Cesena-Catania (0-0): 8 gol Ro magnati!!!

Motta, uno dei più positivi a Cesena...

Motta, uno dei più positivi a Cesena... 

Il commento al match del "Manuzzi" tra bianconeri e rossazzurri. I temi "caldi": quanti sprechi! Titolarissimi per chiudere il conto; Fiorentina, sfida difficile.

Quanti sprechi!!!
Un recupero nato subito bene, a seguito della prematura espulsione del ceco Pudil (peraltro assai stupida, a dimostrazione dell’evidente nervosismo dei romagnoli), e finito non altrettanto bene, malgrado non si possa dire che un pareggio in trasferta sia da considerarsi da buttare. Ma fa rabbia, tanta rabbia, perché sprecare almeno otto nitide palle gol nel campionato di Serie A non te lo puoi permettere, se vuoi pensare in grande. Del resto, non si può affermare con certezza che gli etnei, più forti in tutto e per tutto e in superiorità numerica, vi abbiano messo dentro il fuoco sacro al fine di portare a casa la partita. Il primo tempo appare paradigmatico. Catania padrone del campo, ma abbastanza lento e lezioso, quasi compiaciuto della propria superiorità, nonché impreciso sotto rete, in quanto capace di dilapidare non meno tre occasioni limpide davanti ad Antonioli, con Bergessio (grave il suo errore a tu per tu con l’estremo bianconero, su sontuoso assist di Barrientos), Gomez (ciabattata da buonissima posizione) e Motta (deviazione aerea mancata a due passi da Antonioli, quasi a colpo sicuro). Carenza di concretezza che penalizza i rossazzurri. Trend che, purtroppo, si conferma anche nella ripresa. Il Cesena di Beretta, fattosi espellere subito al 24’ per proteste, è veramente una squadra senza capo né coda, nervosa e poco qualitativa, incapace di tessere una sola trama di gioco decente, scarsa in difesa, deludente a centrocampo in specie nel tanto reclamizzato Parolo e inguardabile in attacco, dove Mutu e Iaquinta non ne beccano una nemmeno a pagarli; un team che merita l’ultimo posto in classifica e la certa retrocessione in cadetteria. Pertanto, che il Catania nella ripresa continui a inanellare occasioni clamorose non deve stupire nessuno. Anche un Catania in non grandissima giornata non può esimersi dal presentarsi cinque o sei volte davanti ad Antonioli. Ciò, in ogni caso, va a merito di Vincenzo Montella, ormai vero e proprio “crac” nel panorama tecnico nazionale, il quale negli spogliatoi, fra primo e secondo tempo, deve aver tentato di far comprendere ai suoi uomini che dilapidare un’occasione del genere si sarebbe configurato come peccato mortale. SÌ, peccato mortale perché la classifica attuale dice tutto quello che si è perso in virtù di tale mancata vittoria. Adesso i rossazzurri, a quota 35, si trovano ottavi a due punti dall’Inter, con la concreta possibilità, avendo tre partite su quattro casalinghe nei prossimi turni (anche se difficilissime, con Fiorentina, Lazio e Milan), di poter pensare a qualcosa in più rispetto alla salvezza, ormai conquistata virtualmente. Riflettiamo su cosa sarebbe successo se si fosse vinto oggi...

Titolarissimi per chiudere il conto
Probabilmente qualcuno pensava che Montella potesse fare turn-over a Cesena. Non è stato così e la spiegazione è anche logica: l’Aeroplanino voleva chiudere il conto salvezza subito in Romagna, per poi pensare ad altro. Quindi, dentro tutti i migliori, i “titolarissimi” del momento. Non si può dire che abbia avuto torto, malgrado la prestazione non certo superdinamica dei suoi, condizionata legittimamente dal fatto che si era giocato appena tre giorni fa e squadre come quella etnea non sono certo abituate a mantenere la stessa intensità di rendimento giocando domenica e mercoledì. Il Catania ha fatto più o meno quello che doveva fare, avvantaggiato dall’espulsione già ricordata. Ha chiuso il Cesena (che non si è mai reso pericoloso durante tutta la partita) nella sua area e ha ruminato calcio nel tentativo di sbloccare il risultato. Però, se sbagli occasioni come quelle di Bergessio o Barrientos, per esempio, non puoi vincere. Oltre tutto, nella ripresa Montella ha anche tentato di “forzare” il match, inserendo Catellani, Llama e RIcchiuti, senza però ottenere risultati, sebbene l’ingresso dell’esterno mancino argentino in qualche modo abbia migliorato la manovra di avvicinamento all’area del Catania. Tuttavia, se fai 30 cross in area e non hai uno in grado di prenderla di testa, ti assicuri minori possibilità di passare. Comunque, va bene così, l’obiettivo si avvicina e la serie positiva si allunga.

Fiorentina, sfida difficile
Inoltre, Almiron vi ha messo il carico, facendosi espellere nel finale per una testata a Comotto (principe dell’istrionismo, poi, nel gettarsi a terra come fulminato da Giove). Un’ingenuità che spero non debba essere pagata cara. Verrà squalificato almeno per 2 giornate e mancherà proprio nel difficile doppio turno casalingo con Fiorentina e Lazio. Anche oggi si è rivelato il migliore in capo e, probabilmente, risulta il giocatore tatticamente e tecnicamente più importante a disposizione di Montella. Un “irrinunciabile”, insomma. L’Aeroplanino dovrà sostituirlo in qualche modo, probabilmente con Seymour, ma non escluderei Ricchiuti. E quella con la Viola sarà una partita complicata, in quanto i toscani di Delio Rossi non navigano in acque sicurissime e necessitano di qualche altro punticino per assicurarsi la salvezza anticipata. Vi sarà da soffrire, come ha sofferto il Parma nel recupero, giacché giocatori come Behrami, Montolivo, Cerci o Amauri non sono sicuramente gli ultimi arrivati. Tutti noi attendiamo che il Catania sappia trovare quel pizzico di cinismo in più capace di far chiudere tranquillamente certe gare, ciò che sostanzialmente è mancato a Milano e a Cesena. Let’s go, Liotru, let’s go!!!