EX - Catania-Matera: Gianvito Plasmati, il lucano "rossazzurro"

Gianvito Plasmati in azione contro il Padova nel settembre 2008

Gianvito Plasmati in azione contro il Padova nel settembre 2008 

Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata ai doppi ex passati e presenti

SOLO PASSATO
In vista della gara tra Catania e Matera, in programma domenica 10 dicembre alle ore 20:30 allo stadio “Angelo Massimino”, riflettori puntati sul fattore ex. Analizzando gli attuali organici di etnei e lucani non emerge nessun personaggio avente nel proprio curriculum dei trascorsi con entrambe le casacche. Ragion per cui, siamo “costretti” ad attingere ai cari almanacchi del passato che vengon sempre utili. Tra le pagine meno ingiallite, dove ancora si percepisce l’odore dell’inchiostro e la “freschezza” della carta non ancora stagionata, risalta il nome di un personaggio che si è sfilato la casacca rossazzurra di recente. Si tratta di Gianvito Plasmati, colosso di quasi due metri di altezza (per un peso forma che si attesta attorno ai 86 chilogrammi), nato il 28 gennaio del 1983 proprio nella città dei sassi e cresciuto calcisticamente nel settore giovanile materano. La storia rossazzurra di Plasmati è suddivisa in più capitoli, quattro per la precisione. Tutto parte dall’estate del 2006, quella dell’ultima promozione in A degli etnei, quando l’allora ventitreenne, reduce da un brillante campionato in C2 con l’Andria (31 presenze e 12 reti) viene adocchiato da Pietro Lo Monaco e portato alle falde dell’Etna, giusto il tempo di esser “prestato” al Crotone. In Calabria rimane appena sei mesi, nel gennaio del 2007 torna a Catania ritagliandosi anche il debutto in A contro la Roma, match nel quale esordisce anche Marco Biagianti.

L'esultanza di Gianvito Plasmati dopo il gol all'Akragas nel 2015 



Esperienza mordi e fuggi seguita dai prestiti a Foggia e Taranto. Nella stagione 2008-09 Walter Zenga gli dà più di una chance. Nella prima parte di stagione Plasmati viene impiegato con continuità. Il lungagnone di Matera ripaga la fiducia riposta dall’ex Uomo Ragno con due reti siglate in casa di Inter e Juventus, non proprio le ultime arrivate. A gennaio, però, Plasmati lascia il Catania per accasarsi a Bergamo. Sei mesi più tardi è tempo di indossare nuovamente il rossazzurro. Le perle della stagione, la 2009-10, sono l’assist vincente ad Izco in casa della Juventus (partita vinta dagli etnei di Mihajlovic per 2-1) e la doppietta in casa del Genoa che consente al Catania di passare il turno in Coppa Italia. La “favola” s’interrompe bruscamente nell’estate 2010 per via di una diatriba contrattuale con la società. Ne viene fuori una battaglia a colpi di sentenze che sfocia in un anno senza campo e nella successivo passaggio alla Nocerina nell’agosto 2011. Tutto finito? Manco per sogno. Nel settembre del 2015, dopo aver indossato le maglie di mezza Serie B e con un’esperienza anche in Inghilterra, le strade del Catania e di Gianvito Plasmati s’incrociano ancora, stavolta in terza serie. Ne viene fuori un’annata altalenante, contraddistinta da una condizione fisica non sempre al top, e con tre reti pesantissime contro Akragas, Cosenza e Lupa Castelli Romani che consento agli etnei di raccogliere cinque punti fondamentali nella corsa salvezza 2015-16.

Gigi De Canio, tra i doppi ex più rappresentativi 



MI RITORNI IN MENT...EX
Classica carrellata finale con altri personaggi dal passato lucano-etneo. Tra i difensori ritroviamo Silvio Picci, in rossazzurro nell’ anonima stagione cadetta 1985/86 con 33 presenze e 2 reti; Josè Sparti, per quattro stagioni con la casacca del Catania per un totale di 93 presenze tra Eccellenza, CND e Serie C2; Alessandro Cicchetti, al Catania dal 1995 al 1999 con la promozione in C1 vissuta da protagonista; Roberto Mirri, sparuta comparsa con appena: 3 presenze in rossazzurro dal gennaio al giugno 2003. In mediana, il più rappresentativo è Aldo Raimondi, protagonista di un insolito andirivieni tra Matera e Catania: in Lucania nel 1974/75, a Catania nel 1978/79 in C1, nuovamente a Matera nel 1979-80 e ancora a Catania l’anno dopo; Federico Righi: biancazzurro nel 1976/77, rossazzurro nella stagione successiva; Maurizio Raise: materano nella stagione 1980/81, etneo in quella 1988/89; Lorenzo Battaglia, autentico girovago del pallone (con oltre 20 maglie indossate in carriera) al Catania dal gennaio al giugno del 2000. Capitolo a parte per: Gaspare Cacciola, prodotto del vivaio rossazzurro, in Lucania nel campionato di Serie C2 edizione 1996-97: annata conclusa con 5 reti una delle quali siglata proprio al Catania nell'allora "Cibali".

Tanto affollamento nel reparto avanzato dove trovano posto in quattro: Giovanni Calvani, rossazzurro nella stagione 47/48, biancoazzurro in quella 50/51; Giovanni Picat Re, autentica bandiera materana con oltre 180 presenze e 52 reti tra il 1969/70 e il 1975/80, una quarantina di presenze (appena 4 le reti segnate) nel Catania tra il 1972 e il 1974; Francesco Passiatore (rossazzurro dall’estate 1998 all’autunno 2001, a Matera come tecnico) e Maikol Negro, calciatore esploso con Gaetano Auteri nella scorsa stagione, con 17 reti in 35 gare, in rossazzurro (senza mai giocare) dal luglio all’agosto 2010. Tra gli allenatori troviamo Gigi De Canio, materano di nascita, al Catania per parte della stagione 2013-14; il pittoresco Gennaro Rambone (mister dell'Elefante a intermittenza tra il 1974/75 e il 1987, al Matera nel 1980/81); Franco Gagliardi (al Matera nel 1988/89, al Catania dal dicembre al giugno 1998 in C2) e Roberto Rizzo, a Catania proprio nelle vesti di vice di De Canio.