Juventus-Catania (3-1): Porte aperte

Biagianti, secondo tempo in sofferenza...

Biagianti, secondo tempo in sofferenza... 

Il commento al match dello Juventus Stadium tra bianconeri e rossazzurri. I temi "caldi": peccato, decisivi gli errori individuali; sostituzioni: ma di che cosa stiamo parlando? A Siena stesso spirito, meno sbagli.

Peccato, errori decisivi
Quest’anno, purtroppo, il Catania ha lasciato diversi punti per strada non per interpretazioni complessivamente negative di qualche partita, ma per chiarissimi errori individuali. In particolare, ahimè, la “questione portiere” non è stata finora risolta. Ed è costata parecchio. Direi fin troppo. A nulla vale, quindi, giocare un ottimo primo tempo nello splendido stadio (il migliore in Italia) della prima in classifica; a nulla vale metterla in difficoltà addirittura passando in vantaggio con un capolavoro del tuo giocatore più talentuoso; a nulla vale tenere in bilico la gara fino a un quarto d’ora dalla fine, persino rischiando di farle uno scherzetto con Almiron (migliore dei suoi) in 10 contro 11. Tre errori fatali di Kosicki costano almeno un punto, un altro punto da mettere nel conto della casella “portiere”. La speranza è che in futuro questa “rendita” venga abbattuta, magari acquistandone uno “sicuro”, magari anche in Serie B. Sarebbe un passo avanti importante. Ora, quando qualche pazzo diceva di attendere prima di affibbiare patenti di fenomeno o brocco a chicchessia, forse aveva ragione. I giocatori si valutano nel corso delle partite, non dopo 20 minuti. Proprio per questo, adesso non me la sento per nulla di dare la croce addosso a Kosicki, catapultato in una dimensione troppo grande per lui, di fronte a 40.000 assatanati nello stadio più bello e contro la squadra più blasonata. Non era pronto. Punto. E' stata fatta una prova, non è riuscito il “colpo” di trovaer il porierino in casa, amen. Passiamo oltre, come ha ben lasciato intendere Montella (arrampicandosi un tantino sugli specchi): a Siena giocherà Carrizo, un altro estremo difensore in cerca di riscatto dopo prestazioni non esaltanti a Roma. Impensabile, peraltro, nell’ambito di una gara che potrebbe sancire una quasi-salvezza anticipata per i rossazzurri, rischiare la debacle in nome di considerazioni "pseudopsicologiche". Contano i punti, i numeri, numeri che si trasformano in investimenti economici importanti. Speriamo solo che l’ex guardiano dei pali dell’Albiceleste possa fare meglio dei predecessori. A naso, direi che peggio non potrebbe mai fare. I tre gol presi oggi dallo sfortunato slovacco difficilmente possono avere cittadinanza in Serie A. A mio parere, la responsabilità più grave risiede nello sconcertante posizionamento della barriera in occasione della punizione di Pirlo. Per uno come l’ex milanista si è trattato di un gioco da ragazzi metterla dentro senza opposizione. Una cosa del genere, purtroppo, lo dico con profondo rammarico, non può esistere. Adesso, sotto con il record: quarto portiere titolare nel corso dello stesso campionato. Ritengo che l’argentino, indipendentemente dal rendimento, lo resterà fino al termine del torneo, non avendo concorrenti. Detto questo, la sconfitta odierna non provoca alcuno scossone, ci può stare di perdere a Torino e per giunta giocando bene come ha fatto il Catania. La classifica continua a rimanere buona, sebbene i prossimi scontri consecutivi con Siena, Novara e Cesena debbano per forza di cose portare un congruo bottino di punti, idoneo a “chiudere” anzitempo la pratica salvezza.

Sostituzioni: ma di che cosa stiamo parlando?
Il dubbio è venuto anche a me. Perché, dopo un primo tempo perfetto, in cui Montella indovina tutto, dal 4-3-3 alla scelta del più rapido Bellusci al posto di Spolli, dal pressing alto sui difensori bianconeri alle ripartenze veloci con Gomez e Bergessio, lo stesso tecnico decide di adottare una tattica difensiva sostituendo Barrientos con Biagianti e Gomez con Spolli, passando al 3-5-2? Sicuramente l’Aeroplanino invia un messaggio “conservativo” ai suoi, fra l’altro in controtendenza rispetto ai suoi dettami. Poi, mi sono dato una risposta ovvia. Ma di cosa stiamo parlando? 4-4-2, 4-3-3, 3-5-2? Il Catania perde perché Motta si fa espellere stupidamente (dopo aver ben giocato, fra l’altro) per doppia ammonizione e per due “cappellate” del portiere. È divenuto di colpo un veggente, Montella, tanto da prevedere l’evento? Per caso si trovava fra i pali in modo da poter evitare i gol di Chiellini e Quagliarella? Fra l’atro Barrientos esce perché acciaccato , giustamente, trattandosi di elemento fondamentale, Montella non lo vuole rischiare. E ne ha ben donde, considerando lo splendido gol realizzato dal Pitu, una “perla” da fuoriclasse assoluto che non è passata inosservata, penso, a nessun operatore di mercato... Non solo, era scontato che la Juventus avrebbe tentato il tutto per tutto nella ripresa, mettendo dentro tutti i pezzi da 90’, Vucinic compreso. Naturale che Montella pensasse di cautelarsi. No, la risposta sta, come detto, negli incredibili errori individuali che hanno “disegnato” il risultato finale.

A Siena stesso spirito, meno sbagli
Mi basterebbe che il Catania giocasse al “Franchi” di Siena con lo stesso spirito del primo tempo di Torino. Così facendo, sicuramente porterebbe a casa un risultato positivo, risultato che, in prospettiva futura, riveste una certa importanza. Non decisiva, sia chiaro, ma rilevante. Fare tre punti significherebbe in pratica salvarsi alla 24ma, pareggiare, di contro, lasciarsi dietro a distanza di sicurezza una potenziale concorrente, nonché mettere un punto in cascina infischiandosene di Cesena, Lecce e compagnia bella. Sarà, tuttavia, una gara completamente diversa. Ci sarà da lottare, correre e soffrire, perché per i toscani trattasi di gara della vita. La squadra di Sannino, poi, è particolarmente ostica: difesa stile catenaccio anni ’60 e ripartenze pericolose con Destro e Calaiò. Bisognerà stare attenti. E sbagliare molto di meno. Molto di meno. Mancherà Motta e, considerando l’assenza di Potenza, Montella non potrà che affidarsi al 3-5-2, dirottando Izco a destra e Marchese a sinistra, nonché sacrificando una punta (Gomez o Barrientos, ritengo). Nutro fiducia. Let’s go, Liotru, let’s go!!!