Catania: penuria di centrali difensivi in un organico XL

L'infortunio di Michele Somma

L'infortunio di Michele Somma 

Focus sullo squilibrio tra i reparti della rosa del Catania, con il settore centrale della difesa in emergenza.

In attesa che la società renda note le condizioni di Michele Somma a seguito dell’infortunio che ha costretto il difensore romano ad abbandonare anzitempo il campo domenica scorsa in occasione del match con la Sancataldese, proprio quest’ultimo episodio ha fatto emergere quella che è forse l’unica incongruenza tra le scelte tecniche e di mercato operate dalla dirigenza in una stagione praticamente perfetta, sotto ogni punto di vista. Dal momento della sostituzione in avanti, il Catania ha giocato tutto il resto della partita con una difesa atipica: in un primo momento, è stato abbassato Rizzo al centro del reparto (ruolo mai ricoperto in carriera); dall’inizio del secondo tempo, riportato Rizzo in mediana, Ferraro ha accentrato Castellini e abbassato Russotto nella posizione di terzino sinistro (esperimento, questo, che il tecnico campano aveva già fatto nel match contro il Cittanova). E’ vero, da un lato, che proprio la sete di rimonta ha indotto il mister a sbilanciarsi, inserendo immediatamente un attaccante in più (De Luca), piuttosto che l’unico difensore a disposizione in panchina (Pedicone). Ma è altrettanto vero che di fatto il Catania, in caso di emergenze, si ritrova senza alternative "naturali" al centro della difesa. E potrebbe essere un tallone d’Achille, in vista della Poule Scudetto, considerando anche che gli altri centrali a disposizione (Castellini e Lorenzini) sono stati spremuti per tutto il campionato e potrebbero fisiologicamente accusare qualche colpo sul piano prestazionale, come è accaduto proprio all’esperto numero 26 contro la Sancataldese.

L’emergenza difensiva stride parecchio in un organico “XL”, composto da 28 elementi della prima squadra, ai quali sono stati spesso aggregati anche ragazzi delle giovanili. Come possiamo evincere dal report sottostante – che colloca i giocatori nella loro posizione naturale – vi sono infatti ruoli nei quali vi è una sovrabbondanza per certi versi ingiustificata:

Portieri: 2 x 1 posto (Bethers, Groaz)

Terzini destri: 2 x 1 posto (Rapisarda, Boccia)

Difensori centrali: 3 x 2 posti (Somma, Lorenzini, Castellini)

Terzini sinistri: 2 x 1 posto (Pedicone, Lubishtani)

Mediani e centrocampisti: 9 x 3 posti (Rizzo, Lodi, Vitale, Palermo, Buffa, Di Grazia, Baldassar, Al.Russotto, Scognamiglio)

Esterni offensivi: 6 x 2 posti (Sarno, Chiarella, Forchignone, De Luca, Giovinco, An.Russotto)

Centravanti: 4 x 1 posto (Sarao, Jefferson, De Respinis, Litteri)

Il report necessita di varie specificazioni:

-        Castellini è utilizzato quale terzino sinistro titolare, pertanto nell’ipotetica formazione tipo Somma e Lorenzini non hanno ricambi, tant’è che la mossa più gettonata in caso di necessità è l’accentramento dello stesso Castellini con l’impiego di un altro terzino sinistro;

-        Con Castellini al centro, l’opzione maggiormente praticata da Ferraro in stagione è stata quella di adattare Boccia a sinistra. Lubishtani è palesemente fuori dai radar del tecnico, mentre Pedicone ha cominciato ad avere un po’ di spazio soltanto di recente;

-        L’alto numero di centrocampisti è giustificato dai problemi fisici degli under Russotto e Scognamiglio, nonché dalla circostanza che il 2004 titolare, Vitale, gioca proprio in tale zona del campo e dunque occorreva un pari età (Baldassar) quale ricambio in caso di assenza;

-        Molto meno giustificato il numero di esterni, l’abbondanza e qualità è tale che le assenze di Sarno e Forchignone non si stiano neanche avvertendo. A ciò si aggiunga che Giovinco, per caratteristiche, si è rivelato un acquisto non confacente alle idee del tecnico;

-        Abbastanza incomprensibile la scelta di mantenere 4 punte e soprattutto quella di tesserare De Respinis a gennaio.

L’ultimo punto merita un focus a parte. De Respinis è arrivato in un momento particolare, durante il quale Jefferson aveva accusato un contrattempo e non si aveva contezza del rientro a pieni giri di Litteri. Tuttavia, come alternativa a Sarao il Catania avrebbe potuto contare sull’opzione De Luca, facilmente sostituibile dalle tante alternative a disposizione sulle fasce. A questo proposito, è stata sottolineata la duttilità di De Respinis, il quale in effetti ha spesso giocato laterale, quando subentrato, ma a fortiori, tenendo conto dei tanti altri esterni in rosa, è apparso un acquisto per nulla indispensabile. Anzi, al contrario, proprio la sua presenza ha ridotto i margini di un graduale inserimento in squadra del recuperato Litteri e prolungato la telenovela di questa stagione, riguardante l’impiego di Giovinco. Ferraro ha sempre dichiarato che il Catania viene prima dei singoli; il principio generale è corretto ed è lecito che si siano compiute tali scelte tecniche (che hanno prodotto risultati che sono sotto gli occhi di tutti), ma è anche vero che l’enorme vantaggio in classifica avrebbe consentito di smussare più di qualche angolo e valorizzare un maggior numero di giocatori.

Al di là di tali considerazioni e tornando al punto di partenza, probabilmente a gennaio sarebbe stato più saggio munirsi di un centrale in più, anche un under, che sopperisse alle partenze di Ferrara e Pino. Ma ormai il dado è tratto e in questo stuzzicante finale di stagione mister Ferraro avrà il suo bel da fare per escogitare soluzioni valide per ovviare al deficit di uomini in difesa. Oltre a quelle che lo stesso tecnico ha già adottato – e che abbiamo elencato sopra – ve ne potrebbe essere un’altra: quella di adattare Rapisarda al centro della difesa. A differenza di Rizzo, nel caso del numero 5 etneo non sarebbe una novità.