Due Guglielm...botte e via!
- di Max Licari
- Serie C | Guglielmotti | Giugliano |
- 26 Jan 2025 7:43

Guglielmotti e Lunetta posano sorridenti a fine gara
Max Licari sul successo contro il Giugliano. Guglielmotti e Lunetta redivivi, Jimenez e Inglese top. Urgono innesti dal mercato.
Risultato fondamentale ma strada lunghissima...
L'unica cosa che contasse, alla vigilia di questo match, era il risultato, muovere quella dannata, asfittica, abulica graduatoria. Sotto questo profilo, la ciurma di Toscano ha portato la missione a compimento, incamerando tre preziosissimi punti che proiettano i rossazzurri a quota 35. Un "brodino", certamente, ma indispensabile per non far precipitare ancor più l'attuale delicatissima situazione, quel pericoloso scollamento fra società, giocatori e staff tecnico da una parte e intero ambiente dall'altra. Tuttavia, potremmo anche fermarci qui. Il resto di questo inedito "lunch match" del "Massimino" si ascrive al (fin qui, ovviamente) conclamato fallimento di un progetto tecnico nato in estate, purtroppo, sotto l'infelice stella del cosiddetto "affaire fideiussione". Al cospetto di un modestissimo avversario, il fragile Giugliano di mister Bertotto, il Catania, dopo aver facilmente bucato due volte con il redivivo Guglielmotti la burrosa difesa campana, sostanzialmente dalla mezzora del primo tempo ha cominciato inopinatamente a concedere campo agli avversari e a "concedersi" in zona difensiva, consentendo agli increduli ospiti di accorciare le distanze con Del Sole già nel primo tempo, una realizzazione che attesta inequivocabilmente gli evidenti problemi difensivi degli etnei e che mantiene colpevolmente in bilico fino al minuto 86 una partita obiettivamente già chiusa in principio (da non dimenticare, difatti, come al 60' Padula divori letteralmente il gol del pareggio a due passi da Dini). La realtà è che questa squadra necessita, preferibilmente entro la prossima settimana, almeno di quattro innesti dal mercato, in specie a centrocampo e in attacco. Mister Toscano si è presentato oggi con una panchina zeppa di difensori e "primavera", nessun attaccante "senior". E l'incredibile serie di infortuni che si sono abbattuti e continuano ad abbattersi sulla rosa a disposizione del tecnico calabrese aggrava ancor più tali ambasce. A questo punto, dopo tutte queste "riprove", non porvi rimedio, individuandone la causa (dal campo d'allenamento alla evidentemente non proficua gestione sanitaria), sarebbe colpevole oltre che autolesionestico. Agli ultimi affiliati al triste club degli acciaccati, Farroni e Stoppa, oggi si aggiunge per l'ennesima volta Sturaro, dopo qualche minuto di "sgambettamento" in campo. Per l'ex juventino, dispiace dirlo, un doloroso calvario che sta inficiandone in modo decisivo la carriera. In questa direzione, appare d'obbligo acquisire un centrocampista dal mercato, a differenza di quanto indicato da Toscano, giacché risulterebbe allo stato dell'arte davvero improponibile fare affidamento sullo sfortunato mediano sanremese. Nel finale, il Catania è stato costretto, considerato che, in antitesi a quanto spesso dichiarato, l'allenatore non ritiene pronti i giovani del vivaio, a imbottirsi di difensori, dal neo arrivato Del Fabro a Raimo a Ierardi, una situazione francamente insostenibile! Insostenibile come dover costringere il tecnico a far giocare forzatamente elementi già fuori dal progetto tecnico. Emblematico, a tal proposito, il caso di Montalto, peraltro fischiato (a parere di chi scrive in modo evitabile) da una parte dello scarso pubblico presente, altro sintomo di quello "scollamento" già accennato, all'atto della sua uscita dal campo. Non sono tanto le due clamorose occasioni fallite, palle gol che avrebbero chiuso anzitempo il match, evitando i soliti affanni a compagni e tifosi, ma l'evidente ormai "estraneità" all'ambiente dell'ex Casertana che rappresentano la cifra della kafkiana paradossalità delle scelte cui è costretto Toscano. Comprendiamo come sia assolutamente difficile piazzare nel mercato questo ennesimo flop ultratrentacinquenne di una gestione che da un paio d'anni, pur cambiando i fattori, non produce che mezzi disastri, ma non si sarebbe dovuto giungere a tanto. Pertanto, se si vorrà in qualche modo ripartire da questa vittoria con qualche velleità di ripresa, non si potrà far altro che puntare sulle certezze, dai Castellini (ai più non sarà sfuggito come gli sia stata riconsegnata da Sturaro la fascia di capitano dopo l'uscita dal campo di De Rose), dai Quaini, dagli Stoppa, dai Jimenez, dagli Inglese, tanto per fare qualche nome (agli ultimi due va assegnata la palma di migliori in campo), aggiungendo qualità attraverso un mercato proiettato nel futuro, non fondato su profili prossimi al termine della carriera come fin qui fatto, ma su giocatori giovani, affamati e pronti a morire per la maglia. Oltrepassare, insomma, definitivamente quella perniciosa logica dell'istant team che da anni costituisce la più pesante palla al piede del Liotru nei mefitici pantani di quell'autentico Inferno chiamato Serie C.
La qualità di Jimenez e Inglese, la corsa dei redivivi Guglielmotti e Lunetta, le chiavi del successo sul modesto Giugliano.
Lo si sapeva, Toscano aveva poche scelte alla vigilia, al massimo un 3-4-2-1 striminzito o un 3-5-2 senza alternative in avanti. Il tecnico rossazzurro sceglie la seconda opzione, riproponendo Montalto in coppia con Inglese e puntando sul recuperato Di Tacchio dal primo minuto in mezzo. Il neoacquisto Del Fabro comincia dalla panchina. Bertotto risponde con il suo classico 4-3-3, impostato sul trio d'attacco Del Sole-Padula-D'Agostino. Il primo quarto d'ora è un incubo per i giallorossi. Guglielmotti, al 8' e al 14', sostenuto dal buon pressing di Di Tacchio e De Rose e dal piede magico di un sontuoso Jimenez, buca due volte la disastrosa difesa centrale campana (assai debole specialmente in Minelli), ponendo in discesa la gara. Inspiegabilmente, però, dopo aver fallito in modo incredibile con Montalto la rete del 3-0 (il centravanti di trova da solo al cospetto di Russo, sparacchiando alle stelle), gli etnei cominciano a perdere campo, finendo per concedere la rete dell'1-2 al Giugliano, bravo con Del Sole al 33' ad approfittare di un errore difensivo complessivo dei padroni di casa. Un evidente sintomo della fragilità del reparto arretrato rossazzurro, orfano da tempo della sua guida (Di Gennaro) e incapace di non subire reti praticamente in ogni gara. Un clima di incertezza tattica che si protrae fino al termine della prima frazione. Nella ripresa, il Catania tenta di rientrare con maggiore verve atletica, ma rischia in un paio di occasioni di subire il pareggio, la più clamorosa delle quali è stata già sopra descritta, per poi cercare la (pericolosa) gestione tramite il forzato ingresso di difensori (via via Raimo, Del Fabro, Ierardi), innescando contestualmente importanti ripartenze che producono occasioni per Jimenez, Montalto e Inglese (traversa) fino alla rete della liberazione di Lunetta, bravo a metterla dentro di testa sugli sviluppi di un calcio piazzato di Jimenez, ancora decisivo. Una vittoria indubbiamente importante che, comunque, potrebbe significare poco se non seguita dai necessari innesti di mercato. In questo senso, da "manuale" la risposta delle curve: sostegno incondizionato durante la partita, contestazione civile dopo il fischio finale al ripetuto coro "meritiamo di più". È vero, meritiamo di più. Molto di più. Alla società, a Grella, a Pelligra il compito di rispondere adeguatamente. Let's go, Liotru, let's go!!!