Cosentino: "Così il campionato è falsato; noi non ci stiamo"

Pablo Cosentino

Pablo Cosentino 

Duro intervento dell'a.d. in sala stampa. Il tecnico Marcolin: "Aldilà di tutto il Catania mi è piaciuto"

Il Catania dopo oltre un mese, torna a parlare rompendo il muro del silenzio stampa e lo fa con i due degli uomini più rappresentativi dell’entourage rossazzurro. Sono infatti l’a.d. Cosentino e l’allenatore Marcolin a presentarsi in sala stampa, arrabbiati ma fermi nell’analizzare un pareggio, quello per 1-1 con il Crotone, che sa di beffa per i tanti, troppi, episodi dubbi non fischiati a favore del Catania. Tre su tutti, i rigori non concessi alla squadra etnea, tra il primo e il secondo tempo. Episodi che hanno, col senno di poi, condizionato palesemente il risultato della gara.

Cosentino non le manda a dire e chiarisce subito che: “non ho mai visto una cosa del genere in tanti ani di calcio: tre rigori negati chiari, solari. Dopo quello che è successo in settimana e le polemiche scatenate da Lotito, ero sicuro che l’arbitro sarebbe venuto qui a fare il fenomeno. Noi, il Catania tutto pretende la garanzia che il campionato sia regolare, cosa che oggi non è stata. Qualcuno deve pagare, per quello visto in campo oggi, perché i giocatori danno tutto in campo e ci sono delle persone che lavorano ogni giorno. L’arbitro ha voluto dimostrare di avere personalità ed è venuto qui a fare il fenomeno. Ho già parlato con Andrea Abodi (presidente della Lega di Serie B n.d.c.) e gli ho detto che così non si può andare avanti. Noi non ci stiamo. Io voglio una garanzia per il prosieguo del campionato. Sono clamorosi i tre rigori non dati è un disastro quello che ha fatto l’arbitro oggi. Non parlo solo dei rigori, ma ci sono stati tutta una serie di errori che hanno pesantemente condizionato la gara. Non possiamo andare avanti così”.

Parole dure quelle di Cosentino che dopo aver parlato degli arbitri, stuzzicato dai giornalisti in sala stampa, affronta una serie di questioni rimaste in sospeso da molto tempo: una su tutte la posizione di Ventrone: “da quando abbiamo cambiato allenatore (Marcolin per Sannino n.d.c.) non c’è stato più nessun infortunio fisico, eppure Ventrone è ancora qui, fanno lo stesso tipo di lavoro. Quello che è stato fatto nei suoi confronti non è mai stato fatto con nessuno, è stato sempre attaccato da tutti. E’ stata una cosa vergognosa.”

Affrontato anche il tema del perché del silenzio stampa così prolungato: “Quando facevamo le conferenze stampa ognuno poi andava a dire quello che voleva e stravolgeva la realtà ecco perché abbiamo deciso di non parlare più. Una di queste riguarda il mercato: il mercato del Catania lo faccio solo io. A chi mi chiede dei giocatori argentini e sul loro mercato io dico che i primi due acquisti, i più importanti, sono stati Rosina e Calaiò, due italiani e che oggi due di loro sono stati fondamentali: parlo di Rinaudo, che fino al pomeriggio aveva la febbre, e di Castro, autore del gol del pareggio. Qual è l’obiettivo di questa squadra? Dobbiamo vincere tutte le partite e arrivare ai playoff.”

A parlare, come detto, è anche il tecnico rossazzurro che non ha nascosto la propria soddisfazione seppur per un pareggio: “Quello che ho visto in capo è stata una squadra che mi è piaciuta, il Catania ha giocato a senso unico, ma il risultato non è giusto. Abbiamo colpito due traverse e gli applausi del pubblico alla fine sono emblematici. Sono contento per Castro, il suo rientro è importante, insieme a quelli di Martinho; quello che mi preme dire è che da allenatore sono soddisfatto. Volevo vincere ma la prestazione dei ragazzi mi ha fatto ben sperare.
E’ importante per me avere molte soluzioni, e ringrazio la società per avermi dato la possibilità di allenare questi giocatori. Ai ragazzi non posso che fare i complimenti, perché hanno dato tutto in campo. La sostituzione di Maniero? E’ figlia di un cambio di modulo per poter allargare il gioco e mettere Rosina più avanti perché centralmente non si passava. Del Prete? Sarà disponibile tra dieci giorni.
Sul Catania e le prestazioni da confermare anche in trasferta posso dire soltanto che preferisco giocare con il Pescara che con il Crotone, perché preferisco andare a giocare contro una squadra che gioca a viso aperto. Per quel che riguarda la classifica, stiamo facendo un percorso, ci aspettavamo una vittoria, ma per com’ è venuta possiamo essere soddisfatti: c’è stato cuore, carattere e gioco. Sono dispiaciuto ma felice".