Il Catania parla Inglese, la società impari l'italiano...

Roberto Inglese abbracciato da mister Domenico Toscano

Roberto Inglese abbracciato da mister Domenico Toscano 

Max Licari sul largo successo di fine anno sul Sorrento. Nessuna esaltazione, urgono risposte dalla società...

Poco da festeggiare. Mercato decisivo...
Il minimo indispensabile. Il poco utile a non rendere ancor più amaro il Natale ai già provati fegati dei tifosi rossazzurri e nulla più. Serve altro per tramutare in applausi i sonori fischi piovuti su Sturaro e soci alla fine del primo tempo. Serve, soprattutto, un robusto intervento di mercato (e già dai primi giorni del nuovo anno), perché quello che si è visto finora è insufficiente, sia sotto il profilo tecnico sia dal punto di vista del carattere e della personalità. Nessuna inopportuna esaltazione, dunque, al cospetto di questo rotondo 4-0 interno rifilato al modesto Sorrento e maturato negli ultimi venti minuti di una gara fin lì giocata in modo confusionario. Contenti, ovviamente, per la corroborante iniezione di fiducia generata da questo largo successo e per la tripletta siglata dal miglior (per distacco) giocatore a disposizione di mister Toscano, quel Roberto Inglese che, raggiunta la doppia cifra in termini di reti (10) all'alba del girone di ritorno, costituisce forse l'unica "scommessa" pienamente vinta dalla società etnea in questa prima tornata di mercato estivo; contentissimi per il debutto con annesso "clean sheet" del sedicenne portierino Butano; ma fortemente perplessi per tutto il resto. Serviranno risposte chiare, come detto, dal mercato, così come segnali concreti relativamente agli improcrastinabili investimenti strutturali sottintesi dalla strategia aziendale, improntata sullo sviluppo del settore giovanile, disegnata nel bilancio societario appena pubblicato. Ci è piaciuto, al proposito, il comportamento responsabile tenuto a fine gara dai ragazzi della Curva Nord, capaci di recapitare a squadra e dirigenza, in primis al presidente Pelligra presente in tribuna, un messaggio chiaro e inequivocabile, abbandonando lo stadio al triplice fischio del signor
Leonardo Mastrodomenico di Matera. "Succo" abbastanza evidente: non avete fatto niente, smuovetevi a fare ciò che deve essere fatto... E sì, perché il Catania finisce l'anno solare con una classifica anonima (settimo posto, a nove lunghezze dalla capolista Benevento e tristemente dietro a piccole e virtuose realtà che, con tutto il rispetto, non dovrebbero nemmeno poter pensare di competere con l'Elefante), nettamente insoddisfacente per una piazza come la nostra, e con tutta una serie di equivoci tecnici (Adamonis, Ierardi, Guglielmotti, Anastasio, Luperini, Carpani, Montalto, tanto per fare soltanto i nomi più "gettonati") da risolvere principalmente con difficili operazioni di mercato, un mercato condizionato "a priori" dalla necessità di indispensabili uscite degli atleti fuori lista, capaci di influire in modo decisivo sul monte ingaggi e da un budget (figlio del ridimensionamento estivo) non certamente rilevante. Non solo, i rossazzurri si lasciano dietro una lunghissima scia di infortuni (ultimo quello, reiterato, di Sturaro, uscito a fine primo tempo a causa di un nuovo guaio muscolare) cui non può non essere fornita una risposta seria e approfondita da parte della società. Insomma, c'è da lavorare e tanto. A Pelligra, Grella, Bresciano, Toscano e Faggiano (dal quale, come comunicato dallo stesso tecnico calabrese nel postgara, giungono buone notizie in relazione allo stato di salute) il compito di rendere credibile un inizio di 2025 sulla carta complicato, a cominciare dalla trasferta di Benevento.

La svolta nella ripresa, Inglese sugli scudi 
Un Catania inconcludente come nelle ultime uscite interne quello presentatosi al cospetto dei 17.000 del "Massimino" in questa domenica di fine dicembre. Una insipienza figlia del reiterarsi di scelte tecnico-tattiche perlomeno discutibili da parte di Toscano, come quelle relative a Carpani utilizzato ancora da esterno destro dopo prestazioni sempre opache e alla riproposizione della poco assortita coppia di trequartisti Stoppa-Jimenez dietro al centravanti Inglese. Il problema di fondo è sempre quello, la palla non esce "pulita" centralmente dalla mediana, presidiata da due elementi essenzialmente "di sostanza" come De Rose e Sturaro, le fasce rimangono bloccate dalla scarsa verve di Carpani e di un deludentissimo Anastasio e la trequarti non produce palloni pericolosi, poiché i due pur talentuosi ragazzi tendono a pestarsi i piedi. Risultato? Gioco farraginoso, pochissime occasioni (solo un tiro centrale da buona posizione dell'ex vicentino) e Sorrento tranquillissimo a giostrare a centrocampo con Cangianiello, De Francesco e Cuccurullo, ben coadiuvati dai rientri di Colangiuli e Bolsius. Nella ripresa il copione cambia. Il forzato cambio di Sturaro al 40', fa sì che Toscano riporti Jimenez in mediana accanto a De Rose, posizionando Stoppa da trequartista dietro D'Andrea e Inglese. L'ex Cerignola entra bene in campo, con voglia, dando una mano concreta al compagno di reparto e liberandogli spazi adeguati, mentre contestualmente la palla viene fuori più "pulita" e "verticale" dal centrocampo. L'ingresso di Raimo (già dal 46') e Lunetta (una decina di minuti dopo) a sostituire i due affannati esterni fa il resto. È vero che proprio in avvio di frazione Todisco coglie un clamoroso incrocio dei pali nell'unica occasione costruita dai campani in tutto il match, ma da quel momento in poi è tutto un assolo rossazzurro: prima Stoppa coglie il palo, poi ecco la "grandinata", abbattutasi sugli uomini di Barilari dal 72' al 93': Inglese di testa, lo stesso Stoppa con una deviazione decisiva di un difensore ospite, e ancora un "doppio" Inglese, protagonista di due stoccate dalla breve distanza, su assist di Jimenez (in cattedra nella ripresa) e Lunetta. Si finisce in gloria, ma affinché tale gloria si materializzi realmente, i posteri dovranno dare "l'ardua sentenza". "Posteri" identificabili incontrovertibilmente nelle risposte di una società chiamata a mostrare alla città il volto promesso tre anni fa all'atto dell'insediamento a capo della maggiore e più importante società sportiva catanese. Senza ulteriori tentennamenti... A Benevento si ricomincia! Buon Natale e felice anno nuovo!!! Let's go, Liotru, let's go!!!