I piazzati del Fontana, infallibile cecchino assetato di rossazzurro

Gaetano Fontana, neo tecnico della Juve Stabia...

Gaetano Fontana, neo tecnico della Juve Stabia... 

Focus sul tecnico della Juve Stabia, che da calciatore ha causato non pochi dolori ai tifosi rossazzurri

Un degno avversario…
“Non fa male! Non fa male! Non fa male!” Così parlò Duke, fedele 'scudiero' di Apollo Creed nella saga dedicata a Rocky Balboa, allo Stallone Italiano per esortarlo a non sentire alcun dolore dopo ogni colpo incassato sul ring. Di male (sportivo, s’intende), il tizio della foto, al Catania ne ha fatto tanto.

Visto così, con sguardo raggiante, chioma spuntata e scarpetta gialloblù al collo, sono in pochi a riconoscerlo. Per ‘smascherarlo’ basterebbe una maglietta bianconera – che non è della Juventus e manco dell’Udinese –, un calcio piazzato allo scoccare del gong e una serie infinita di “accidenti a te!" (nella miglior ipotesi) per la dannosa beffa procurata ai colori rossazzurri.

Stiamo parlando di Gaetano Fontana da Catanzaro, fosforoso centrocampista classe 1970, da calciatore specializzato a far ‘imbestialire’ i tifosi del Catania in particolar modo con la maglia dell’Ascoli. Storie passate, di un calcio non troppo lontano, che assiepano furenti gli almanacchi anni novanta e duemila. Da qualche stagione, dopo aver appeso le scarpette al chiodo nell’estate 2007, il ‘buon’ Gaetano ha intrapreso la carriera da tecnico. Archiviate le esperienze alla guida del Centobuchi, Santegidiese e Nocerina, e un periodo di inattività, ecco il ritorno da tecnico a Castellammare di Stabia dopo il triennio da calciatore dal 1997 al 2000.

Da ‘Zona Cesarini’ a ‘Zona Fontana’…
Il 14 aprile del 1991, ad appena ventuno anni, il promettente centrocampista calabrese decide di ‘pungere’ per la prima volta l’Elefante. Al “Ceravolo” di Catanzaro i rossazzurri di Sormani sono sull’1-1 dopo un’ora abbondante di gioco. Al minuto 67, l’arbitro veneto Bizzoto, fischia un penalty ai padroni di casa. Dal dischetto Gaetano Fontana ‘fredda’ Mario Paradisi portando in vantaggio i suoi. Per fortuna degli etnei, a dieci minuti dalla fine, l’indimenticabile Gennarino Del Vecchio riacciuffa l’Aquila giallorossa inchiodandola sul 2-2.

Qualche stagione più tardi, dopo le esperienze di Padova, Reggio Calabria, Alessandria e Castellammare di Stabia, Fontana decide che è giunto il momento di segnare ancora al Catania. Al Cibali, il 18 febbraio del 2001, i rossazzurri di Vincenzo Guerini sono avanti per 2-0 sull’Ascoli in virtù delle reti di Cordone ed Ambrosi. A rendere vibrante il finale ci pensa proprio lui a una decina di minuti dal triplice fischio. Ancora rigore, palla da una parte e Gennaro Iezzo dall’altra. Marcatura indolore, l’unica della serie. Il tris, a differenza del bis, non tarda ad arrivare.

Un anno e mezzo dopo, precisamente il 2 novembre del 2002, si gioca al “Pian del Lago” di Caltanissetta per via delle bizze dell’Etna che hanno reso impraticabile l’impianto di Piazza Spedini. I rossazzurri incrociano all’Ascoli con la necessità di conquistare i tre punti. Al settantatreesimo un rigore di Lulù Oliveira spezza l’equilibrio. Sembra fatta. Sembra. Al terzo ed ultimo minuto di recupero il ‘solito’ Gaetano Fontana spezza bruscamente i sogni di gloria. Scena ricorrente: tiro dal dischetto e Iezzo spiazzato. Pareggio come una sconfitta per gli etnei, con mister Maurizio Pellegrino dapprima sollevato dall’incarico e poi richiamato qualche ora dopo (l’esonero definitivo arriverà comunque tre giorni più tardi al termine della gara interna col Napoli). Un anno dopo, alla fine di novembre, è ancora Catania-Ascoli.

Dopo la parentesi nissena si rigioca nuovamente al “Massimino”. Cambia la location ma non il copione: rossazzurri in vantaggio per una rete a zero, gol di Ernesto Terra, fino al ‘solito’ minuto 93. Punizione dal limite per i bianconeri, Fontana sul punto di battuta e palla alle spalle di Lorenzo Squizzi. Altro che ‘Zona Cesarini’…