EX - Catania-Fidelis Andria: Vincenzo Del Vecchio, idolo immortale

Il compianto Vincenzino Del Vecchio, combattente rossazzurro

Il compianto Vincenzino Del Vecchio, combattente rossazzurro 

Nuovo appuntamento stagionale con la rubrica dedicata ai doppi ex passati e presenti

CORE IMPAVIDO
“Noi vogliamo gente che lotta!”. Tra i tanti cori che risuonano nel catino di Piazza Spedini questo è senza ombra di dubbio quello che descrive al meglio l’indole del tifoso catanese. Cinque parole che riassumono la voglia di vedere in campo uomini – ancor prima che calciatori –, disposti a lottare (giocare è un concetto troppo semplice…) per la maglia rossazzurra con passione, coraggio, determinazione e anche devozione. Voglia di sudare la maglia, quando serve anche di ‘sbucciarsi’ le ginocchia, e di emergere e, tal volta, far riemergere dagli inferi quei colori calpestati e irrisi. Quando poi queste parole si materializzano in un calciatore il gioco è fatto, colui diventa un idolo. E poco importa se ha i piedi ‘maleducati’, non avvezzi a giochetti di prestigio e preziosismi da circo, l’importante è che lotti con il cuore. Un po’ come fa oggi Rosario Bucolo – tanto per rendere l’idea –, un po’ come faceva vent’anni fa Vincenzino Del Vecchio, tra i simboli della risalita dell’Elefante dalla polvere dei dilettanti, scomparso tragicamente dieci anni fa nel corso della gara tra Cinisi e Trecastagni.

Napoletano verace, classe 1966, dopo l’esordio in C1 con la casacca della Casertana (datato nella stagione 1984-85) e la lunga trafila nelle serie minori con Corigliano, Sanciprianense, Forio, Afragolese e Cavese, nell’estate 1990 le strade di Del Vecchio e del Catania s’incrociano per la prima volta. Così come la Germania nella notte di Roma, anche i tifosi rossazzurri vincono il proprio mondiale. Tra Vincenzino e Catania è amore a prima vista. Nonostante l’annata tutt’altro soddisfacente, conclusa con un anonimo undicesimo posto con Angelo Benedicto Sormani in panchina, il cursore mancino di fascia è uno dei migliori. Anche nella stagione seguente, la 1991-92, Del Vecchio si contraddistingue per grande dedizione e spirito di sacrificio per la ‘causa’ dell’Elefante. Prestazioni che non passano inosservate e che attirano sull’arcigno difensore napoletano l’interesse di società di categoria superiore. Tra queste a spuntarla è la Fidelis Andria che catapulta 'o Sarracino in quella Serie B appena conquistata. In Puglia, il difensore campano, colleziona 55 presenze (senza reti) in due stagioni concluse al sedicesimo e al nono posto.

Per uno con il fuoco nel sangue, per di più nato sotto un vulcano (il Vesuvio), il richiamo del magma dell’Etna è troppo forte per essere spento. Così, nell’estate 1994, Del Vecchio lascia Andria e la cadetteria per abbracciare il Campionato Nazionale Dilettanti e, soprattutto, la maglia del suo Catania. Ancora un biennio carico di spirito di sacrificio, corsa e sudore a volontà contraddistinto da una promozione in C2, conquistata nei gibbi di Gangi con mister Angelo Busetta in panchina. Simbolo del rossazzurro, il 17 marzo 1996 in occasione della gara interna contro l’Astrea, disputata a pochi giorni dalla tragica scomparsa del Cavaliere Angelo Massimino, è proprio Vincenzino Del Vecchio a deporre un mazzo di fiori nel posto dove il Presidentissimo era solito assistere alle gare del suo Catania. Fiori e anche un gol, l’undicesimo ed ultimo segnato in 114 gare con quella maglia rossazurra in corpo onorata come pochi, così come sanno fare gli idoli immortali.

AMETH FALL: L’UNICO EX ATTUALE
L’unica presenza, negli attuali organici, è quella rappresentata dall’attaccante senegalese Ameth Fall (classe 1991), rossazzurro di ‘passaggio’ senza mai trovare spazio né in prima squadra né con la Primavera. Prelevato dal Lecco nell’estate 2012 Fall è stato girato in prestito al Bellaria Marina prima e al Rimini poi. A seguire le esperienze con Barletta, Salernitana (appena un mese), Ischia Isolaverde e nuovamente al Rimini. Da questa estate alla Fidelis Andria. Presente nella gara di andata, disputata allo stadio “Degli Ulivi” lo scorso 4 settembre, nella quale timbrò un clamoroso palo.

La (futura) colonia rossazzurra dell'organico della Fidelis Andria 1997-98 



MI RITORNI IN MENT…EX
Ampia carrellata finale con gli altri ‘doppi ex’ di Catania e Fidelis Andria. Tra i rappresentanti degli estremi difensori troviamo Armando Pantanelli,Vitangelo Spadavecchia e Gaetano Romano. Nel reparto arretrato si collocano Valeriano Recchi, Alessandro Marzio, Alessandro Cicchetti e David Giubilato.

Decisamente più folto il reparto di centrocampo, composto da Pasquale Casale, Gaspare Cacciola, Willy Pittana, Davide Faieta, Marco Capparella, Almamy Doumbia, Alessandro Sturba, Adriano Sartorio Mezavilla, Mattia Biso e Renato Olive. Terzetto in avanti con Francesco Passiatore, Umberto Del Core e Gianvito Plasmati. Poker tra gli allenatori, tutti con scarsa gloria sulla panchina dell’Elefante: Osvaldo Jaconi, Marco Giampaolo, Mario Russo e Franco Vannini