Faggiano: ''Dobbiamo fare un campionato importante, non dignitoso''

Daniel Faggiano, ds del Catania, oggi in sala stampa

Daniel Faggiano, ds del Catania, oggi in sala stampa 

Le parole del direttore sportivo del Catania al termine della gara col Messina

Le parole di Daniele Faggiano, direttore sportivo del Catania, al termine della gara con il Messina: “Non sono contento, così come non lo è nessuno: la squadra, il presidente, io… Rispetto ad altre gare oggi ho visto altro. Abbiamo fatto bene con le squadre blasonate e abbiamo fatto poco con le altre, dove avremmo potuto fare 9 punti. Della squadra oggi, come impegno, non posso parlare negativamente. Con il Latina la squadra non mi è piaciuta. Quel troppo entusiasmo, dopo Foggia, non ha aiutato. La squadra nel primo tempo di Foggia era surreale, probabilmente per via di quella tragedia. Il Catania prende delle multe per dei cori per delle squadre nemiche: se non si possono fare sfottò il calcio è finito. Dovremmo aiutarci un po’ tutti, il sistema calcio. Con la Turris si poteva fare di più. Gli episodi sono tanti è da molto che non parlavo e gli argomenti sono svariati. Sulla designazione di oggi? Si potrebbe dire qualcosa, ma preferisco evitare. Sono dei professionisti. Oggi, l’aspetto che mi ha dato più fastidio, è la perdita di tempo fin dalle prime battute della ripresa. Questo non è più calcio. Mi aspetto una reazione: oggi è mancato il gol, di squadra. Vorrei di più, però stiamo attraversando un periodo di magra, che hanno un po’ tutti, ma mi auguro che possa finire al più presto. Oggi ho visto una determinazione maggiore rispetto ad altre partite. Noi dobbiamo dimostrare di essere il Catania, sempre, perché ogni squadra che gioca contro di noi dà sempre il massimo. Se gli altri danno il 100, 120% noi dobbiamo dare il 150%. Oneri e onori quando giochi nel Catania. Non possiamo fare un campionato dignitoso, dobbiamo fare un campionato importante. Con ciò non dico che dobbiamo arrivare per forza primi, altrimenti sarebbe un assillo. Dopo Latina avrei voluto portare la squadra a cena, ma non è questo il problema: la squadra lavora. Dobbiamo lavorare sulla testa, soprattutto, perché a calcio si gioca prima con la testa e poi coi piedi. Faccio un plauso a Grella, perché lui soffre più di me. Devo dare il massimo per lui, perché mi ha voluto. I fischi? Ci stanno, noi dobbiamo dare il massimo sempre. Pensiamo già alla prossima, al Crotone. Non molliamo. Quando parlo io è per cercare di togliere un po’ di responsabilità a tutti”.