Cosi di Catania (Calcio): Palermo e noi 'quanto la Gemmania'

Pecorino, centravanti marca liotru

Pecorino, centravanti marca liotru 

Il ritorno della rubrica a cura di Alessandro Russo, che fotografa il momento attuale del Catania.

Buonasera, ladies and gentlemen: rieccoci.
Buonasera ancora qui su calciocatania.com con una nuova puntata di questa vecchia rubrica che s’intitola così: Cosi di Catania (calcio).
In breve, che ne dite se parliamo un po’ a lungo delle cose che oggi, addì sabato quattordici novembre duemilaeventi, ruotano attorno al mondo rossazzurro? Il fatto è che d’un piccolo e maledetto virus, di altre cose e di altri fatti ancora, di tutto è stato strepitato e pure scritto.
Ordunque, l’impressione è che quest’anno di regola il Catania annaspi; anche se in campo non ci sono campioni, non è però vero che la squadra è dozzinale come ai più sembra. Invece, è alquanto certo che non si tratta della mezza mulatura di cui si parla in giro per il globo. Approfondisco e aggiungo che codesti calciatori rappresentano la cifra undicimilaesettecento nell’intero universo, per cui un giorno appaiono lunatici e quello dopo invece con la testa fra le nuvole. Per questo non posso che essere in disaccordo con tutti quelli che sostengono che l’organico non sia stellare. In conclusione, se questa cosa qui, insomma questa brutta faccenda delle sette partite di campionato senza manco un tiro in porta, diventasse un giorno lontano un pesante problema, ecco qui la soluzione che poi è la leggerezza.

Peppe Raffaele al "Barbera" 



Faccio un piccolo passo indietro di cinque giorni e mi sposto verso ovest, giacché è indubbio che l’ultima volta che abbiamo provato a giocar a pallone, allo stadio Barbera di Palermo, era lunedì nove novembre ultimo scorso. Quella sera si era certi di tornar a casa con i tre punti sul pullman, anche perché noi eravamo "quanto la Gemmania". D’altra parte i dirimpettai, oltre alla malasorte di vestire di rosanero, avevano la sventura di non potersi infortunare, come se non bastasse già il fatto che dalla panchina solo in due potevano fare il tifo per loro. Poi, al fischio di inizio divennero manifeste diverse cose un pizzico stravaganti. Nella panchina del Catania spiccava l’assenza di mister Joe Tacopina, insieme alla presenza di altri due veri mister in carne e ossa. L’uno, Beppe Raffaele da Barcellona Pozzo di Gotto, incitava i giocatori a fare il tre, cinque, due; invece l’altro, Vincenzone Guerini da Sarezzo, insisteva piuttosto per il quattro, tre, due, uno, zero (questo egli disse pure nell’intervallo ai microfoni Rai). A rimettere ordine, iniziato che fu il secondo tempo, ci pensava la giacchetta nera Luca Zufferli che mandava uno dei due negli spogliatoi in netto anticipo: che Iddio sia lodato.

Joe Tacopina, lo "Zio d'America" 



Altre bizzarrie capitarono infine durante i novanta minuti e rotti di non gioco, tanto che tutto ad un colpo mi sono dimenticato di Pulvy&Lomy e delle loro tante birichinate. Tutto ad un altro colpo, poi, perdindirindina, mi sono scordato pure delle cose belle fatte da Pellegrino, Nicolosi, Ferraù eccetera eccetera. A fine gara, però, insieme a tanti altri supporter etnei non ho smesso nemmeno un secondo di far l’occhiolino allo zio d’America, provando perfino a tradurre in un inglese maccheronico alcune delle mie proverbiali polpette alla catanese.
In attesa ora che il piccolo Emanuele, il nostro grande centravanti marca liotru, ci riporti in alto nello spazio a suon di gol, vogliate adesso tutti gradire i miei più cordiali e affettuosi saluti.

Pace e bene

9 novembre 2020

PALERMO-CATANIA 1-1
Palermo: Pelagotti, Almici, Palazzi, Marconi, Corrado, Odjer, Martin, Kanoutè, Rauti, Valente, Saraniti. All. Boscaglia
Catania: Martinez, Tonucci, Claiton (70’Emmausso), Silvestri, Calapai, Rosaia (70’ Piovanello), Maldonado, Dall'Oglio (60’ Izco), Pinto (60’ Biondi), Pecorino, Reginaldo (85’ Welbeck). All. Raffaele
Arbitro Zufferli di Udine
Gol 15' Kanoute, 80’ Pecorino