L'Elefante ricomincia a sognare...

Ragusa-Catania: formazione

Ragusa-Catania: formazione 

Max Licari sul buon esordio dei rossazzurri a Ragusa. Bene Lodi, Castellini e Chiarella, da perfezionare la condizione.

L'inizio di una nuova era

Non si poteva cominciare meglio. Il Catania di mister Ferraro appone il proprio marchio alla prima giornata di un campionato difficile come quello di Serie D, al termine di una gara ben giocata in cui mai il risultato è apparso in bilico. Certo, si vede che ancora i rossazzurri non sono al massimo della condizione e che qualcosa manca a livello di coesione dei reparti, ma la qualità dei singoli si mostra nettamente superiore rispetto alla media della categoria.

Il Catania porta a casa facilmente il match di Ragusa grazie a un paio di colpi di due dei suoi interpreti di maggiore esperienza, ma a brillare sono soprattutto gli under schierati inizialmente da Ferraro. Se è vero che la punizione da posizione defilata del solito capitan Lodi, con la complicità dell'incerto Lumia, indirizza immediatamente la gara all'ottavo minuto e la gran botta dal limite di Sarao, su assist di De Luca, la chiude prematuramente al 27', sono proprio i ragazzini "millennials", con in testa Castellini (schierato da terzino sinistro) e Chiarella, da esterno d'attacco destro, a mostrare il passo più sicuro e l'intraprendenza atletica necessaria per dominare fra i dilettanti.

E non è che il Ragusa abbia fatto da sparring partner.... Gli uomini di Raciti hanno disputato una partita gagliarda, mai rinunciataria, talora mettendo in ambasce con il pressing il compassato centrocampo etneo, sorprendentemente tonico in Lodi, ma un po' in ritardo in Rizzo e nel giovane 2004 Vitale, impiegato per tutti i 90', apparso ancora bisognoso di "costruirsi" a forza di prestazioni da titolare.

Il buon Bethers, preferito a Groaz, ha dovuto anche prodursi in un grande intervento al 36' a evitare che i locali, con un gran colpo di testa di Valenca, accorciassero il divario, rendendo più complicato un pomeriggio tutto sommato tranquillo. Un chiaro segnale in direzione di tutto ciò che il futuro riserverà all'Elefante: nessun regalo da chicchessia, solo lavoro, sudore e lotta strenua in campo contro avversari che giustamente non vorranno omaggiare nulla e giocare la partita della vita contro un "nemico" dal blasone di enorme valenza storica.

I più di mille supporters rossazzurri che hanno affollato il "Campo" di Ragusa, testimoni oculari del reale inizio di una nuova era, l'era Pelligra, non avrebbero potuto sperare in meglio. Si è visto quello che si voleva riscontrare in campo: nessuna sottovalutazione dell'avversario e predisposizione alla lotta. Umiltà, in una parola. Bene. Molto bene.

Ferraro sceglie il 4-3-3

Le scelte del tecnico campano appaiono logiche. Con Bethers in campo (2003), non si può al momento che puntare su Vitale a centrocampo, reparto "smilzo" a causa degli infortuni (disponibile il solo Palermo in panca). Indispensabile Castellini in difesa (schierato da laterale basso al posto di Chinnici), probabilmente il migliore degli under durante il ritiro, ecco spuntare Chiarella (l'altro under Forchignone non disponibile) in avanti, in condizione strepitosa. Evidentemente, i vari Giovinco e Russotto non garantiscono il tecnico sotto il profilo atletico.

Certo, vedere in panchina due prime punte come Litteri e Jefferson deve costituire una sorta di incubo per Raciti, come poi sottolineeranno nelle interviste postpartita lo stesso allenatore ibleo e il Direttore Palma... In ogni caso, Diallo e compagni, obiettivamente, poco hanno potuto contro la tecnica degli avanti rossazzurri, capaci di fallire non meno di una cinquina di reti davanti al portiere avversario tra primo e secondo tempo.

Il Ragusa ci ha tentato con la grinta, ma in ripartenza Chiarella, Sarao, Russotto e Litteri hanno letteralmente gettato alle ortiche il terzo gol, mentre il Catania, dal 36' in poi, non ha mai rischiato in difesa, dove la coppia centrale Somma-Lorenzini ha letteralmente dominato la scena, ben coadiuvata da un Rapisarda solido e sereno nelle chiusure. Da segnalare, comunque, la bella esibizione di Grasso, un ragazzo molto bravo sotto il profilo tecnico, entrato nella ripresa.

Del resto, che la compagine iblea sembri poter avere le carte per raggiungere tranquillamente l'obiettivo della salvezza lo dice palesemente l'andamento della gara. Di contro, i cambi proposti nella ripresa da Ferraro non hanno modificato la fisionomia della squadra, mantenuta sempre sul 4-3-3 e nemmeno il tenore tecnico della prestazione, a dimostrazione della profondità dell'organico disponibile (non dimenticando le assenze, soprattutto a centrocampo, in primis Bani e Alessandro Russotto). In particolare, Palermo è apparso più tonico rispetto a Rizzo, mentre ancora lontano dai suoi standard si è mostrato Litteri, sostituto di un ottimo Sarao: fra qualche settimana un gol come quello fallito all'82' non lo sbaglierà...

In leggero ritardo anche De Luca, ovviamente ancora non al 100%, ma è bastato un suo guizzo per confezionare il raddoppio di Sarao. Non impiegato Giovinco, il quale chiaramente deve ancora recuperare il deficit atletico rispetto ai compagni. Tuttavia, anche lui sta arrivando. E sarà un valore aggiunto come gli altri.

Fra dieci giorni, grande festa al "Massimino"

Adesso, un'altra pausa ben nutrita, causa elezioni. Si riprenderà mercoledì 28 al "Massimino" contro il San Luca, reduce dalla sconfitta casalinga con la forte Vibonese (si spera non al caldo delle tre di pomeriggio ma in serale, il Catania ci sta provando...). Sarà una festa da gustare tutti insieme. Magari, con il record di abbonamenti della categoria in saccoccia (siamo già a 8.000, bisognerà giungere a circa 10.500). Let's go, Liotru, let's go!!!