Focus on : le cause di una sconfitta

 

Al “San Paolo” di Napoli il Catania subisce la prima sconfitta dell’anno. In tal senso l’attenzione del focus di oggi si incentra su alcune ‘cause’ che hanno portato al primo risultato negativo del 2013 rossazzurro

Prima amarezza del 2013
Nuovo appuntamento con Focus On, rubrica che analizza uno tra gli aspetti riscontrati nelle partite della formazione rossazzurra. Al “San Paolo” di Napoli il Catania subisce la prima sconfitta dell’anno. In tal senso l’attenzione del focus di oggi si incentra su alcune ‘cause’ che hanno portato al primo risultato negativo del 2013 rossazzurro.

Il Catania tra punti d’analisi
A Napoli è arrivata per i rossazzurri la prima sconfitta dell’anno. Nonostante la buona prestazione degli etnei, ancora una volta il risultato finale tende a non corrispondere a quanto effettivamente visto sul terreno di gioco. Si, perché tanti dubbi hanno caratterizzato la gara dei rossazzurri, che ancora una volta, non possono far altro che accettare le decisioni di chi in campo ha il cosiddetto potere decisionale. La squadra che da quattro gare assaporava solo risultati utili (tre vittorie e un pareggio), cade sostanzialmente a causa di una serie di distrazioni difensive, mancanza di incisività in attacco ed inadempienze arbitrali.

Per ciò che riguarda il primo punto d’osservazione, l’assenza di Legrottaglie è pesata molto alla squadra che non ha saputo comportarsi al meglio in diverse situazioni, una tra tutte quella relativa al primo goal degli azzurri. Sotto di una rete, in seguito, il Catania di Maran, pur creando diverse situazioni pericolose, non è riuscito a concretizzare quanto creato. In tal senso però non si può dire che la performance rossazzurra sia stata negativa, il Catania ha giocato facendo sentire in campo la sua presenza in più riprese. Tuttavia il problema che sembra scomparire in alcune gare, ma che ritorna quasi sempre quando ci si ritrova sbilanciati in uno dei tre reparti di gioco, è sempre quello: la fragilità offensiva. La sola carta Bergessio non basta più da tempo. L’attaccante argentino, che in tutte le partite mette l’anima in campo, ha bisogno di essere accompagnato da una valida alternativa, capace di bucare la porta tutte le volte che serve (Cani potrebbe essere ‘carta’ giusta).

Per ciò che concerne l’ultimo punto d’analisi (ultimo non per importanza), ancora una volta il capitolo scritto dagli arbitri durante questo campionato continua ad allungarsi. Non vorrei insistere nel camminare sul filo delle polemiche, ma purtroppo tutto questo non può passare inosservato. E’ importante far notare che, mai come quest’anno le decisioni arbitrali abbiano inciso troppo spesso sul risultato delle varie partite.

Nel caso di Napoli-Catania, errori evidenti che valgono un rigore (fallo di mano di Zuniga nell’aria di rigore napoletana) non possono essere tralasciati. E’ possibile, in questo specifico caso, concedere l’errore al direttore di gara, il quale troppo accentrato non avrebbe potuto notare al meglio la situazione presa in esame; l’arbitro di porta, invece, probabilmente si trovava nelle giuste condizioni per farlo. Stesso discorso per la manata di Grava al ‘povero’ Gomez e la rete, del possibile 2-1, annullata a Bergessio in avvio di ripresa. Rigore, espulsione e gol che avrebbero potuto dare una direzione ben diversa al match.

A questo punto la domanda nascerebbe spontanea: è possibile che su tre presenze arbitrali non ce ne sia una pronta a notare queste situazioni? Quanti arbitri servono per evitare che tutto questo accada di nuovo? La moviola in campo?. Detto ciò a Napoli il Catania probabilmente avrebbe comunque perso la sua gara, poiché troppe distrazioni rossazzure hanno giocato a favore degli avversari, bravi ad approfittare delle uniche occasioni concesse. Ma se tutto fosse dipeso nuovamente da episodi esterni, è difficile credere che qualcuno avrebbe scommesso comunque sulla vittoria della squadra etnea, alla quale continua ad essere data troppa poca attenzione. Ad oggi, si fa viva sempre di più la convinzione che il motivo per cui non si parli di questa squadra è perché in fondo alla base di tutto ci sia la volontà di non rendere ancora più grande un club che sta dimostrando di esserlo. Il Catania obiettivamente non è un avversario facile da affrontare e di questo tutti ne hanno avuto prova, ed il fatto che si trovi settimo in classifica ne è la dimostrazione. Il percorso rossazzurro per quanto difficile e sottovalutato, ha continuato ad essere esaustivo e minaccioso. La squadra di Maran ha dato prova in fondo, che non sono gli incontri con i grandi avversari a decidere la strada dei rossazzurri (poiché nonostante le decisioni a sfavore dei rossazzurri la squadra è li, in alto tra le grandi) ma il Catania stesso.