Juventus-Catania (2-2): pagelle

Gomez tra i migliori a Torino

Gomez tra i migliori a Torino 

I voti ai rossazzurri dopo il pari di platino sul campo della Juventus. Attaccanti decisivi, Izco ancora fuori condizione.

ANDUJAR  6+ Stavolta in serata si. Becca due gol senza colpa alcuna, poi evita il tris di Del Piero su punizione volando sul palo lontano. Simile ma più semplice la parata sull’incornata di Toni nella ripresa. Qualche uscita in più fuori dai pali.


ALVAREZ  5,5 I pochi sfondamenti laterali dell’avversario arrivano dalla sua zona. Anche quando prende le misure a Grosso si dimostra sempre piuttosto timido nell’affondare in sovrapposizioni ed incursioni. I motivi sembrano essere le condizioni atletiche mai eccelse in questa stagione. Sul rigore è solo colpevole di un movimento scoordinato, perché non tocca minimamente la palla col braccio.


SILVESTRE  6- Ritarda la chiusura in occasione del raddoppio bianconero, poi rimedia un giallo evitabilissimo per fallo da tergo su Del Piero. Lo scarso peso offensivo degli avversari permette a lui e Spolli di cavarsela senza infamia e senza lode, non dovendo fronteggiare situazioni particolarmente delicate. Pericoloso in area avversaria, dove per due volte va vicino alla deviazione a rete senza mai trovarla.


SPOLLI  6- Una prestazione dignitosa, macchiata da troppi falli inutili con l’avversario spalle alla porta ed in zone innocue di campo. Uno di questi gli costa l’ammonizione. Poi tanto mestiere. S conclude a suo favore il duello con Matri, alla fine autore di zero tiri in porta.


CAPUANO  6+ Manca all’appello solo quando Krasic mette in area il pallone del 2-0, situazione nella quale è l’intera retroguardia ad essere presa alla sprovvista. Per il resto non soffre più di tanto il serbo, troppo discontinuo. Qualche alleggerimento in avanti, ma è più efficace in copertura. Stoico quando in solitaria stoppa Pepe nel contropiede 1 contro 4 che poteva chiudere la gara.


CARBONI  6 Qualche imprecisione sovrastata da corsa e polmoni infiniti. Viene preso in mezzo in un paio di ripartenze avversarie, ma per il resto è sempre vivo, rognoso, arcigno e determinato. Un suo liscione per poco non regala il colpo del ko bianconero, ma la sostanza nel tamponare ed anche qualche volta nel suggerire la manovra risulta fondamentale.


LEDESMA  5,5 Non demerita più di tanto, perché la gamba la mette sempre e tampona da discreto mediano spesso e volentieri. Ma dai suoi piedi non parte mai la giocata illuminante né un inserimento senza palla che potrebbe ogni tanto fare la differenza. Ci mette grinta ma prendendosi poche responsabilità. Fuori per Lodi nella ripresa.


IZCO  4,5 In campo per caso, o quasi. Fuori condizione e fuori ruolo, per i 45’ minuti che trascorre in campo non trova mai tempo e modo per giocate importanti. Non assaggiava il campo da tempo, più che un azzardo catapultarlo titolare a Torino…


RICCHIUTI  7 Insieme a Gomez migliore in campo. Continuo per quasi 90 minuti nel cercarsi la palla, suggerire e provare a porre le condizioni per situazioni di pericolo. Unico della banda Simeone a verticalizzare, in una di queste occasioni lancia Bergessio per l’assist che comincia la rimonta. Fa il regista, poi il trequartista, per finire da esterno sinistro nel 4-4-2 d’assalto finale. Sempre prezioso, anche nel guadagnare una quantità industriale di punizioni.


GOMEZ 7 Spesso accusato di fare tanto e produrre poco, quasi mai ci si accorge che il Papu è uno dei pochi a cercare la porta. Prima della magia di Lodi i tre tiri  nello specchio difeso da Buffon portano la sua firma. Traversa nel primo tempo, destro rasoterra con gran parata del portiere, gol a conclusione di una efficace manovra palla a terra. Spesso qualche tocco di troppo ed una palla persa che avvia la ripartenza del raddoppio avversario. Ma è l’unico in grado di cambiare passo, con tanti guizzi importanti e punizioni procurate. Resta uno dei pochi punti fermi su cui far poggiare le manovre offensive rossazzurre.


MAXI LOPEZ  6,5 Prestazione sontuosa, di pura dedizione e sacrificio per la squadra. Isolatissimo per tutto il primo tempo, nella ripresa cresce a dismisura, anche perché è l’intero assetto offensivo a mutare. Con Bergessio vicino ha facoltà anche di allargarsi, prender palla più defilato ed aprire crepe importanti nella difesa avversaria.


*BERGESSIO  7 Il suo ingresso in campo cambia la partita. Asfalta un disorientato Sorensen con continue incursioni ed inserimenti senza palla negli spazi. Al quarto affondo serve al millimetro Gomez per l’1-2. Utile anche quando affianca Lopez al centro dell’attacco, rendendo l’argentino più libero di svariare e liberandolo da marcature asfissianti.


*LODI  6,5 Fino al 95esimo non aveva lasciato traccia, segnalandosi solo per due calci d’angolo calciati in modo orrendo. Poi firma la terza pennellata della stagione, uccellando nientemeno che Buffon a Torino a tempo abbondantemente scaduto. Una prodezza che potrebbe essere ricordata per tempi immemori…

*SCHELOTTO  s.v. Dentro pochi scampoli per l’assedio finale. Solo il tempo per un cross e per vedere da vicino la prodezza di Lodi…


All. SIMEONE  6,5 Il suo merito più grande è stato quello d’aver corretto alcuni errori marchiani commessi all’inizio. Su tutti l’aver catapultato Izco tra i titolari, per la prima volta dopo mesi d’indisponibilità. Scelta che, viste le condizioni tutt’altro che felici dell’argentino, sono apparse più figlie della scaramanzia, aggrappate allo spauracchio Izco leggendario giustiziere nel dicembre 2010 della Juve di Ferrara. Fuori forma e fuori partita, Mariano si è perso nella rete di una mediana con tanta volontà ma poco efficace, vero enorme cruccio del Catania di quest’anno. Fino all’uno-due di Del Piero l’atteggiamento degli uomini del Cholo era stato buono, col pallino del gioco spesso tenuto in mano, ma che poi si andava a perdere in una fase di finalizzazione troppo approssimativa. Immeritatamente in svantaggio di ben due gol, il tecnico rossazzurro ha pescato l’asso dalla panca: Gonzalo Bergessio. Fase offensiva totalmente rivoluzionata, manovra sempre più ficcante e pressione costante su un avversario che, per il nome che porta, ha palesato ancora una volta un’imbarazzante mediocrità. Inutile parlare dell’utilità dell’altro cambio effettuato, Ledesma-Lodi, con il 10 rossazzurro che ha concretizzato un pareggio ormai insperato quanto meritato.


Arbitro BERGONZI  4 Comico il rigore concesso alla Juve, per un tocco di braccio di Alvarez che il fischietto si è detto certo d’aver visto a due passi dall’azione. Regalo per un’infrazione inesistente, compensata dalla punizione per il fallo di mano di Melo che non c’è.