Dolce lucano

Calil, decima rete stagionale...

Calil, decima rete stagionale... 

Max Licari sulla fondamentale vittoria del Catania sul Matera. Tre punti figli di fattori contingenti...

Solo il carattere
Per 55’ il peggior Catania stagionale, dominato da un Matera solo per puro caso non ancora in vantaggio (clamoroso l’errore di Infantino al 29’), contestato (apertamente, in specie Pancaro) e fischiato sonoramente a fine primo tempo. Poi, la robusta mano del fato che, alla buon’ora, prima “illumina” il tecnico più “coerente” della storia rossazzurra e poi gli dà una robusta mano in forma di “sfortuna” che si trasforma in fortuna. L’illuminazione, tardiva ma pur sempre provvida, è costituita dalla sostituzione Musacci-Calderini; la "fortunata" iella è rappresentata dall’infortunio di Plasmati che, miracolosamente, “aggiusta” definitivamente una squadra sconclusionata tatticamente, fino a quel momento in balia di un buon team "(buono", ma come il Cosenza non ottimo), quasi incredulo di tanta “manna” piovuta dal cielo in un campo difficile come quello del “Massimino”. La vittoria che ne consegue, grazie alle reti di Calil (decima stagionale) e Falcone, risulta fondamentale per tante ragioni, non solo di classifica. Dopo gli ultimi accadimenti relativi alle vicende giudiziarie del proprietario del Catania, infatti. il pericolo di un tracollo psicologico c’era ed era corposo. Questi ragazzi, invece, hanno mostrato carattere e attributi, venendo fuori da un frangente assai difficoltoso, conquistando tre punti vitali in funzione di un progressivo allontanamento dalle zone “calde” della graduatoria. Tuttavia, la cruciale vittoria, che proietta il Catania a quota 23 punti, un po’ più lontano dalle paludi dei play-out, non deve far dimenticare due elementi essenziali:

- La partita più importante si gioca fuori dal campo. L’attuale proprietà deve prendere atto dell’impossibilità di una prosecuzione al comando del sodalizio etneo nel medio-lungo periodo e, quindi, avviare un percorso efficace di cessione del club a soggetti credibili e interessati;
- L’allenatore deve comprendere come la “coerenza” non debba per forza sfociare nell’autolesionistica cocciutaggine. Il 99% per cento dei tifosi e degli addetti ai lavori legge determinate sue scelte esattamente come era stata letta la scelta di far giocare Bastianoni al posto di Liverani. Piegarsi all’evidenza dei fatti è sintomo di forza, non di debolezza.

Musacci-Agazzi e Calil esterno: perché?
Le contestate scelte in questione sono sostanzialmente due: l’insistenza sul doppio regista e la riproposizione di Calil come esterno d’attacco nel 4-3-3. In merito alla prima, mi dispiace dirlo, siamo al livello di insistenza “B”, cioè “Bastianoni”. Non ha mai funzionato. Non funziona, innanzitutto perché si tratta di due giocatori simili, nessuno dei due in grado di interpretare al meglio il ruolo di mezzala; poi, perché Musacci sta deludendo su tutta la linea. Piedi da categoria superiore, mobilità da categorie inferiori… Troppo lento per il pressing feroce della Lega Pro. Tutto qui. Infatti, entrato il pur non scintillante Scarsella, giocatore dalle caratteristiche opposte, il 4-3-3 si è un tantino sistemato. Per quanto concerne la seconda, giocare con Calil defilato all’ala, a fare il vice-Russotto (e spesso il terzino), significa mortificarne le qualità e giocare in inferiorità numerica, malgrado la grande abnegazione dello stesso attaccante brasiliano. A quel punto, meglio giocare con un ragazzo di ruolo (Rossetti). Se, come ci si dice, Calderini (ma quando è entrato, stranamente, si è rivelato fra i più pimpanti sotto il profilo atletico, nonché decisivo nell’azione del gol che ha sbloccato il match) non fosse in grado di giocare dall’inizio, o cambi modulo o non metti Calil o non impieghi Plasmati. Tanto è vero che, una volta uscito Gianvito e sistemata la squadra con Scarsella in mezzo e Calil centravanti, il Catania ha cominciato a giocare meglio e ha vinto la partita, seppur in grande sofferenza per il gol di Infantino a una decina di minuti dalla fine (unico neo di una prova convincente di Bergamelli, il migliore dei suoi, e dei compagni di reparto). Anche lo stesso Di Cecco, fino a quel punto in difficoltà, ha cominciato a trovare più spazio, prova ne sia il grande assist a Falcone in occasione del secondo gol. Il 4-3-3, insomma, ha preso corpo in modo più logico, con le coppie di mezzali e terzini ben amalgamate e i due esterni d’attacco pronti a supportare Calil. Cosa mai avvenuta nel confusionario primo tempo, in cui a centrocampo non si beccava una palla e Plasmati giocava sostanzialmente isolato, a distanze siderali dal brasiliano e da Falcone. Un pastrocchio. Un pastrocchio generato da scelte contestate puntualmente rivelatesi perdenti, per l’ennesima volta, sul campo. Perché?

Ultimo giorno di mercato per sistemare le lacune
Il problema principale del Catania, a parte il vice-Nunzella (ancora viva la pista Pastore con il Trapani,) è a centrocampo. L’innesto di Di Cecco si è rivelato proficuo. È stato ufficializzato Bombagi, che può giocare mezzala o esterno d’attacco. Ma ci chiediamo perché Castiglia venga dato in partenza. Con il Matera non è stato convocato, sebbene abile e arruolabile, segnale che persistono dubbi sulla sua permanenza. Dubbi di carattere fisico o tattico? Mi permetto di dire che, rispetto per esempio a Musacci o allo stesso Scarsella, quando il mediano calabrese ha giocato è sembrato elemento maggiormente affidabile, adatto alla categoria e facilmente inseribile nel 4-3-3 d’ordinanza. In ogni caso, sembrerebbe che lui e Russo (vicino al Messina) siano i predestinati in uscita, come in attacco Barisic (sempre al Messina). E, proprio in attacco, qualcosa dovrebbe essere fatta. L’infortunio di Russotto e l’acciacco di Plasmati impongono l’innesto di un’ulteriore punta in grado di affiancare Calil, meglio se pronta per la categoria. Speriamo che si possa giungere a una definizione di un organico che faccia dormire sonni tranquilli a Pancaro e ai tifosi, in vista di un prossimo campionato da protagonisti.

Continuità di vittorie
Il successo ottenuto sul Matera darà il “la” a quel famoso filotto di vittorie da tempo agognato dalla tifoseria etnea? Lo sapremo già da sabato prossimo a Ischia. Si giocherà contro una compagine nettamente inferiore, non in un grande momento di forma e subito dopo un mercato si spera proficuo. Cioè, nelle condizioni “giuste” per poter fare bene. Che Pancaro risolva tutti i suoi dubbi e presenti una formazione logica fin dal primo minuto, soprattutto “mentalizzata” alla vittoria esterna. Ne abbiamo profondo bisogno. Let’s go, Liotru, let’s go!!!