De Canio: "Siamo in difficoltà ma ce la giocheremo"

Mister De Canio stamattina a Torre del Grifo

Mister De Canio stamattina a Torre del Grifo 

Il tecnico del Catania è intervenuto stamattina nella conferenza pre-gara a Torre del Grifo.

Il tecnico del Catania è intervenuto stamattina nella conferenza pre-gara a Torre del Grifo. Dalla Juventus si aspetta un assalto alla porta rossazzurra, ma garantisce che i suoi ragazzi daranno tutto e anche di più per fare risultato. De Canio inoltre sottolinea il rammarico per la perdita di giocatori importanti come Plasil e Barrientos.

Piove sul bagnato. Ad assenti si aggiungono nuove defezioni: cos’è successo a Plasil?
Plasil è l’esempio di quella che è la volontà dei calciatori, la voglia di uscire fuori da questa situazione a tutti i costi. Ho saputo solo ora che il ragazzo durante il riscaldamento di domenica aveva avvertito un piccolo dolore all’adduttore. Nonostante l’esame abbia evidenziato il maniera chiara l’infortunio il ragazzo voleva comunque partire con la squadra ed essere disponibile per la prossima partita, il che la dice tutta sullo spirito suo e del gruppo.

Il fatto di non aver nulla da perdere considerando tutte le difficoltà può essere un aspetto positivo?
Il calcio è abituato a situazioni di questo genere. La Juventus ha vinto due scudetti ed ha dimostrato la sua forza, ma ogni partita ha una storia a sé e noi daremo tutto il possibile ed anche l’impossibile per conquistare i 3 punti, dobbiamo provarci nonostante il valore dell’avversario. Si parte da 0-0 e vediamo cosa ne viene fuori.

Izco è disponibile?
Si, stringe ancora i denti visto il momento. E’ arruolato, non in condizioni ideali, ma non ha mai cercato alibi. Non ne troviamo nemmeno questa volta.

Contro squadre come Juventus e Napoli cosa serve tra coraggio, follia e umiltà?
Tutte queste cose. Il campionato non è finito, qualsiasi cosa accada. Anche se dovessimo vincere non vorrebbe dire che sarebbe passata la crisi, sarebbe solo un’iniezione di fiducia. Bisogna sempre mantenere lo stesso atteggiamento e la stessa mentalità. E’ importante la consapevolezza della propria dimensione, così nessuno potrà pensare o chiedere cose diverse da quella che è la propria dimensione.

Rispetto a domenica cosa vuole rivedere e cosa non vuole rivedere?
Voglio rivedere la stessa determinazione del primo momento, mentre vorrei una gestione migliore dei momenti di difficoltà, un po’ più di attenzione.

Pensa di riproporre l’assetto tattico della ripresa con Maxi e Bergessio insieme?
Sto pensando a tante cose. La mancanza di giocatori, l’aver giocato due giorni fa, il fatto di dover giocare nuovamente sabato. Bisognerà gestire bene le sostituzioni. Domenica sul finale di gara è stato un azzardo mettere due punte e due centrocampisti offensivi, c’era la volontà di vincere anche in maniera rocambolesca nel finale. Con la Juve bisogna stare attenti agli azzardi, significherebbe consegnarsi all’avversario.

Considerando pure le assenze, pensa di schierare un 3-5-2 speculare alla Juventus per non consegnare un uomo in più a centrocampo agli avversari?
Non posso escludere nulla perché la situazione generale mi impone di farlo, e di pensare anche a qualcosa che non mi piace tantissimo, ma non ho ancora deciso, dipenderà dalle condizioni dei giocatori.

Come mai ha sostituito Tachtsidis domenica scorsa?
Quando un allenatore fa delle sostituzioni non è detto che il giocatore sostituito abbia fatto male. E’ sempre una scelta tattica. Dovendo passare ad un centrocampo composto da due giocatori, e sapendo che nelle precedenti partite era stato fischiato, sapendo che poteva andare in difficoltà in spazi più ampi non volevo potesse diventare un capro espiatorio proprio dopo aver riacquistato la giusta serenità. Ho ritenuto più adatti ad un centrocampo a due gli altri suoi compagni.

Che partita sarà dal punto di vista tattico?
Loro faranno l’assalto a Fort Apache. La Juve andrà alla ricerca del gol. Noi dovremo difenderci e riuscire a contraccare, per minare le loro certezze. Dovremo essere bravi, sperando che loro non siano nella giornata migliore.

Perché la squadra segna poco nonostante le individualità di grande spessore?
L’assenza di Barrientos in una squadra come questa è grave, ha qualità, ha raggiunto una certa maturazione, favorisce le possibilità in zona gol dei compagni. Penso che la squadra debba muoversi un po’ più in verticale, debba fare movimenti più coordinati tra centrocampisti e attaccanti. Ci vuole più convinzione di attaccare l’area avversaria, come in occasione del colpo di testa di Plasil nel primo tempo contro il Sassuolo. Sono situazioni che devono ripetersi più spesso. Ho notato che la squadra preferisce più andare incontro alla palla che attaccare la profondità. E’ necessario del tempo affinché la squadra acquisisca queste modifiche, occorre trovare abitudine. Perché alle spalle ci sono anni di lavoro in cui c’erano richieste contrarie. Prima andava bene per la presenza di giocatori con caratteristiche di un certo tipo, oggi no.

Che impressione le ha fatto Freire? In che ruolo potrebbe tornare utile?
Vorrei aspettare prima di dare un giudizio preciso. Mi sembra un centrocampista centrale dotato tecnicamente con un buon tiro da fuori e inserimento. Lo tengo in considerazione come gli altri.

Conosce benissimo Conte, è stato suo secondo a Siena, sa come metterlo in difficoltà?
E’ più avvantaggiato lui perché lui conosce me, io di meno lui perché lui faceva quello che gli dicevo io. Si capiva già che sarebbe diventato un ottimo allenatore, per questo lo volli con me.

Il Catania è abituato ad attaccare gli spazi centralmente. Contro la Juventus non è forse il caso di dare ampiezza al gioco cercando più le fasce?
Attaccare le fasce dev’essere una caratteristica. Sulle fasce con gli inserimenti dei centrocampisti o dei difensori ci sono almeno 2 o 3 giocatori. Ma abbiamo bisogno di giocatori adatti al ruolo. Noi ci alleniamo in funzione di questo ma realizzarlo non è semplicissimo, in una situazione di emergenza.

Tatticamente cosa l’ha convinta e cosa invece l’ha delusa domenica scorsa?
Non sono deluso, ora ho capito perché la squadra si è allungata nel finale. Alcuni non stavano bene ma non hanno dato indicazioni alla panchina. Anch’io ho trasmesso voglia di vincere con l’inserimento di Leto e ho contribuito ad allungare la squadra. In quei momenti la squadra deve avere la lucidità di rimanere corta, di far giocare gli attaccanti, senza esporsi al contropiede. Sono cose che correggeremo strada facendo. Ho visto buone geometrie e buoni inserimenti dei centrocampisti nel primo tempo, ho visto bene Keko nell’attaccare la profondità, un concetto sul quale ho posto più l’accento.

C’è qualche giocatore da cui si aspetta qualcosa in più nelle prossime giornate?
Mi dispiace molto che manchi Barrientos, un giocatore che sa accendere le possibilità offensive della squadra, non nascondo di avere un debole per questo tipo di calciatore. A parte Locatelli che ho avuto a Udine e Siena e Cozza alla Reggina non ho mai avuto grandi fantasisti e mi dispiace non poterlo avere a disposizione. Ma la squadra deve crescere nel suo insieme, come gruppo e credo molto nella voglia dei ragazzi come Gyomber o Petkovic di farsi trovare pronti ed eventualmente togliere il posto ai titolari.