DeJalissizziamoci!!!

Abbraccio che vale tre gol...

Abbraccio che vale tre gol... 

L'editoriale del martedì di Max Licari propone l'unica ricetta efficace per curare la "cerebroerranza" da esaltazione post-Genoa. Da maneggiare con cura.

Semu ‘nda Champions!
Non più tardi di dieci giorni fa un amico, persona simpaticissima e grande tifoso del Catania, mi diceva testualmente: “Semu pessi, n’accattamu a nuddu, Rolin cu è, chiddu di l’orologgi? Avemu n’attaccanti ca non signa mancu a potta vota. A viru mali, co Pescara semu a squatra chiù scassa. A Roma e u Genoa ni fanu i cufini”. Ieri, raggiante, esultante come i “Jalisse” dopo aver vinto a sorpresa il festival di San Remo, mi rassicurava: “Chi t’ava rittu, semu troppu fotti, du Begghessssssio è mostru, ppi mia semu di Champions”! Potrei chiudere qui, perché il succo del mio editoriale si mostra subito chiarissimo: non facciamo il solito errore. Anche perché, poi, i “Jalisse” si sa come (o dove? L’ultima volta li ho incocciati a Centuripe o giù di lì) sono finiti... Dejalissizziamoci!!! Come da copione, sono bastate due prestazioni “da Catania”, cioè sugli ottimi standard della scorsa stagione, nulla di nuovo quindi, per ribaltare gli umori “standard”, rinfocolare sogni, riaccendere pericolose utopie. Con protagonisti proprio quelli che, a inizio campionato, credevano che il Catania fosse il Caropepe Valguarnera (Carrapipi per tutti) per caso iscritto nel massimo campionato italiano. Spalleggiati, "more solito", dal "solitissimo" quotidiano "onnisciente" che mette il Catania, con Chievo (ma i veronesi avrebbero "qualcosina in più"), Siena e Pescara, in coda alla "griglia" di partenza del campionato. In pratica, saremmo "i chiù scassi", dato che Siena e Pescara, a meno di miracoli stile Fatima, si avviano a tornare in cadetteria. Su quali basi, Cagliari, Atalanta o Torino (per fare alcuni esempi), sarebbero superiori, non si sa. Poi, alla "seconda" senti De Canio, un addetto ai lavori, dire che il Genoa (pseudoreginetta del mercato) "dovrebbe" diventare simile al Catania, e ti metti a ridere. E' da sette anni che succede la stessa cosa... Carusanza, così non funziona. Il Catania è una buona squadra, una squadra che può fare bene, ma va lasciata tranquilla fino a quando non raggiungerà l’obiettivo primario, i 40 punti, senza depressioni se si esce sconfitti in qualche partita, senza esaltazioni se si gioca bene e si vince due o tre volte di fila. Perdere di vista questo “fil rouge” risulterebbe assai dannoso. Ogni anno si ripropone il solito “tran tran”, lo so, ma fin quando la situazione “macropsicologica” rimarrà invariata, sarà necessario proporre la consueta terapia d’urto "anticerebroerranza": tre fiale di Aequilbrium (non è u tacchinu a feddi....) al dì, preferibilmente dopo i pasti. Non si tratta di accanimento terapeutico, attenzione, solo di semplice istinto di sopravvivenza. In buona sostanza: abbiamo cominciato bene, siamo una bella squadra, collaudata e affidabile, giochiamo addirittura in maniera splendida, ma non siamo divenuti di colpo il Barcelona. Andujar, protagonista di un finale di gara strepitoso con il Genoa, non andrà a giocare nel Manchester City a fine stagione, lo sottoscrivo adesso. Il “lavandina” Bergessio, autore di una spettacolare doppietta contro Frey, non segnerà 40 gol, vincendo il “Pallone d’Oro” ai danni di Messi. Potranno fare un ottimo campionato, contribuendo alle fortune del Catania. Punto.

Basta la parola
Una settimana fa, a mercato ancora in corso, avevo sottolineato la mia opinione: “Se rimane così il Catania è una buona squadra in grado di ben figurare nel campionato italiano”. Ebbene, il team affidato a Maran “è rimasto così”, cioè com’era un anno fa. La società ha mantenuto la parola, non cedendo i pezzi pregiati: Marchese, Lodi, Almiron, Barrientos, Gomez, Bergessio, gente che sul campo ha dimostrato di “essere” da Serie A, sono tutti lì, nel rettangolo verde, a sudare con la maglia a sottili strisce rossazzurre (una maglia “retrò” che mi piace sempre più). E i risultati si vedono. Il Catania gioca a memoria, sul solco intelligentemente mantenuto “montelliano” da Maran, macina palloni su palloni, palle gol su palle gol. Contro il Genoa, una buona squadra a mio avviso (sebbene da rivedere in fase difensiva), ne ho contate più di 12, molte delle quali clamorose, a dimostrazione che la vittoria, sebbene sofferta e “andujarizzata” nel finale, risulta più che legittima. Primo tempo in cui i rossazzurri hanno assolutamente asfaltato i rivali, incredibilmente chiuso in svantaggio a causa dell’unico errore di Alvarez nel match. Ripresa di rara bellezza, nobilitata dalla doppietta di Bergessio e dalla solita magia di Lodi, ormai la più solida alternativa a Pirlo in fatto di abilità sui calci piazzati. Il dato più importante, per me, è che il Catania, prima sotto di un gol, e poi incredibilmente recuperato da un eurogol “random” di Jankovic, ha sempre mostrato il carattere "giusto, la volontà di reagire e riportarsi avanti e di vincere. Una delle più belle partite degli ultimi tempi al “Massimino”. A livello di prestazione generale, ci attestiamo quasi al top; in particolare: il già citato Andujar, decisivo nel finale; Legrottaglie, sereno nel gestire il reparto difensivo anche nei momenti più caldi; Lodi, sontuoso in regia e presente in zona gol (una rete clamorosamente fallita e una splendidamente realizzata); Gomez, imprendibile per gli avversari, sebbene impreciso dalle parti di Frey; Bergessio, finalmente “cannoneggiante”sotto porta. Se ci mettiamo dentro anche l’indubitabile fatto che il “pitu” Barrientos, continuo o meno, è il miglior giocatore del Catania, ecco che si chiude il cerchio. Ah, dimenticavo...

Gioco a in...Castro
Me lo ha fatto notare il mio amico Ale Musumeci: la stagione scorsa, out Andujar o, successivamente, Carrizo? Ecco Kosicki, Campagnolo, Terracciano; oggi, Frison. Out Legrottaglie o Spolli? Unica vera alternativa Bellusci o improbabili “spostamenti “di Marchese (talora Potenza, se non ricordo male); oggi, lo stesso Spolli e Rolin (nazionale uruguaiano) sono pronti a rilevare i compagni. Out un attaccante esterno? Catellani (talora addirittura utilizzato da centravanti) o Lanzafame; oggi questo ragazzo, Lucas Castro, che sembra di categoria nettamente superiore. Fra l’altro, può giocare da esterno d’attacco o da interno in mediana, come nel caso della gara di domenica. È entrato al posto di Almiron (che aveva fatto bene) è ha cambiato il match, fornendo l’assist del pareggio a Bergessio. Sembra avere fisico e tecnica, ma è presto per beatificarlo. Attendiamo altre riprove. L’inizio è più che incoraggiante. A onor del vero, per onestà intellettuale, bisognerà testare le alternative al centro dell’attacco. Out Bergessio (tocchiamo ferro...)? Doukara o Morimoto sapranno “castrizzarsi”? Ai posteri l’ardua sentenza. Per adesso, riposiamoci qualche giorno con la pausa-Nazionale e poi tuffiamoci sulla stimolante trasferta di Firenze. L’Aeroplanino attende... Let’s go, Liotru, let’s go!!!