Gli 'scrutini' di 'Petrus'

I bei tempi del duo

I bei tempi del duo "Pulvirenti-Lo Monaco"... 

"Un'accurata riflessione, espressa in tono sarcastico, sulle dichiarazioni dell'ex amministratore delegato del Catania, Pietro Lo Monaco, rilasciate ieri sera, durante la trasmissione "Speciale Calciomercato" in onda su Sportitalia." A cura di Ivano Teodoro

Notte insonne, battito accelerato, ansia devastante: ore trascorse a girarsi e rigirarsi nel letto, nella speranza, assolutamente vana, di dormire; finché, fermo e deciso, quasi liberatorio, arriva il suono della sveglia a ricordarti che è mattina e che devi alzarti per andare a scuola, per apprendere se, i tuoi sforzi compiuti durante l’anno, sono stati riconosciuti, conducendoti sino alla tanto sospirata promozione.

“Ammesso””Non Ammesso”…alzi la mano chi, almeno una volta nella vita non ha provato tali sensazioni.
E dire che sono trascorsi 16 anni dall’ultimo mio ricordo in tal senso.
Eppure ieri, in tarda serata, seguendo una nota trasmissione che tratta di calciomercato, per un attimo la mia mente ha rivissuto quei momenti.

Teatro della scena, gli studi televisivi, trasformatisi per l’occasione nell’”Aula Magna” di un Istituto Parificato (trattandosi di azienda privata), con due illustri colleghi nelle vesti di “commissari” e come “professore”, un docente d’eccezione: l’ex amministratore delegato del Catania, nonché attuale direttore generale del Genoa, Pietro Lo Monaco.

In conclusione di puntata, probabilmente ispirato dal periodo storicamente riservato alle valutazioni finali in ambito scolastico, ecco che uno dei due “commissari” chiede al “professore” di esprimere un giudizio, in termine di voto numerico, su alcuni personaggi ed ambienti del mondo del calcio, con cui ed in cui, lui inevitabilmente si era misurato, trasformandoli per l’occasione in improbabili “esaminandi”.
“Oddio” pensai…ecco che l’ansia mi assale…Gasparin: “Spero di dargli il massimo”…bene, proposta di ammissione dunque.

La piazza di Catania: risposta sicura…”Dieci”… E vai! Promossi in pompa magna!
E così via, si va avanti con Preziosi, ammesso anche lui, come imprenditore però, in quanto come presidente deve ancora essere “interrogato”. Sino a quando il “registro” del commissario non giunge all’ultimo nome dell’”appello”.
Pulvirenti: uhm… l’attesa diventa più lunga, un certo imbarazzo regna in studio, ops…nell’aula… vuoi vedere che… “Uno”!
Uno”? Ma come “uno”? Bocciato senza attenuanti. Persino il “commissario” resta basito, riuscendo solo ad aggiungere che “uno” non si da mai, nemmeno se si fa scena muta.

Ed io, mi consenta caro direttore, in tutti questi anni, la scena muta proprio non l’ho avvertita. Una “frequenza”, quella del Presidente, ben più lunga dei canonici 5 anni e già protrattasi sino all’ottavo; eppure nessuno se ne duole, anzi un po’ tutti ci si augura che egli diventi un po’ come quegli studenti, più unici che rari, che proprio non riescono a completare il ciclo di studi, rimanendo prigionieri dell’Istituto.

Adesso vorrei essere io, dunque, ad interrogare lei, caro direttore…

“Ma Pulvirenti non è colui che le ha dato la possibilità di operare in piena autonomia per otto anni, all’interno di una sua azienda, mettendole altresì a disposizione risorse finanziarie con le quali lei, grazie ad inconfutabili doti personali, è riuscito a creare ciò che il Catania è oggi?”

“Ma Pulvirenti non è colui il quale le ha permesso di risalire la china in un mondo, quello dell’italico pallone che, privo di qualsiasi tipo di riconoscenza, dopo anni di gloria l’aveva dimenticata in quel di Milazzo, alle prese con le serie minori, laddove lei, indubbiamente non meritava di cimentarsi?”

“Ma Pulvirenti non è colui che le strappò le lacrime dal viso, il giorno dell’inaugurazione di un Centro Sportivo che tutta Italia ci invidia, riconoscendo i di lei meriti davanti a tutti?”

“Ma Pulvirenti non è colui il quale, lei, non più tardi di un mese fa, ringraziava sentitamente all’interno di una sua missiva di addio alla città di Catania, per quanto fatto assieme?” “Un grazie... a tutte le istituzioni, ai tifosi, alla stampa, ai miei collaboratori, alla società, ai dirigenti e non per ultimo, al Presidente.

Tanta è la strada fatta insieme, una strada mai facile da percorrere, piena di continue difficoltà ma contraddistinta dal desiderio e dalla voglia di raggiungere traguardi importanti, quei traguardi che oggi mi portano a lasciare un mondo nel quale ho profuso tutto il mio impegno e le mie forze.
”… Ricorda? Sono parole Sue.

Ed allora nell’attesa delle sue risposte, che non arriveranno mai, mi permetta, caro direttore, di “calarmi” io nei panni del professore, per attribuirle un voto; le do “otto” per quello che è riuscito a costruire in una città, dove, nei fatti, è difficile operare e le do “due” in Comunicazione, per come ha saputo gestire in conclusione questa situazione.
La media è “cinque”: rimandato!…A settembre, o meglio ancora a quando il calendario deciderà di incrociare la nostra strada con quella del suo Genoa, nella speranza che, per quella data, magari abbia maturato dentro se’, (anche se non lo ammetterà mai) la convinzione che nel calcio, di Pulvirenti ce n’è solo…”UNO”…