Fiorentina-Catania (2-1): Esordio amaro

Montella vs Maran: stavolta ha la meglio l'aeroplanino.

Montella vs Maran: stavolta ha la meglio l'aeroplanino. 

Qualcosa da rivedere a livello tattico e nei nuovi arrivi, ma non mancano aspetti da cui ripartire.

Ai punti, merita la “viola”
Comincia con una sconfitta la nuova stagione del Catania. Gli etnei, soprattutto nel primo tempo, non hanno sfigurato al cospetto di un avversario che ha come obiettivo dichiarato la qualificazione alla Champions League ed il cui mercato estivo è stato applaudito con convinzione dagli addetti ai lavori. Proprio stasera Montella ha tirato a lucido l’argenteria, schierando l’attesissima coppia Gomez-Rossi, ma trovando nella conferma Cuadrado il vero mattatore del match. Un paio di affondi del colombiano hanno determinato i due gol viola e a nulla è valsa la pur pregevole realizzazione di Barrientos, che ha concluso un azione abilmente orchestrata da Castro e Leto. Il Catania ha avuto la possibilità di pareggiare nuovamente con Bergessio, che servito da Bellusci ha ciabattato addosso a Neto, e nella ripresa, probabilmente a causa della stanchezza e della carenza di idee l’undici di Maran si è spento, riuscendo a produrre soltanto un tiro da fuori area di Maxi Lopez, neanche tanto pericoloso. Troppo poco contro una Fiorentina che ha prodotto anche un paio di occasioni pericolose con Gomez (tra cui un clamoroso palo a porta vuota) e che con un imprendibile Cuadrado ha messo in ambasce diverse volte la retroguardia rossazzurra.

Maran, esperimenti e confusione
L’indisponibilità di Almiron sembrava far propendere per l’annunciato passaggio al 4-2-3-1. Invece Maran, pur schierando la formazione annunciata, ha sorpreso tutti abbassando il raggio d’azione del “Pitu” Barrientos proprio nella stessa zona generalmente presidiata dal n°4 rossazzurro. L’esperimento, tutto sommato, anche grazie alle immense qualità dell’argentino, è riuscito, ma nel complesso non si è visto quell’amalgama tra i reparti che sembrava acquisito al termine della scorsa stagione.
Un ulteriore curioso esperimento di Maran riguarda il posizionamento di Rolin, schierato nella ripresa da terzino destro, pur essendo presente anche Bellusci che più volte si è disimpegnato in quel ruolo, e che invece ha mantenuto il posto al centro della difesa. L’uruguaiano pur non avendo demeritato sicuramente ha dimostrato di non essere a proprio agio in quella posizione, anche se la scelta in parte è stata obbligata dal forcing sulle fasce con cui Montella ha messo in crisi il Catania nel primo tempo. Non a caso nella ripresa Cuadrado ha avuto ben più di una difficoltà in più al cospetto di Alvarez, spostato a sinistra proprio per marcarlo. Ingiudicabile il 4-2-4 finale con cui il mister ha comprensibilmente provato il tutto per tutto, ma la presenza di Maxi Lopez pare aver messo quantomeno sull’attenti una difesa viola fino a quel momento più che tranquilla.

Primo bilancio sui nuovi arrivi
Certamente con gli addi di Marchese, Lodi e Gomez e gli arrivi di Monzon, Tachtsidis e Leto qualcosa cambia, e non è detto che cambi necessariamente in peggio. Ma stasera si è visto che forse qualche meccanismo va rivisto. A cominciare dall’impiego del nuovo terzino sinistro, apparso volenteroso in fase di spinta, ma pessimo in marcatura. Certo, esordire nel campionato italiano e trovarsi di fronte Cuadrado come dirimpettaio non è proprio il massimo per un giocatore che non ama la fase di contenimento, ma questo aiuterà Maran a riflettere sull’opportunità di affinare le qualità difensive di Monzon o varare l’opzione alternativa, vista nella ripresa, ovvero quella di schierare un terzino roccioso alla Alvarez per contenere le folate della guizzante ala di turno. Quanto a Tachtsidis, è vero che ha mostrato di poter garantire molta più fisicità rispetto a quella che poteva offrire Lodi, ma è apparso troppo timido e anche lui dovrà lavorare per poter dare alla squadra l’apporto di cui è capace, anche in fase di possesso palla. Leto, infine, probabilmente ha avuto tra tutti i nuovi arrivi l’impatto migliore, ed ha mostrato qualità notevoli. Deve limare, però, l’intesa coi compagni d’attacco ed evitare di intestardirsi in serpentine che persino a mostri sacri come Messi o Maradona non sempre riescono bene. Lo scambio frequente di posizione con Castro e talvolta anche con Bergessio è una delle poche note liete della serata dal punto di vista tattico e sicuramente è una freccia nell’arco di Maran che tornerà utile a cominciare dal prossimo incontro con l’Inter.

Al Massimino per un pronto riscatto
Insomma, carne al fuoco non ne mancherà, in settimana, per preparare al meglio l’esordio stagionale al Massimino contro la nuova Inter di Mazzarri, che ha cominciato bene il suo campionato battendo il Genoa di Lodi. Si spera di recuperare Almiron, qualcosina potrebbe arrivare ancora dal mercato (Guarente?) per rimpolpare un centrocampo apparso poco affiatato, ed affinare le indiscutibili armi di cui il Catania dispone nel reparto offensivo, che hanno soltanto bisogno di essere affilate un po’ meglio. Il pubblico, come sempre, farà la sua parte, e forse ancor di più, visto l’incremento del numero degli abbonati. E sarà più che mai necessario, per spingere la squadra a cogliere il primo risultato positivo stagionale contro un avversario di prestigio. A sostegno, sempre!