Cosi di Catania (Calcio): Le regole del salto dell'asta

L'eloquente striscione esposto in Curva Nord la sera dello scorso 22 febbraio

L'eloquente striscione esposto in Curva Nord la sera dello scorso 22 febbraio 

Nuovo appuntamento con la rubrica del nostro Alessandro Russo

Buongiorno, buongiorno.
Benvenuti all’interno di questo spazio virtuale on-line del sito calciocatania.com che corrisponde al quarantesimo appuntamento di questa rubrica qua denominata Cosi di Catania (calcio). La Juventus ha vinto, l’Inter e il Milan hanno pareggiato, infine il Biancavilla ha perso, ma di tutto ciò a noi interessa assai poco. Oggi, infatti, qui si parla di storia dello sport nostrano, del rispetto delle regole e del serio rischio di dimenticarci per un po’ del gioco del football all’ombra di mamma Etna.

Per circa un centinaio d’anni, lustro più o lustro meno, e fino a non molto tempo fa la disciplina di atletica leggera maggiormente in voga in questo luogo metropolitano, ovverosia nella città di Catania, è stata la corsa ad ostacoli. Per vedere un po’ di lustro, infatti, tutti coloro i quali erano venuti alla luce da queste parti, dovevano assimilare sin da quando erano poppanti l’importanza del superamento d’una decina o più d’avversità quotidiane.


Il salto dell'asta... 



Mi tocca adesso aggiungere che sciaguratamente nessun mio concittadino ha a tutt’oggi lambito l’alloro olimpico di codesta specialità sportiva, ma piuttosto lo ha raggiunto nella cosiddetta “spirtizza”, la branca agonistica cioè che per noi catanesi è contemporaneamente materia scolastica, diritto sociale, dottrina ecumenica e financo estasi celeste. In tal senso e a tal proposito, con una regolarità impressionante, è dal settembre del duemilaetredici che ogni anno si ripete lo stesso straordinario fenomeno.

Puntualmente tutti i dirigenti del Catania Calcio si sono difatti appropriati a pieno titolo della palma d’oro della “spirtizza”, in un tripudio di fuochi d’artificio, battimani, tric trac e polpette boom-boom.
Col tempo, come dicevo, e quindi col passare degli anni, intanto, i molteplici esercizi ginnici praticati a Catania diventavano i più disparati possibili e immaginabili, ma disgraziatamente, le cose non sono per nulla cambiate per rimanere, di contro, sostanzialmente sempre le stesse. Tra l’altro, tra i più popolari sport praticati oggigiorno alle falde della Muntagna non si è mai annoverato il salto dell’asta, una delle più spettacolose discipline dell'atletica leggera mondiale.

Orbene nell'antica Gallia, questo sport qui prevedeva che il concorrente, facendo leva su un ramo abbastanza robusto, zompasse il più lontano possibile. Il saltatore imparò celermente a coniugare la rapidità del velocista, la forza d’un palestrato nelle braccia e nel busto e l’agilità d’un vero ginnasta. Solo la contestuale presenza di tutte queste doti insieme in un qualunque abitante del pianeta terra poteva, infatti, a lui consentire di ottenere eccellenti risultati.

Nel caso specifico del secondo salto dell’asta tra la Plaja e la scogliera, in programma stamani qui a Catania centro mi piace immaginare una breve rincorsa della città tutta e un grande balzo atletico utilizzando un’asta molto lunga, che consenta uno slancio verso l’alto e un susseguente atterraggio morbido.

Il mio sogno insomma è che oggi, poco prima della scadenza per la presentazione delle offerte, la città decida d’innalzarsi con un po’ d’orgoglio da piazza Giovanni Verga verso il firmamento.
A quel punto non sarebbe impossibile scongiurare l’ennesimo fallimento sociale e sportivo superando -senza farla cadere a terra- l’asticella sorretta dalla coppia di impiegati della cancelleria del Tribunale.
Sarà davvero così?

Il Tribunale di Catania 




“Non date possibilità a chi ha infangato la storia di questa città”, inequivocabile il senso di quanto esposto dalla Curva Nord del “Massimino” la sera del 22 febbraio ultimo scorso al triplice fischio di Catania-Paganese, recupero della terza giornata di ritorno del campionato di serie C.

Una volta letto con attenzione questo breve messaggio, l’opinione pubblica, la tifoseria e gli addetti ai lavori non dovrebbero accettare più alcun sotterfugio. Sto parlando del fatto che non dovrebbe più esser consentito ad elementi già squalificati dalla nostra città di passare né al di sotto dell’asta e nemmeno sopra l’asticella. Stesso trattamento andrebbe dedicato, una volta per tutte, ad avvoltoi, a prestigiatori e ai tanti saltimbanchi o quaquaraquà che dir si voglia di cui lo Stivale italico è ahimè pieno.


Recupero 3. giornata ritorno- 22 febbraio 2022 Catania, stadio Angelo Massimino
CATANIA-PAGANESE 0-1
Catania Sala, Albertini, Montegaudo, Lorenzini, Pinto (46’ Zanchi), Simonetti (62’ Sipos), Cataldi, Greco (78’Provenzano), Biondi (46’Russotto), Moro, Russini. All. Baldini
Paganese Baiocco, Scanagatta (76’Tissone), De Santis, Murolo, Brogni (56’Manarelli), Zanini, Cretella, Bensaja, Brogni, Diop, Guadagni (62’Sbampato),Tommasini All. Grassadonia
Arbitro Ancora di Roma
Gol 15’ Zanini