Catania-Virtus Entella: bis obbligatorio

Emanuele Calaiò, bomber rossazzurro

Emanuele Calaiò, bomber rossazzurro 

La presentazione della gara tra etnei e liguri., la seconda partita al "Massimino" in tre giorni. Unico obiettivo: la vittoria...

Tramutare i fischi in applausi…
Ci sono vittorie spettacolari, giunte in virtù di prestazioni strepitose che mandano in visibilio la folla spalancando la porta ai sogni. Ci sono poi vittorie, come quella col Vicenza, che nonostante non siano state accompagnate dal bel del gioco, servono come il pane. Per il morale, per la classifica, per risollevarsi ed andare avanti. Contava solo vincere e così è stato. Piccolo passo verso una lenta risalita che, al momento, non vede più i rossazzurri in quell’odioso ultimo posto in classifica. Questione di numeri. Bisognava vincere contro i veneti, bisogna vincere contro la Virtus Entella, matricola tra le matricole alla prima partecipazione al campionato di Serie B.

Classifica alla mano, il match contro i diavoli neri di Chiavari ha tutti i connotati dello scontro diretto per la salvezza: rossazzurri terzultimi a 9 punti (in coabitazione con Cittadella e Pescara) a due lunghezze dai biancocelesti liguri. L’Entella, dopo un avvio stentato – un punto nelle prime quattro gare – ha trovato il passo giusto. Risultati positivi che hanno dato fiducia alla presunta “cenerentola” di mister Prina, la quarta matricola proveniente dalla Lega Pro. Nelle ultime quattro giornate, infatti, i biancocelesti hanno totalizzato 9 punti: escludendo l’inaspettato scivolone di Pescara (4-0 per gli abruzzesi) l’Entella ha messo sotto il Cittadella in trasferta, Frosinone e Carpi in casa. Un biglietto da visita di tutto rispetto.

Bisogna, quindi, battere i liguri per dare continuità a risultati altalenanti, in un campionato assai mediocre, simile alla lotta retrocessione dello scorso anno quando bastava inanellare un paio di risultati positivi di fila per tirarsi fuori dalla mischia. Oggi, come allora, bastano un paio di vittorie per risalire la china. Classifica corta, campionato livellato verso il basso con varie formazioni che si avvicendano di giornata in giornata al primo posto. Dopo dieci tornate il primo posto è diviso in cinque: Avellino, Frosinone, Carpi, Bologna e Trapani (big match di giornata al “Dall’Ara tra felsinei e granata vinto dai padroni di casa(Anticipo). Per adesso l’equilibrio regna sovrano ed il torneo sembra aperto a tutto, ma i valori, prima o poi, verranno fuori con Bari, Livorno e Bologna già sugli attenti. Pronti a scappare ed a farsi rincorrere. E il Catania? La “fischiata” vittoria sui veneti non ha risolto tutti quei problemi. Prima di pensare di poter dettar legge bisogna risolverli. Come fare? Il primo passo sarebbe svuotando l’infermeria, poi bisogna serrare i ranghi e diventare una squadra. L’antidoto è sempre lo stesso: la vittoria. Occorre vincere e convincere per tramutare i fischi in applausi. Con il sacrificio, con il lavoro, con l’umiltà si può. – 32 all’Alba: “Siate folli, siate affamati, siate umili, siate elefanti!”