Cosi di Catania (calcio):"Rapiti ca c’è u zu Angilu"

Mister Matteucci insieme al Cavalier Massimino

Mister Matteucci insieme al Cavalier Massimino 

Nuovo appuntamento con i 'cosi catanisi' di Alessandro Russo

Buon pomeriggio.
«La trasmissione la fate voi» strillava a “Indietro tutta” trent’anni orsono il signor Nino Frassica dagli studi di Mamma Rai. «Cosi di Catania (calcio) lo fate voi», scrivo oggi io qui mentre m’accingo a dar spazio agli amici-lettori che ci hanno inviato tre stuzzicanti e-mail all’indirizzo redazione@calciocatania.com.

«L'amichevole Catania-Udinese del tredici agosto novantadue - così Puccio Di Prima- l'ho vista con il mio amico Spadoni, tifoso catanese di Assoro come me. Ricordo che tornavo allo stadio, per motivi personali, dopo un po' di anni. Quando siamo arrivati nei pressi del Cibali acquistammo dei panini con wurstel che avremmo consumato nel corso della partita. La voglia di entrare era però tanta, dopo anni di assenza, che non abbiamo aspettato che gli appositi mezzi utilizzati dal paninaro scongelassero il suddetto companatico. Al primo morso, però, ci siamo resi conto che non avremmo potuto mangiare quei panini, menomale che la grande prova del Catania ci fece saziare, ugualmente, non di cibo ma di gioia.
La foto del Presidentissimo con Pippo Baudo è stata scattata il giorno di Catania-Casertana, terza di andata di quel campionato, naturalmente con me presente. Quel giorno, dato il buon inizio della stagione, (avevamo, infatti, vinto cinque a uno con l'Avellino, io c'ero, e pareggiato fuori casa per zero a zero con la Reggina), Pippo Baudo era salito col povero Massimino sul carro del vincitore, facendo un giro di campo prima della partita che comunque, alla fine, abbiamo perso. Peccato che, lo stesso signor Pippo Baudo, nell'estate seguente non abbia mosso un dito per l'ingiusta tentata radiazione. Forza Catania sempre, ciao. Puccio da Assoro.»

Un adesivo del club Angelo Massimino 




«Buona giornata Alessandro -prosegue Gianfranco Marletta- così in modo veloce ti racconto quanto segue. Ho incontrato personalmente tuo nonno Angelo Massimino tra il settembre e l’ottobre del millenvecentosettantotto, tramite mio padre che a sua volta era già suo amico dagli inizi degli anni settanta. L'ho conosciuto un sabato pomeriggio recandomi con mio padre negli uffici di un suo cantiere credo a Canalicchio, un grosso complesso residenziale in via di ultimazione. Mio papà Giuseppe Marletta era un funzionario del Comune di Catania e aveva conosciuto tuo nonno all' avvocatura comunale che credo fosse in piazza Giovanni Verga. Stringo il discorso: tuo nonno aveva bisogno di alcuni documenti urgenti e solo mio padre era in grado di poter esaudire la richiesta in tempi brevissimi visto che lui in Comune aveva anche potere di firma. Siamo tra il settantacinque e il settantasei -purtroppo non riesco ad esser più preciso- e lo ‘zio Angelo’ telefonava tutte le domeniche a casa mia alle otto del mattino per parlare con mio padre per vie delle pratiche in corso. Io mi alzavo e gli dicevo “Papà, fatti dire la formazione, chi gioca tizio o caio?”: tutto questo è andato avanti per svariati anni. Caro Alessandro, questi aneddoti preferirei raccontarteli personalmente ma io, da moltissimi anni, abito in provincia di Reggio Emilia per motivi di lavoro. A Catania ho ancora la mamma che ha ottantotto anni, due fratelli e tre sorelle, tutti sposati con figli. Ci tengo ad aggiungere che mio padre Giuseppe Marletta è stato il primo presidente a fondare e detenere una squadra di calcio femminile (forse da Roma in giù) intorno agli anni sessantasette-sessantotto. Oltre a questo c’è di più: mio babbo è stato pure il promotore del campo di calcio ‘Duca d'Aosta’, che si trova nella zona dove attualmente abita la mia famiglia, tutto questo sarebbe da raccontare personalmente. Inoltre, se vai a pagina centotrentotto del tuo ultimo libro ‘Antologia di racconti sul Calcio Catania’ scoprirai che è citato il mio nome in quanto sono stato amico fraterno di Pippo Mammano che è l'autore del racconto ‘Il Catania unisce’. Eravamo entrambi i tifosi sfegatati di cui parla Pippo a proposito dell’episodio della bistecca fiorentina mangiata a Montevarchi, ca poi na ristau supru u stomacu per la sconfitta. O come quella volta quando io alzandomi in mezzo alla tribuna centrale del campo di Piacenza in un Milan-Catania di Coppa Italia del mese di agosto dell’ottantadue, gridai “rigore” e l'arbitro D'Elia sentendo la mia richiesta mise il fischietto in bocca e indicò il dischetto. Quella volta appena si chiuse il primo tempo, io andai a bere un caffè e venni fermato da un signore che mi disse ”Complimenti, sei stato bravo a urlare per il rigore”. Era il giornalista Franco Mentana, il papà di Enrico. Alessandro ti ho fatto una rapida sintesi, ti chiedo di salutarmi Giovanni Salvatore Emanuele di calciocatania.com ma adesso devo chiudere perché mia sorella mi aspetta a Modena. Farò di tutto per esserci venerdì 4 maggio alla presentazione milanese dell’Antologia di racconti sul calcio Catania. Ti abbraccio con affetto, Gianfranco Marletta.»

Il Catania 1994-95 al gran completo 




«Ciao Alessandro –ecco Salvo Giglio da Catania- oggi mentre leggevo l’ultimo numero della tua rubrica “Cosi di Catania (calcio)” ho ricordato un fatto che risale al campionato nazionale dilettanti la settimana precedente la famosa vittoria di Gangi. Era maggio e stava per iniziare la partita, c’era folla all’ingresso e un solo accesso di curva sud aperto. Dopo un po’ la gente inizia a rumoreggiare ma niente cancelli aperti. A un certo punto spunta silenzioso dietro di noi il presidente Massimino che vuol sapere cosa succede; un omone coglie l’attimo, batte l’enorme palmo sull’inferriata gridando: ‘Rapiti, ca c’è u zu Angilu !’ Si aprì il cancello, tra l’euforia generale. Il Catania quella volta batté il Comiso per cinque a zero.»



6 maggio 1995 CATANIA-COMISO 5-0
33. giornata - campionato nazionale dilettanti girone I

Catania Noto (1’ Riccetelli), Sampino, Anastasi (13’ Belnome), M. Pellegrino (44’ Sparti), A. Sciuto, Drago, Crisafulli, De Rosa, Mosca, Marino, Berenato.
Comiso Taranto, Burrumeto, Lodato, Occhipinti (65’ Di Mauro), Di Pasquale, Belluardo, Brugaletta, Astorino, La Rocca, Schembari (64’ Alessandrelli), Piccolo.
Arbitro Salvetti di Varese.
Gol 18’ Crisafulli, 19’ De Rosa, 58’ e 63’ Mosca, 84’ Sampino.