Catania, cucchiaio sì cucchiaio no: da Tarantino a Mascara, da Moro a Lodi
- di Salvatore Emanuele
- LND | Lodi | Moro | Mascara | Inter | Lamezia Terme | Cucchiaio | Serie A | |
- 04 Apr 2023 7:57
Il tentativo di Ciccio Lodi ha riportato all'attualità altre esecuzioni simili dagli undici metri...
Se nell’immaginario collettivo degli appassionati di calcio il “cucchiaio” è associato a Francesco Totti, protagonista, nel corso della sua carriera sia con la maglia della Roma che in quella azzurra della Nazionale italiana, di diverse esecuzioni con tale tecnica.
Nella versione rossazzurra, invece, la massima interpretazione del “cucchiaio” – calcio di rigore battuto in modo estremamente fantasioso, con uno scavetto che fa assumere alla sfera una traiettoria a parabola –, ha il nome di Giuseppe Mascara.
Negli occhi dei tifosi del Catania, infatti, quando si parla di “cucchiaio”, c’è la geniale (per certi versi folle) battuta del folletto calatino in uno dei momenti più importanti di sempre della storia del calcio etneo: 12 marzo 2010, calcio di rigore decisivo nel match con l’Inter di José Mourinho. Il resto è storia: il pallone che entra beffardo sotto gli occhi sbigottiti del portiere nerazzurro, Julio Cesar, e di tutti gli spettatori presenti nell’impianto di Piazza Spedini.
12 marzo 2010, Catania-Inter 3-1: il cucchiaio vincente di Beppe Mascara
Inevitabilmente, il tentativo (non riuscito) di Ciccio Lodi, nella gara con il Lamezia Terme disputata domenica scorsa, ha riaperto quel cassettino della memoria pallonara. Oltre a Mascara 2010 e Lodi 2023 ci sono altri due episodi in salsa rossazzurra. Si parte dalla gara del 4 ottobre 1998, nella quinta giornata del campionato di Serie C2.
Al Cibali, il Catania di Pierino Cucchi, dopo aver fallito nel primo tempo un calcio di rigore con Roberto Manca, sprecò nella seconda parte di gara un altro tiro dagli undici metri. Dal dischetto Pietro Tarantino, l’uomo che avrebbe indossato la maglia 46 nella leggendaria gara di Messina del 13 dicembre dello stesso anno, provò la soluzione “cucchiaio” trovando però un reattivo Siringo, portiere della Cavese, ad abbrancare la sfera senza troppa fatica.
4 ottobre 1998, Catania-Cavese 1-1: il cucchiaio sbagliato da Pietro Tarantino
Altro episodio fa riferimento alla scorsa stagione. Al “Nuovo Romagnoli” di Campobasso, in un campo allentato dalla pioggia, Luca Moro, dopo aver già segnato dal dischetto nel primo tempo con una soluzione più classica, decise di eseguire il secondo rigore di giornata con la tecnica del “cucchiaio” proprio sotto la curva occupata dai tifosi molisani. Esecuzione impeccabile, con portiere da una parte e pallone dall’altra.
Bilancio equilibrato, con due gol e altrettanti errori, che spinge a una inevitabile domanda: chi sarà il prossimo rossazzurro temerario a tentare il "cucchiaio" dagli undici metri?
6 novembre 2021, Campobasso-Catania 4-4: l'esecuzione vincente di Luca Moro