Cosi di Catania (Calcio): La sconfitta interna col Teramo e la seconda guerra mondiale

Claiton e Dall'Oglio provano a confortare Confente dopo la sua autorete...

Claiton e Dall'Oglio provano a confortare Confente dopo la sua autorete... 

Dopo la nuova sconfitta casalinga si chiede aiuto agli U.S.A.? A cura di Alessandro Russo

“Mio caro signor Presidente dell’America – così scriveva ottant’anni orsono sir Winston Churchill - si avvicina il momento in cui non potremo pagare per beni e rifornimenti. Più armi e navi ci invierai, più velocemente verranno spesi i soldi.“ Sia chiara, anzi sia chiarissima a questo punto una cosa. Quivi, all’interno della ventunesima puntata della rubrica “Cosi di Catania (calcio)”, oggi addì domenica quattordici marzo duemilaventuno non si farà cenno alcuno a debiti di svariate decine di milioni di euro e non sarà mai citata né l’Agenzia delle Entrate e nemmanco il Comune di Mascalucia. Inoltre, qualora putacaso ci fosse qualcuno che non volesse dedicarmi tre minuti di lettura e giungere fin all’ultimo rigo di codesto articolo, di buon grado darò l’anticipazione che segue circa il suo messaggio basilare e cioè che in una società sportiva i dilemmi dei dirigenti diventano presto i problemi degli atleti.

Joe Tacopina immortalato nella tribuna vip del "Massimino" in occasione della gara col Foggia 



Dimentichiamoci adesso della seconda guerra mondiale del pianeta Terra, quindi mettiamo a bagnomaria Roosevelt & Tacopina e torniamo tutti qui, a Catania, in piazza Spedini. Soprattutto, stiamo tranquilli perché da queste parti, che poi sono le nostre, non è successo nulla. Non ci fa niente, infatti, se qui ieri mattina abbiamo perso in casa per uno a zero contro quelli del Teramo, senza per giunta esser capaci d’impensierire mai il guardiapali abruzzese. Sembrerebbe che un campionato di centroclassifica sia in linea con le premesse e le promesse fatte a inizio stagione dal responsabile dell’area tecnica e dal direttore di quella sportiva: così sta scritto e, perdindirindina, va bene così. “Semu a mari, - gridano viceversa i tifosi - carusi, semu anniati a mari.” Dimentica ciascuno di loro che non è scritto da nessuna parte che un nuovo decreto del consiglio dei ministri della Repubblica italica schiuderà, un giorno vicino o uno lontano, le spiagge del litorale etneo.

Un corrucciato Giuseppe Raffaele... 



Due parole ora volentieri le spendo prima sull’allenatore e poi sull’equipe dei nostri calciatori. Anche durante la partita di ieri il nostro mister ha cambiato più volte le carte in tavola effettuando tutte e cinque le sostituzioni e provando a modificare la tattica sul grande prato verde dello stadio “Angelo Massimino”. Insomma, il tecnico del Catania le ha provate tutte ma più probabilmente non ci ha capito nulla nei novanta minuti e rotti di non gioco. In ultimo non posso fare a meno di sottolineare che questa squadra è senza carattere e priva di idee; pertanto potrebbe apparire come paradosso ma, la realtà è che per andare avanti stabilmente ci vorrebbe una scossa: chissà, forse si, forse che no. Di certo resta un dato di fatto, sarebbe a dire che se, fino a qualche partita fa eravamo in grado di regalare ogni volta o il primo oppure secondo tempo di gioco all’avversario di turno, ieri al Teramo li abbiamo regalati invero tutti e due.
Chapeau!



11. giornata ritorno serie C -13 marzo 2021

CATANIA-TERAMO 0-1

Catania: Confente, Sales, Claiton, Giosa (75' Piccolo), Albertini (58' Calapai), Welbeck (69' Maldonado), Rosaia (46' Reginaldo), Dall'Oglio, Pinto, Russotto, Di Piazza (58' Sarao). All. Raffaele

Teramo: Lewandowski, Vitturini, Diakite, Piacentini, Tentardini, Santoro, Arrigoni, Ilari, Bombagi (86' Gerbi), Costa Ferreira, Pinzauti (75' Mungo). All. Paci

Arbitro: Luciani di Roma

Gol: 29’ Confente (autorete)