Cicchetti a CC.COM: 'Quel cross mi ha cambiato la vita. Rapisarda felice in rossazzurro'

Alessandro Cicchetti, oggi procuratore sportivo, ex calciatore del Catania negli anni 90

Alessandro Cicchetti, oggi procuratore sportivo, ex calciatore del Catania negli anni 90 

Ex difensore rossazzurro dal 1996 al 1999 e attuale procuratore di Rapisarda. All'interno il video integrale

La nostra redazione ha intervistato Alessandro Cicchetti, ex difensore rossazzurro dalla stagione 1995-1996 alla 1998-1999 e attuale procuratore sportivo di diversi calciatori, tra i quali l'attuale difensore rossazzurro Francesco Rapisarda

Alessandro, vogliamo ricordare il tuo passato in maglia rossazzurra: Quattro stagioni con quasi 90 presenze e quel cross per il colpo di testa di Manca che realizzò il goal vittoria contro il Messina che consegnò la promozione in C1 nel 1999.

Sono particolarmente orgoglioso del quadriennio trascorso a Catania perchè è stato il periodo più importante della mia carriera calcistica. Fu un periodo ricco di emozioni varie perchè ci fu la perdita del presidente Angelo Massimino che fu un duro colpo per tutti, ma poi la sua famiglia riuscì a guidarci in maniera molto importante fino alla promozione. Proprio in quella stagione ci fu un sostegno notevole da parte della tifoseria che ci vedevano finalmente come protagonisti di una percorso vincente. Pochi anni prima c'era stata la radiazione e la gente si era un pò distaccata ma poi, in quella stagione, tutti volevano stare accanto ai vari Passiatore, Monaco,Cicchetti, ecc. Poi quel cross a Manca, che ricordo ancora oggi con tanta emozione, mi cambiò la vita perchè mia moglie, catanese, se non avessi crossato così bene non mi avrebbe sposato...

Sono frammenti di storia di un Catania, quello matricola 11700, che non esiste più. A tuo avviso si poteva fare qualcosa per evitare il fallimento di una storia lunga 75 anni?

Posso dirti che io sono stato vicino all'ultima gestione del Calcio Catania perchè avevo diversi assistiti che facevano parte dell'organico rossazzurro e posso affermarti che diversi componenti della SIGI hanno fatto il possibile per salvare il Catania. Ti assicuro che hanno versato anche diversa liquidità economica nelle casse del club e anche attraverso l'ottimo lavoro di Maurizio Pellegrino si è cercato di fare qualcosa con delle plusvalenze. Purtroppo, però, il monte debitorio era enorme e non è stato possibile andare avanti. Forse, il tasto reset andava fatto prima ancora del passaggio dalla gestione Pulvirenti alla SIGI perchè ciò avrebbe permesso, adesso, di essere già nella fase di rilancio. In ogni caso, ciò che mi ha dato più fastidio sono state le varie aste andate deserte quando il titolo del Catania fu messo all'asta dal Tribunale. Rimasi davvero sorpreso che nessuno investitore italiano o straniero volle puntare sul rilancio del club etneo. Ovvio, c'era comunque un esborso economico importante ma con pochi milioni di euro si sarebbero potuti salvare parco giocatori e settore giovanile. Ecco quello fu qualcosa che tutt'ora mi da molto fastidio perchè si persero prospetti importanti che, ovviamente, dopo lo svincolo scelsero altre strade lontano da Catania.

Hai fatto cenno al settore giovanile rossazzurro e proprio lì ha mosso i primi passi Kevin Biondi, ex centrocampista rossazzurro che tu gestisci attraverso l'agenzia di management Football Capital. Che carriera sta facendo Kevin?

Parliamo di un ragazzo d'oro che quando giocava con il Catania, finiva la partita ed andava aiutare i genitori facendo le consegne per il negozio di famiglia, In questa sessione di mercato lo abbiamo trasferito al Rimini per aver maggiore spazio rispetto a Pordenone, dove nonostante le 19 presenze stagionali non sempre aveva trovato un ruolo da protagonista. Quando lui lasciò Catania la prima volta, dopo l'ottima stagione sotto la gestione Lucarelli, c'erano diverse società di serie B interessate poi a gennaio il Direttore Maurizio Pellegrino riuscì a cederlo al Pordenone prima che il giocatore a giugno andasse in scadenza. E' quella, posso dirti, che fu una decisione dolorosa per Kevin perchè lui è il primo tifoso del Catania ma fu una scelta legata anche ai problemi economici del Catania.

Oltre a Biondi, dal settore giovanile rossazzurro sono emersi altri calciatori che importanti come Emanuele Pecorino, Francesco Borriello o Flavio Russo. Possiamo  affermare che Orazio Russo sta lavorando in maniera importante?

Orazio, oltre ad essere stato un mio compagno di squadra, è un amico e sono convinto che sta facendo un grande lavoro sia nella passata gestione che in quella attuale. Il problema, però, e te lo dico dati alla mano, è che difficilmente dei calciatori del sud, ed in particolare dalla Sicilia, riescono ad imporsi nei campionati professionistici. Per farti un esempio, in tutta la Serie A c'è un solo calciatore siciliano,  il giovane attaccante palermitano Montevago che gioca nella Sampdoria, poi nient'altro. Ci vuole un percorso lungo 6-7 anni prima che un giovane calciatore riesca ad imporsi tra i professionisti e, soprattutto, sono importanti anche le infrastrutture dedicate al settore giovanile.

A proposito di infrastrutture; cosa pensi di Torre del Grifo? L'attuale proprietà del Catania sembra orientata a creare un nuovo centro sportivo anzichè rilevare quello esistente a Mascalucia. A tuo avviso è la scelta più giusta?

Il centro sportivo di Torre del Grifo è davvero un fiore all'occhiello che, anzi, negli anni è stato sfruttato poco per quanto riguarda la parte alberghiera-ricettiva che, è straordinaria e poteva essere gestita meglio verso il pubblico con un manager che si dedicasse a questo aspetto mentre invece è sempre stata destinata al gruppo squadra. Se poi mi focalizzo alla parte prettamente sportiva, pur avendo una parte fisioterapica eccellente, è un pò ristretta avendo solo 4 campi, due destinati alla prima squadra e due al settore giovanile. Ecco, in tal senso, se si vuole investire nel settore giovanile l'impianto di Torre del Grifo non è proprio la struttura più idonea considerando anche il grosso intervento di manutenzione che la struttura stessa necessita.

Tornando alla stagione in corso, tra i protagonisti del nuovo Catania c'è un tuo assistito, ovvero Francesco Rapisarda, terzino rossazzurro e autentico trascinatore del gruppo allenato da mister Ferraro. Ci racconti com'è nato il passaggio di Ciccio al Catania?

Gestisco la procura di Francesco da 13 anni e il suo è stato un lungo percorso tra i professionisti dove ha collezionato oltre 500 presenze. Quest'estate poi la chiamata del D.S. Laneri è stata tanta inaspettata quanto importante perchè Ciccio ha avuto la possibilità di indossare quella maglia rossazzurra che aveva solo assaporato quando da giovane calciatore della Primavera si allenava con la prima squadra. Pensa che prima di accettare la proposta del Catania, Rapisarda aveva avuto la possibilità di andare in Serie B alla Reggina, prima che la società calabrese cambiasse le proprie ambizioni sostituendo il tecnico Stallone con Pippo Inzaghi. Per giocare in rossazzurro, Rapisarda ha anche accettato una notevole riduzione dell'ingaggio per rientrare nei parametri imposti dal Catania ma Ciccio è talmente contento della scelta fatta che non ha minimamente guardato all'aspetto economico.

Per il prossimo anno, quindi, possiamo dire che Rapisarda farà parte del Catania anche in Serie C. Da operatore di mercato, secondo te il Catania dovrà intervenire in maniera importante per rinforzare l'organico per tentare di vincere il campionato anche in serie C?

Non entro in merito perchè non voglio sostituirmi al lavoro che fa l'ottimo Antonello (Laneri) ma posso dire che non sempre costruire un organico forte è garanzia di successo. Lo abbiamo visto in passato quando squadre come Lecce o Bari hanno avuto difficoltà a vincere il torneo. Poi sappiamo bene che il girone C della LegaPro è quello più complesso. Pensa che il Catanzaro, che quest'anno sta dominando, ha pareggiato al 96esimo sul campo del Cerignola neopromosso. Pertanto, il prossimo anno serve anche un processo di maturità da parte della tifoseria rossazzurra che dovrà stare accanto alla squadra anche nei momenti difficili e non solo quando si vince come quest'anno. 

Per chiudere, possiamo pensare alla possibilità che qualche tuo assistito possa giocare in futuro con la maglia rossazzurra?

Posso dirti che in 20 anni in cui faccio questo lavoro, Rapisarda è stata la prima operazione in ingresso che ho fatto con il Catania. Chiaro che adesso, con una proprietà importante come quella del Catania, saranno gli stessi calciatori a chiedere se c'è la possibilità di trasferirsi in rossazzurro perchè si percepisce la possibilità di avviare un percorso importante. Io farò il mio lavoro con la massima professionalità ma è chiaro che il mio desiderio è quello di rivedere questi colori tornare nuovamente a trionfare come quel famoso 25 aprile 1999 quando misi al centro quel pallone per Manca...