Freire: “Ho voglia di giocare ed imparare, stesso motivo per cui ho lasciato il Velez”

Federico Freire, centrocampista del Catania

Federico Freire, centrocampista del Catania 

Federico Freire, centrocampista del Catania, ha concesso una intervista alla stampa argentina in cui ha parlato dei suoi primi mesi in Italia.

Il centrocampista del Catania, Federico Freire, ha concesso una lunga intervista alla stampa argentina in cui ha espresso le emozioni e le sensazioni dei primi mesi in maglia rossazzurra. L’ex volante del Velez ha parlato dell’adattamento in Italia e ha spiegato i motivi che lo hanno spinto in estate a lasciare il club di Buenos Aires. “CalcioCatania.Com” ha raccolto in Argentina l’intervista di Freire, concessa a “Fortineros por el Mundo”, lo spazio che si occupa degli ex calciatori del Velez in giro per il mondo.

“Grazie a Dio sto bene – ha affermato Freire – Sono felice per questa opportunità che mi è stata data di giocare in Serie A. Lentamente mi sto adeguando alla città, non è facile essendo lontano dalla famiglia e dagli amici. In questo momento sto cercando di aggiungere esperienza al mio bagaglio e di imparare ogni giorno qualcosa di nuovo. A Catania ho sentito di potermi adattare subito bene dal momento che posso condividere la vita quotidiana con molti argentini. E’ importante avere contatti con la gente del proprio paese. Io ad esempio vivo nello stesso edificio di Gino Peruzzi, abitiamo allo stesso piano. Ci conosciamo da tempo e abbiamo condiviso diverse esperienze al Velez. Tra l’altro Peruzzi ha debuttato nella stessa partita in cui ho debuttato io, vale a dire contro il Colon Santa Fe il 27 novembre 2011. Per me è un piacere averlo qui al mio fianco al Catania.

Il calcio italiano è diverso dal nostro, è molto più tattico ed ordinato. E’ un campionato molto competitivo e non ci sono partite facili. Ho capito che è importante vincere soprattutto le partite in casa. Bisogna essere sempre al 100% e non abbassare mai la guardia. In questi primi mesi ho cercato di imparare soprattutto la lingua. Ho davvero tanta voglia di giocare e di aiutare i miei compagni a vincere quante più partite possibili. Sono molto fiducioso e so che appena avrò la possibilità, coglierò l’occasione e dimostrerò il mio valore. Sono consapevole che devo imparare ancora molte cose e devo saper gestire certe situazioni. Ogni partita mi capita di vedere giocare grandi calciatori e cerco di imparare qualcosa da loro. Sarebbe un sogno poter giocare al cospetto di calciatori come Pirlo, Tevez o Cambiasso ma per adesso mi accontento di vederli in campo e di apprendere da loro. Al di la di tutto, la cosa più importante per adesso è che la squadra riesca a restare in Serie A, cioè la categoria che merita. Abbiamo tutti grande fiducia in questo gruppo.

Il Velez? Mi manca, è un grande club e spero in futuro di tornarci a giocare. Al Velez mi hanno insegnato ad essere un calciatore professionista, ad essere una brava persona, ho ricevuto l’educazione e valori importanti. L’ho sempre detto e non mi stanco di ripeterlo: il Velez è la migliore realtà calcistica argentina dove puoi imparare a giocare a calcio ma anche a formarti come uomo. So di non aver lasciato il club nel modo migliore ma non avevo altra scelta. Non ho lasciato il Velez per un motivo economico come ho letto da qualche parte. Chi di dovere conosce la mia situazione sa che sono andato via per una crescita professionale. Non avevo posto in squadra e mi sono reso conto che mi mancava il campo e di conseguenza anche la condizione atletica. Mi sento legato al Fortin ed ogni mattina mi collego ad internet per leggere le notizie che riguardano la squadra. Non smetterò mai di ringraziare tutta quella gente che in questi anni ha condiviso con me al Velez momenti indimenticabili”.