Demiro Pozzebon, il bomber che mancava

Demiro Pozzebon, al primo canto in rossazzurro

Demiro Pozzebon, al primo canto in rossazzurro 

Gol di testa alla prima in campionato al Massimino così come Alessandro Ambrosi. All'interno le immagini dei due gol

COME AMBROSI NEL 2001...
Novanta minuti non sono sufficienti per azzardare dei paragoni, ma il gol realizzato da Demiro Pozzebon al venticinquesimo di Catania Matera, proprio nella gara d’esordio dell’ex messinese con la casacca rossazzurra, ha riaperto un cassettino della memoria “vecchio” sedici anni. Ventotto gennaio 2001, campionato di Serie C1. Al “Cibali” (ancora si chiamava così) il Catania di Vincenzo Guerini chiede strada al Castel di Sangro, simpatica matricola d’Abruzzo in evidente fase discendente dopo i picchi cadetti conseguiti nella seconda parte degli anni novanta. È la terza giornata di ritorno e i rossazzurri, in piena fase restyling con numerose partenze ed altrettanti arrivi, annaspano nel limbo della classifica con appena ventiquattro punti, a -11 dalla vetta occupata dal Palermo di Sonzogni. Il primo tempo contro i giallorossi, nonostante la contemporanea presenza in campo di Totò Criniti, Massimo Cicconi, Pierpaolo Bresciani e Alessandro Ambrosi, rimane bloccato sullo 0-0.

Alessandro Ambrosi con la maglia numero 9, nel derby di Messina del 2001 



Il pareggio ai rossazzurri serve ben poco; per avvicinarsi alla zona play-off (distante 7 lunghezze) serve solo la vittoria. In avvio di ripresa, dopo sei giri di lancette, arriva la svolta: azione sullo stretto ben allestita da Ambrosi e Criniti, tiro a incrociare di prima intenzione di Cicconi, parata “imperfetta” di Paolo Ginestra (futuro portiere dell’Albinoleffe, oggi alla Casertana) e prepotente inserimento aereo sul secondo palo del Re Leone di Fiuggi con la palla che gonfia finalmente la porta abruzzese. Per Ambrosi si tratta della prima rete in campionato con la maglia dell’Elefante dopo l’”aperitivo” di coppa contro il Brescello (su rigore) di quattro giorni prima. Rete pesantissima, la prima di una lunghissima serie (12 in 20 partite lo score da urlo dell’attaccante romano), che sancisce l’inizio di una vertiginosa rimonta conclusa con l’amarissima sconfitta del “Celeste” di Messina nella finale play-off del 17 giugno 2001.



L’INIZIO DI UNA LUNGHISSIMA SERIE ?
In verità, osservando le due reti attentamente, la somiglianza è abbastanza vaga: Demiro Pozzebon scaglia in rete un assist al bacio pennellato da Andrea Di Grazia, mentre Alessandro Ambrosi sfrutta al meglio una respinta “difettosa” del portiere abruzzese. Dinamiche apparentemente diverse, ma, allo stesso tempo, strettamente simili, come quell’inserimento rapace caratteristico dell’attaccante che sente la porta e che ha un innato fiuto del gol. O come quell’esultanza a braccia aperte di chi ha voglia di volare e di far volare una squadra che ha fortemente bisogno di un bomber capace di tramutare in oro tutto quel che tocca. Un Re Mida insomma, o meglio ancora un (D)emiro del gol come sembra essere l’ex messinese, alla nona marcatura in stagione dopo le otto messe a segno in maglia biancoscudata. Come scritto all’alba dell’articolo, novanta minuti non sono sufficienti per azzardare un paragone, ma l’inizio del nuovo numero 9 rossazzurro ricorda quello di Alessandro Ambrosi. Partenza simile, con gol di testa, e con la non celata speranza che l’esito finale del campionato sia ben diverso rispetto all’amarissimo pomeriggio sullo Stretto di sedici anni fa…