Catanzaro-Catania, presentazione: Punti pesanti al "Ceravolo"
- di Salvatore Emanuele
- 20 Feb 2016 4:10
La presentazione della gara tra calabresi ed etnei, in programma domenica 21 febbraio alle ore 15
Come uno spareggio
A distanza di quasi dodici anni dall’ultima volta – era il 21 settembre del 2004 – il Catania ritorna a calcare l’erba dello stadio “Nicola Ceravolo” di Catanzaro, e lo fa in uno dei momenti più complicati della propria storia. È vero che in passato le sfide giallorossazzurre hanno avuto palcoscenici ancor più prestigiosi rispetto all’attuale – si ricordano undici confronti in Serie B, l’ultimo sul neutro di Lecce nel maggio 2006 – , ma è altrettanto innegabile che il confronto in programma domenica pomeriggio assume un peso assai rilevante per il futuro di entrambe le contendenti.
Dopo ventidue giornate di campionato Catanzaro e Catania si trovano a metà classifica, distanziate da un misero punticino, ad un tiro di schioppo dalla zona play-out. In verità, i rossazzurri, ci sono già dentro: quattordicesimo posto a quota 24, in coabitazione con Monopoli e Juve Stabia. Graduatoria resa nuovamente complicata dagli ultimi risultati inanellati dagli etnei di mister Pancaro: il fragoroso capitombolo di Ischia e lo scialbo pareggio casalingo contro il Lecce di sabato scorso. Catania fiacco, poco brillante, assai distante dalla squadra travolgente e (quasi) inarrestabile ammirata ad inizio stagione, nuovamente impelagata nella lotta per evitare la retrocessione in Serie D. Ragion per cui, i rossazzurri, hanno l’obbligo di violare il “Ceravolo” dando respiro ad una classifica sempre più soffocante.
Dall’altra parte della barricata vi è un Catanzaro che, dopo un avvio di stagione pessimo (5 punti in 8 partite), era riuscito a tirarsi fuori dalle sabbie mobili, chiudendo il girone d’andata con un 5 punti di vantaggio sul quart’ultimo posto. Rispetto alla gara d’andata, conclusasi con un sonoro 4-1 per gli etnei, la formazione giallorossa è decisamente un’altra squadra, a partire dalla panchina, dove mister Alessandro Erra ha sostituito Salvatore D’Urso. Un cambio che dopo un considerevole exploit iniziale (con 12 punti in 5 partite) ha visto svanire lentamente i suoi effetti rigeneranti. L’ultima vittoria delle aquile, infatti, risale allo scorso 20 dicembre (3-0 all’Ischia). Un vuoto colmato, in parte, dai tre pareggi (in sei gare) conquistati nelle ardue trasferte di Caserta, Castellammare di Stabia e Cosenza. Squadra altalenante, capace di tutto, che dopo l’ottima prestazione di sette giorni addietro nel derby calabro in Sila, cerca, proprio contro il Catania, quei tre punti ancora sconosciuti nel 2016.
A distanza di quasi dodici anni dall’ultima volta – era il 21 settembre del 2004 – il Catania ritorna a calcare l’erba dello stadio “Nicola Ceravolo” di Catanzaro, e lo fa in uno dei momenti più complicati della propria storia. È vero che in passato le sfide giallorossazzurre hanno avuto palcoscenici ancor più prestigiosi rispetto all’attuale – si ricordano undici confronti in Serie B, l’ultimo sul neutro di Lecce nel maggio 2006 – , ma è altrettanto innegabile che il confronto in programma domenica pomeriggio assume un peso assai rilevante per il futuro di entrambe le contendenti.
Dopo ventidue giornate di campionato Catanzaro e Catania si trovano a metà classifica, distanziate da un misero punticino, ad un tiro di schioppo dalla zona play-out. In verità, i rossazzurri, ci sono già dentro: quattordicesimo posto a quota 24, in coabitazione con Monopoli e Juve Stabia. Graduatoria resa nuovamente complicata dagli ultimi risultati inanellati dagli etnei di mister Pancaro: il fragoroso capitombolo di Ischia e lo scialbo pareggio casalingo contro il Lecce di sabato scorso. Catania fiacco, poco brillante, assai distante dalla squadra travolgente e (quasi) inarrestabile ammirata ad inizio stagione, nuovamente impelagata nella lotta per evitare la retrocessione in Serie D. Ragion per cui, i rossazzurri, hanno l’obbligo di violare il “Ceravolo” dando respiro ad una classifica sempre più soffocante.
Dall’altra parte della barricata vi è un Catanzaro che, dopo un avvio di stagione pessimo (5 punti in 8 partite), era riuscito a tirarsi fuori dalle sabbie mobili, chiudendo il girone d’andata con un 5 punti di vantaggio sul quart’ultimo posto. Rispetto alla gara d’andata, conclusasi con un sonoro 4-1 per gli etnei, la formazione giallorossa è decisamente un’altra squadra, a partire dalla panchina, dove mister Alessandro Erra ha sostituito Salvatore D’Urso. Un cambio che dopo un considerevole exploit iniziale (con 12 punti in 5 partite) ha visto svanire lentamente i suoi effetti rigeneranti. L’ultima vittoria delle aquile, infatti, risale allo scorso 20 dicembre (3-0 all’Ischia). Un vuoto colmato, in parte, dai tre pareggi (in sei gare) conquistati nelle ardue trasferte di Caserta, Castellammare di Stabia e Cosenza. Squadra altalenante, capace di tutto, che dopo l’ottima prestazione di sette giorni addietro nel derby calabro in Sila, cerca, proprio contro il Catania, quei tre punti ancora sconosciuti nel 2016.