Catania: è tempo di voltare pagina, ma prima mettiamo i puntini sulle i

Ross Pelligra a Palazzo degli Elefanti

Ross Pelligra a Palazzo degli Elefanti 

Disamina su quanto accaduto nei giorni precedenti alla definizione della procedura esplorativa.

La – preventivata e preventivabile – notizia del successo del Pelligra Group nell’ambito della procedura esplorativa indetta dall’amministrazione comunale per l’iscrizione di una squadra in rappresentanza della città di Catania alla Serie D 2022/23 ha spazzato via in un sol colpo le paure, i veleni, le nevrosi che hanno caratterizzato il dibattito pubblico dell’ambiente etneo nelle ultime settimane, dando il via ad un sentimento collettivo e condiviso di entusiasmo, sublimato in occasione della Giornata dell’orgoglio rossazzurro lunedì scorso al “Massimino”. Tanti aspetti chiacchierati sino al momento della decisione dell’amministrazione comunale sono caduti fisiologicamente nel dimenticatoio ed è anche meglio così, visto il clima che si era creato. Li rispolveriamo solo al fine di offrire le nostre riflessioni ed interpretazioni prima di archiviarli definitivamente.

La strategia comunicativa controproducente degli avversari di Pelligra
Partiamo dalla tanto criticata strategia comunicativa adottata dai competitors di Pelligra nei giorni successivi alla scadenza dell’invio della manifestazione d’interesse. La premessa obbligatoria è costituita da alcuni dati di fatto: 1) nel giro di poche ore città e tifoseria si erano schierate in modo pressoché unanime col gruppo australiano; 2) indipendentemente dalle preferenze dei tifosi, l’amministrazione avrebbe dovuto scegliere (ed ha scelto) in autonomia sulla base di criteri che ella soltanto avrebbe potuto osservare, non essendo di dominio pubblico il contenuto delle cinque Pec inviate all’indirizzo del Comune; 3) l’operazione di “rimonta” avviata da alcuni gruppi non poteva in alcun modo condizionare l’amministrazione, ma soltanto aspirare a colmare almeno in parte il gap di simpatia ed empatia che Pelligra aveva immediatamente instaurato con la città.
C’è da dire che questo obiettivo non è stato perseguito nel migliore dei modi da diversi soggetti. Il Gruppo Maestri, a differenza degli altri, ha avuto almeno il buon senso di inviare i propri comunicati a tutta la stampa locale, ma essendo osservato con circospezione da molti tifosi per le dicerie su presunti rapporti con ex Sigi, si è attirato più antipatie che altro con la propria politica degli annunci circa i vari professionisti coinvolti nel proprio progetto, nonché il partner della fornitura tecnica, individuato nella medesima azienda che l’anno scorso aveva stretto un accordo proprio con la Sigi. Forse una conferenza stampa sarebbe stata maggiormente apprezzata dalla piazza, unitamente alla rivelazione degli altri soci che, oltre allo stesso Maestri, componevano la compagine societaria.
Onestà intellettuale impone però di evidenziare che non è stato soltanto il gruppo rappresentato dall’Avv. Ferlito a stuzzicare la piazza con i nomi (peraltro, nel caso di specie, assolutamente di rilievo, su tutti quello di Davide Baiocco). Giovannone lo aveva già fatto sventolando le “figurine” del dirigente Borbone e di Ciccio Lodi; Ilari si era vantato della collaborazione con Tempestilli e, addirittura, aveva annunciato degli obiettivi di mercato; lo stesso Pelligra, nel proprio unico comunicato pre-aggiudicazione, aveva menzionato gli ex calciatori Grella e Bresciano come parti integranti del proprio progetto, ma nessuno in tal caso ha storto il naso. Non è il caso di prendersi in giro: la verità è che l’imprenditore australiano avrebbe potuto permettersi qualsiasi autogol comunicativo e sarebbe rimasto la prima scelta dei tifosi per i motivi che ben si conoscono e che tralasciamo per ovvietà; allo stesso tempo, i suoi “avversari” avrebbero potuto adottare la migliore strategia comunicativa possibile, ma ciò non avrebbe comunque spostato di una virgola gli umori della piazza, a maggior ragione in un caso peculiare come quello del Gruppo Maestri, sulle quali spalle gravavano le voci di corridoio di cui prima, seppur mai dimostrate.
Resta comunque il fatto – da sottolineare con altrettanta onestà intellettuale – che i vari gruppi non hanno proprio brillato in quanto a scelte comunicative, anzi. Da un punto di vista formale, hanno fatto ancor peggio del Gruppo Maestri gli altri tre concorrenti (Ilari, Giovannone ed il gruppo rappresentato da Mascali), i quali hanno presentato il proprio progetto a macchia di leopardo, senza diramare comunicati stampa indirizzati a tutte le testate, ma affidandosi ad interviste rilasciate a questa piuttosto che quella realtà editoriale. In questo modo, hanno finito col disorientare l’utenza, che non compra tutti i giorni i quotidiani e che non può assistere ad ogni trasmissione, raggiungendo un numero inferiore di persone rispetto a quello che avrebbero potuto. Ilari e Giovannone, poi, hanno commesso il grave autogol di sollevare dubbi sulla consistenza economica di Pelligra, attirandosi l’avversione di un ambiente che si era schierato in modo netto e che ci ha messo poco (i bilanci sono pubblici…) a reagire puntando l’indice contro il loro volume d’affari non particolarmente stuzzicante, se confrontato con le informazioni che circolavano sul gruppo australiano. Ad ogni modo, non riteniamo che sarebbe corretto da parte nostra fare i conti in tasca solo ad alcuni competitors, esaminando la loro situazione economico-patrimoniale, considerando che non sono stati resi pubblici i business plan di tutti gli attori in gioco. Al riguardo, a Giovannone va riconosciuto il merito di essere stato l’unico ad adottare un approccio totalmente trasparente, pubblicando la documentazione inviata al Comune (ed anche qui preferiamo non entrare nel merito e giudicare, per una questione di – mancata – par condicio). Certo, da operatori dell’informazione non si può non notare che, ricollegandoci a quanto già detto, tali documenti sono stati diffusi in modo improprio (tramite i social, o inviandoli solo ad alcune testate). Ancor più frammentata, laconica e poco efficace, in merito alla composizione del gruppo ed al progetto presentato al Comune, la comunicazione offerta da Antonello Mascali in nome e per conto del gruppo di imprenditori che per ultimo ha inviato la Pec.

L’impegno preso da Pelligra con la città impone il dovere di pubblicare il business plan
Rimanendo in tema di business plan, adesso che la procedura esplorativa si è conclusa, riteniamo che sarebbe opportuno che venisse pubblicato il progetto – vincente – presentato dal Pelligra Group, non solo per ovvie esigenze di trasparenza, ma soprattutto perché il gruppo australiano ha preso un impegno con l’amministrazione comunale e, di riflesso, con la città e la tifoseria. Un impegno della durata di quattro anni basato su precisi investimenti ed obiettivi, che sarebbe corretto conoscere, in modo da poter formulare alla scadenza del quadriennio un bilancio su ciò che verrà raccolto. Anche perché tra quattro anni la Giunta sarà diversa e con ogni probabilità non avrà alcun interesse a verificare gli esiti del piano di Pelligra. La responsabilità passa quindi in capo agli operatori dell’informazione, che però dovranno essere dotati degli strumenti necessari (rectius delle carte) per assumersela.

Scibilia zittisce gli analfabeti funzionali (che pendono dalle sue labbra)
E proprio con riguardo ai giornalisti non si intende tediare ulteriormente i lettori rendendoli edotti degli attacchi gratuiti ricevuti e che si continuano a ricevere da analfabeti funzionali e da personaggi in cerca d’autore. Ci si limita a sposare in toto la linea espressa da Max Licari nelle recenti puntate di “Pianeta Catania”, laddove è stato affermato che in caso di reiterazione si provvederà ad andare sino in fondo, percorrendo strade istituzionali e, se necessario, financo le vie legali.
Si ritiene opportuno sottolineare, inoltre, che proprio quei giornalisti che avevano cercato di mantenere il doveroso equilibrio prima della decisione del Comune, invitando i lettori a fidarsi dei rappresentanti delle istituzioni, erano stati tacciati dai soliti cialtroni di (infondate, tanto per cambiare) contiguità politiche. Epperò tali “scienziati” sono stati sonoramente zittiti da un signore che non si sognerebbero mai di mettere in discussione, ovvero Dante Scibilia, il quale in occasione della conferenza stampa in Comune ha dichiarato che l’avviso pubblico redatto dall’amministrazione etnea è stato il migliore che ha mai esaminato nel corso della propria esperienza professionale.

Tanta carne al fuoco da qui a breve, aspettando comunicati ed ufficialità
Sentivamo il dovere di mettere di mettere i puntini sulle i su tali aspetti, prima di voltare definitivamente pagina, essendo i tempi decisamente maturi per guardare al futuro, verso il quale sembra proiettata la maggior parte della piazza e l’intera parte sana di essa. Al riguardo, potremmo accodarci al toto-nomi già in corso relativamente a questa piuttosto che a quella carica societaria, o al toto-date inerente ai passaggi burocratici relativi all’iscrizione del nuovo Catania alla Serie D 2022/23. Ma non lo faremo. Ci sembra più proficuo attendere i comunicati ufficiali e nelle prossime settimane ne arriveranno a pioggia, sia da parte della nuova società (denominazione club, organigramma, ritiro, campo d’allenamento tra i temi principali), che da parte di Federazione (attribuzione titolo sportivo) e Lega (inserimento nel Girone I, composizione dello stesso). Non ci resta che attendere, per poi esaminare, passo dopo passo, le mosse del nuovo corso rossazzurro.