Jaco...Platini!!!

Dall'Oglio, quinta rete capolavoro in memoria di Stefania...

Dall'Oglio, quinta rete capolavoro in memoria di Stefania... 

Max Licari sul successo al cospetto della Viterbese. Jacopo, rete capolavoro in memoria di Stefania. Grandi Federica e Giulia.

Quella voce così familiare…
Al 62’, Jacopo Dall’Oglio, emulando Michel Platini (e non poteva che dipanarsi così meravigliosamente la filigrana dell’evento), mette dentro una magistrale, e decisiva, punizione che, a stadio pieno, avrebbe fatto cader giù anche il cielo. Qualche secondo dopo, dal non certo perfetto impianto audio del “Massimino”, ecco diffondersi per tutto lo stadio una voce che subito suona familiare: “Per il Catania, ha segnato…”; una voce femminile, calda e, contestualmente, acuta, invasiva, contundente, una voce capace di consolidare una tradizione che non poteva essere spezzata. Federica, insieme a Giulia, le “bambine” della nostra amica Stefania Sberna, fiere e sorridenti, si alzano dallo sgabello all’interno del gabbiotto e ricevono l’applauso convinto di tutta la tribuna. Uno dei momenti più emozionanti della storia rossazzurra degli ultimi trent’anni, unito alla compita e composta commozione, densa, da toccarsi con mano, dello scarso pubblico presente in occasione del minuto di silenzio riservato a Stefania, “grande anima” partorita dalla nostra città, prima del match, giocato da Izco e compagni con il lutto al braccio. La “prima” delle nuove speaker dal cuore “antico” avrebbe potuto anche godere della cornice più vera del mitico impianto di Cibali, ma i tempi sono quelli che sono. Ci sarà in futuro occasione di poter tributare loro il roboante applauso dei fantastici sostenitori catanesi. Per adesso, complimenti alla società etnea per la sensibilità mostrata. Così si fa.

Primo tempo in difficoltà, ma il gol di Piccolo…
Si sapeva che non sarebbe stata una partita facile. La Viterbese è una buona squadra, malgrado si sia presentata al “Massimino” senza alcuni giocatori importanti in difesa e a centrocampo; una squadra compatta, ben allenata da Taurino, molto brava a difendersi e ripartire in contropiede con giocatori veloci e tecnici come i due cursori laterali Baschirotto e Urso e le due punte Murilo (di categoria superiore) e Tounkara. Il 4-3-3 di mister Baldini, riconfermato in tutti i suoi effettivi eccetto che per l’acciaccato Russotto, rilevato a sorpresa da “nonno” Reginaldo, ha mostrato immediatamente una minor inclinazione al pressing alto e qualche difficoltà ad attaccare la difesa schierata, considerata la non perfetta condizione di Piccolo e la diversa propensione a interpretare il ruolo dello stesso brasiliano rispetto all’esterno offensivo romano. Da sottolineare, comunque, la volontà di attaccare mostrata dalla compagine etnea, anche nei momenti di “magra”; un passo avanti decisivo rispetto al recente passato, troppo “bloccato” nella gestione dello 0-0. In ogni caso, sono i laziali ad avere le migliori occasioni, in virtù delle rapide ripartenze dei due attaccanti e dei centrocampisti in fase di inserimento. Clamorose, soprattutto quelle fallite da Simonelli al 20’ (stoccata alta sopra la traversa da ottima posizione) e da Urso al 32’ (irresistibile percussione centrale con tentativo di dribbling finale non riuscito su Martinez, comunque bravissimo in uscita). Poi, poi… il “fattaccio”. Diciamolo subito, il Catania non avrebbe meritato il vantaggio, ma il calcio è così da quando è nato. Il tiro dai 25 metri di Piccolo che, al 39’, trova la “papera” di Daga è perfettamente regolare, così come la posizione centrale di Sarao, per la quale il collaboratore di linea di Acanfora tira su la bandierina, inducendo il “fischietto” stabiese ad annullare il gol, “indovinando” un fuorigioco attivo. Una interpretazione da “fenomeno”, smentita dalle immagini televisive. L’attaccante rossazzurro, lontano una ventina di metri dalla porta viterbese, era in linea; se anche ci fosse un dubbio “millimetrico”, in questi casi non si sbandiera mai l’offside. Errore di concetto marchiano, addirittura incomprensibile non disponendo del Var. Errore che presupporrebbe un lungo stop. Stop.

Ripresa in crescendo, nobilitata da una rete capolavoro
La ripresa, come a Cava de’ Tirreni, vede un Catania nettamente più aggressivo e consapevole dei propri mezzi, “aiutato” da un chiaro calo atletico degli uomini di Taurino. Francamente, se la formazione laziale mantenesse il livello di corsa mostrato nei primi 45’, non si ritroverebbe ai margini della zona playoff, ma molto più su. Decisivo l’ingresso di Welbeck al 54’ al posto di un Izco in calando rispetto alle precedenti prestazioni. La “gamba” del mediano africano serve al Catania in questo momento, non ci sono dubbi. Al 58’, Reginaldo, imbeccato da Dall’Oglio, fallisce da due passi la deviazione aerea vincente e al 62’ la mezzala ex Brescia trasforma magicamente la punizione dal limite procurata da un’incursione del medesimo Welbeck. Quinta rete stagionale per il giocatore più in forma dell’intera rosa etnea. Rete decisiva, fra l’altro, perché la Viterbese, pur cambiando molto (in specie la tripla sostituzione al 64’ Bezziccheri, De Santis, Sibilia per Bianchi, Adopo e Simonelli), non riesce a rendersi pericolosa, mentre il Catania, con i neo entrati Rosaia, Golfo e Russotto trova talora la ripartenza giusta per avvicinarsi al raddoppio, fallito per troppa precipitazione nella rifinitura. Tutto sommato, una vittoria meritata, terza consecutiva targata Baldini, che conferma i progressi tattici e caratteriali del gruppo, con alcuni giocatori autenticamente rinati: Giosa (sostituito dal rientrante Tonucci al 76’ per infortunio, ma non dovrebbe essere nulla di grave), Maldonado, Dall’Oglio, Sarao su tutti. Un successo che mantiene al quinto posto il Catania (52 punti), in condominio con l’arrembante Juve Stabia dello scatenato Marotta (corsara a Potenza). Non male, per il momento.

Non sottovalutare il Potenza, complimenti a Cristiano
Proprio il Potenza sarà il prossimo avversario dei rossazzurri, ancora al “Massimino”. Una partita difficile, da vincere, per presentarsi al big match di Catanzaro (quarto a quota 58) nelle migliori condizioni possibili. Mantenere questa voglia, questa determinazione, sarà fondamentale, così come (magari) recuperare al meglio della condizione due giocatori essenziali come Piccolo e Russotto, la “qualità” indispensabile per continuare a coltivare una piccola speranza... Speranza divenuta certezza per la Ternana di mister Lucarelli, promossa in B con un paio di mesi d’anticipo, al termine di un torneo condotto da assoluta mattatrice fin dalla prima giornata. Complimenti, Cristiano, un successo meritato. Let's go, Liotru, let's go!