuto una vittoria senza sofferenza. La promozione in Serie B è una cosa che abbiamo nella testa e nel cuore, purtroppo non abbiamo sfruttato il momento critico del Lecce - al quale facciamo i complimenti doverosi - che è venuto alla fine, ma adesso ci concentriamo tutti su questi play-off provando a farli nostri».

Problema P.A.
«Noi per iscriverci dobbiamo rispettare dei parametri, compreso il patrimonio attivo della società (P.A.), all’interno del quale non sono stati conteggiati il centro sportivo e la library. Se venissero conteggiati si dovrebbe andare a rapinare una banca, perché negli ultimi anni non sono stati conteggiati questi parametri. Abbiamo ancora dei debiti che dobbiamo dimostrare di aver pagato e le rateizzazioni fino al 30 di aprile. Ci sono da pagare le tasse, i calciatori e le rateizzazioni IVA. Questo è lavoro non facile, immenso. Tra Finaria e disponibilità del Catania dovremmo farcela. Abbiamo già pagato marzo ai nostri dipendenti e a giorni dovremmo pagare anche aprile. Quello che ci toglie il sonno è questo PA, ma andremo a parlare con chi di dovere, perché non ci si può svegliare da un giorno all’altro e cambiare certe cose, chi ce l’ha in C un centro sportivo? Non possiamo essere “puniti” per questo. Mercoledì contiamo di andare alla C.O.V.I.S.O.C. Comunque quest’anno abbiamo fatto un buon lavoro, anche sul campo, le nostre giovanili stanno andando alla grande».

Play-off terno a lotto
«Mi auguro che intanto si possa arrivare secondi in modo da fare un turno in meno nei play-off, ma anche se dovessimo fare un turno in più arrivando terzi, la gara di ritorno la giocheremmo in casa. Le occasioni questa squadra le ha sempre avute e per averle se l’è conquistate. I play-off sono un terno a lotto, ma noi abbiamo una cosa a nostro favore, un organico di 24 giocatori. Speriamo di smaltire questa batosta e che si possa ripartire. In una rosa di 24 giocatori devono giocare i giocatori più freschi. Non ci mancano le pedine per rivitalizzare i momenti di appannamento di un reparto. Nei play-off devono giocare i più freschi, noi abbiamo questa possibilità. Io ho già fatto i play-off in passato, addirittura raggiungendoli con l’ultima posizione utile e all’ultima giornata e alla fine li ho pure vinti. Vince chi ha più capacità di sfruttare l’organico che ha a disposizione. Chiedo alla mia squadra di ricordarsi le ultime due partite interne, ma nello stesso tempo vanno dimenticate perché è un nuovo campionato che comincia».

Rabbia per aver mancato i momenti più importanti
«La squadra ha la miglior difesa del campionato, il miglior attacco, record di vittorie fuori casa, ha fatto un grandissimo campionato, non l’ha vinto, ma ha fatto un gran campionato, non si può dire che ha deluso. Abbiamo fatto questa squadra per cercare di andare in B e l’abbiamo fatta in modo da poter pagare tutti, ma è competitiva. Io ho tanta rabbia dentro, perché abbiamo ciccato i momenti più importanti. “Se a 4 giornate dalla fine arriviamo a 3 punti da loro (dal Lecce, ndr) sono morti”, così ho detto ai ragazzi. Se avessimo vinto con la Juve Stabia saremmo stati a meno 2 e vincendo col Trapani li avremmo superati. Ad Agrigento il Lecce ha vinto soffrendo, il Trapani ha vinto soffrendo, noi abbiamo vinto da grande squadra».

Matera squadra pericolosa
«Domenica affrontiamo una squadra pericolosa, che ha vinto fuori casa l’ultima partita. Noi dobbiamo ripartire dal secondo tempo di Trapani. La nostra gente ha dimostrato di essere da Serie A, noi dobbiamo ancora dimostrarlo».

Questione rinnovi
Bucolo ha rinnovato già da parecchio, per Mazzarani parleremo col suo procuratore a fine campionato, rinnovo non dipende da noi».