Catania tende la mano a Palermo: è la notte della solidarietà e del rispetto

Lo striscione esposto in Curva Nord

Lo striscione esposto in Curva Nord 

'Piangiamo i nostri morti. Sentiamo lo stesso dolore. Noi siamo la Sicilia...Palermo rialzati'. Il messaggio della Nord catanese

Ho visto una mano tesa attraversare la Sicilia. L’ho vista bene, nitidamente, era carica di solidarietà, compostezza e rispetto. È partita in dal cuore “Massimino” in una mite notte di Novembre, dove l’aria fresca è come una carezza gentile che allieta l’anima. Ha percorso l’ A 19, a dispetto delle mille trappole disseminate lungo quei duecento e più chilometri che separano due mondi apparentemente diversi. Vicini, però, lo sono stati stanotte. E tanto. Catania tende la mano alla luttuosa Palermo, lacerata da una ferita che non si ricucirà mai.

“Piangiamo i nostri morti. Sentiamo lo stesso dolore. Noi siamo la Sicilia...Palermo rialzati”. È questo il messaggio che emerge dalla Curva Nord catanese, accompagnato da un silenzio carico di mille significati che fa accapponare la pelle, nella notte della sfida tutta siciliana al Siracusa dei Messina, Palermo e Catania. Coincidenza? Non credo proprio. C’era tutta la Trinacria al vecchio Cibali. Messaggi di solidarietà in tutti i settori del 'vecchio' Cibali: "Essere 'Umani' alla base dei nostri ideali. Vicini alle vittime siciliane" lo striscione esposto in Curva Sud e "Vicini alla famiglia di Casteldaccia" il pensiero dei tifosi della Tribuna B dell'impianto catanese.

Lo striscione esposto in Curva Sud 




Lo striscione esposto in Tribuna B 



Biagio Antonacci aveva ragione, l’ho sempre saputo. Siamo “Figli della stessa donna senza essere fratelli, allattati con lo stesso latte con le stesse mammelle. Figli ma chissà di quali padri di quali mestieri, concepiti per amore o per errore naturale”. Così vicini, così lontani, ma sempre siciliani. Novanta e più minuti di rispetto. Novantasette, per la precisione, così come voluto dall’arbitro Meraviglia di Pistoia. Meraviglia e non di quanto visto e (non) sentito per tutta la gara, nella quale nessun coro di sfottò si è levato contro gli storici rivali d’occidente. Non poteva essere diversamente, non questa sera almeno.

Nemici mai, rivali sempre. Perché da domani, dal prossimo incontro, ritorneranno cori contro e sfottò, così come vuole la parte sana e colorata del campanile. Sarà così, domani. Ma stanotte no, questa è la notte della solidarietà, del rispetto e della compostezza, nella quale Catania tende la mano a Palermo. Ho visto una mano testa attraversa la Sicilia. L’ho vista bene. E poco importa se nella cartina non emerge il nome di Enna. È impegnata a sorreggere queste due mani giunte, questa stretta di mano tutta siciliana.

Enna c'è, sorregge le due mani... (Disegno: Cetty Emanuele)