Il marketing dell'Udinese, il romanticismo del Catania: storia di un derby di vent'anni fa

Il Catania in campo a Messina il 13 dicembre 1998. In piedi da sx: Bifera, Cicchetti, Manca, Ripaldi, Marziano. Accosciati, da sx: Del Giudice, Tarantino, Brutto, Monaco, Lugnan, Di Dio

Il Catania in campo a Messina il 13 dicembre 1998. In piedi da sx: Bifera, Cicchetti, Manca, Ripaldi, Marziano. Accosciati, da sx: Del Giudice, Tarantino, Brutto, Monaco, Lugnan, Di Dio 

Oggi pomeriggio i friulani giocheranno con 11 maglie diverse, nel 1998 il Catania a Messina giocò con quelle prestate dai tifosi

VENT’ANNI FA, LA PRIMA (VERA) VOLTA
“Per la prima volta nella storia del calcio, una squadra giocherà con 11 maglie di passate stagioni, tutte diverse tra loro”. Il messaggio, scritto a caratteri cubitali, campeggia in bella mostra nella home del sito ufficiale dell’Udinese Calcio ed avrà la sua materializzazione alle ore 18:00 di oggi, in occasione della gara tra i friulani e la Lazio, match in programma allo stadio “Dacia Arena”, il vecchio “Friuli” per i romantici…

Undici maglie bianconere di passate stagioni – la più antica risale all’annata 1993-94, mentre la più recente è quella indossata nel campionato 2016-17 – donate da altrettanti tifosi che le avevano conservate gelosamente negli anni. Casacche cariche di storia ed aneddoti che verranno messe all’asta su Catawiki.it (il sito d’aste online specializzato in oggetti rari e speciali) il cui ricavato servirà a realizzare i sogni degli undici tifosi donatori. C’è chi sogna di aprire un’agenzia di servizi, chi un viaggio in bici per raccontare la storia di chi ha superato un delicato intervento chirurgico, chi di girare un documentario sul Friuli, oppure di pubblicare un libro sugli antichi opifici sorti a Udine e valorizzare così la propria città. Undici sogni, tutti diversi tra loro, così come le maglie selezionate, che alimentano l’iniziativa “Dacia The Auction” ideata dalla società di patron Pozzo in stretta collaborazione con la di Dacia, main sponsor del club friulano, e che avrà in Ciro Ferrara, ex difensore di Napoli e Juventus, un banditore d’eccezione.

Qualcosa non torna. Rileggiamo con più attenzione. “Per la prima volta nella storia del calcio, una squadra giocherà con 11 maglie di passate stagioni, tutte diverse tra loro”. Ecco qua, scovata l’inesattezza. In verità, qualcosa di simile, in uno sperduto campionato di quarta serie chiamato Serie C2, è già successo. Simile, non uguale. Perché la storia che vi racconterò a breve non è un’iniziativa legata al marketing ma semplicemente una delle pagine più belle del calcio romantico. Quello nostalgico, quello che piace a noi, quello ci manca. Tanto.

La solita presenza massiccia dei tifosi catanesi al "Celeste" di Messina 



AL “CELESTE” DI MESSINA, CON LE MAGLIE PRESTATE DAI TIFOSI
Messina, 13 dicembre 1998. Allo stadio “Giovanni Celeste” si gioca per la quattordicesima giornata del girone di andata del campionato di Serie C2 edizione 1998-99. Il Catania di Pierino Cucchi arriva nel capoluogo peloritano con i crismi della squadra da battere. Il Messina Peloro, matricola terribile, ha nel bomber Vittorio Torino il trascinatore in un torneo che la vede tra le squadre di vertice. Il big match ha però una falsa partenza. I padroni di casa si presentano in campo con la maglia biancoscudata, mentre dall’altra parte della barricata, il Catania, ha portato con sé in riva lo stretto soltanto la seconda maglia di gioco, quella interamente bianca con risvolti rossi e azzurri. Qualcuno deve cambiare tenuta di gioco. Per ovvi motivi, dato che si gioca in casa loro, toccherebbe ai messinesi variare con la tradizionale casacca giallorossa. Ciò non avviene. Il patron peloritano, Lele Aliotta, inamovibile, non rinuncia alla biancoscudata. A spegnere sul nascere tensioni ci pensano i tifosi catanesi, giunti come al solito in massa.

Dagli spalti del “Giovanni Celeste” di Messina, gremiti da oltre quattromila sostenitori marca liotru, arrivano le maglie rossazzurre necessarie per disputare la partita. Le maglie, prestate dai tifosi ai giocatori, hanno cinque varianti. Il grosso della truppa, composto da Giuseppe Del Giudice, Gennaro Monaco, Umberto Brutto e Pietro Tarantino, ha la casacca “pura” priva di sponsor, un po’ come faceva in passato il Barcellona. Proprio Tarantino, centrocampista palermitano preso in estate dalla Turris, porta sulle spalle il numero 46. Numero insolito, tanto più per la Serie C2 ferrea ai numeri tradizionali e restia alle maglie personalizzate già in voga da qualche anno in A e B. Francesco Ripaldi, centrocampista proveniente proprio dall’Udinese, e l’attaccante Roberto Manca (che sarà decisivo nella gara di ritorno) indossano la casacca della stagione 1997-98. Capitan Nino Di Dio sfoggia la “Tamoil” della stagione 1995-96, mentre il fosforoso metronomo Igor Marziano e l’indio Luca Lugnan hanno la casacca che fu del Catania di Pasquale Marino e Mimmo Crisafulli, la “Jolly” dell’anno di grazia 1994-95 conclusa con l’epica promozione conquistata nella polvere di Gangi. La maglia in dote per l’anno 1998-99, con lo sponsor “SP” incastonato in un quadrato bianco con il marchio della Regione Siciliana sottostante, ha in Alessandro Cicchetti l’unico modello. Discorso a parte per il portiere Ciccio Bifera, con il suo maglione grigio con banda orizzontale nera, identico a quello indossato da Luca Marchegiani negli anni gloriosi della Lazio di Cragnotti. La partita, che finirà 0-0, passerà alla storia per l’episodio assai singolare: una squadra di calcio, il Catania, in campo con maglie diverse, tutte prestate dai tifosi. Tenetevi il vostro calcio moderno, il vostro marketing. Noi ci teniamo il nostro romanticismo. Stretto, come l’abbraccio di quegl’undici guerrieri vestiti dai loro tifosi.

L'abbraccio propiziatorio pre-gara. Si riconosce il 7 di Brutto e il 46 di Tarantino (Foto: Tutto il Catania minuto per minuto) 



MESSINA PELORO-CATANIA 0-0
Messina, 13 dicembre 1998 – Stadio “Giovanni Celeste”

MESSINA PELORO: Manitta, Milana (dal 63’ Beccaria), Marra, De Blasio, Sansone, Criaco, Pannitteri (dal 59’ Corona), Catalano, Torino, Romano. All: Cuoghi

CATANIA: Bifera, Cicchetti, Di Dio, Tarantino, Monaco, Del Giudice, Brutto, Marziano (dal 76’ Rossi), Manca (dal 69’ Passiatore), Ripaldi (dall’84’ Calà Campana), Lugnan. All: Cucchi.

ARBITRO: Ciulli di Roma