Catania-Udinese (3-1): Habemus EuroPapu!

Il 'papu' Gomez complimentato da Maran

Il 'papu' Gomez complimentato da Maran 

Il commento al match del "Massimino" tra etnei e friulani. I temi 'caldi': Settimi in attesa delle altre; Il vice Bergessio? Castro!; Guidolin, salta con noi!; De Marco, quarantasei minuti per un giallo; Dopo la sosta spareggio con la Lazio

Settimi in attesa delle altre…
Nell’anticipo della ventinovesima giornata di serie A, decima di ritorno, il Catania di Rolando Maran regola con netto 3-1 l’Udinese di Francesco Guidolin balzando momentaneamente al settimo posto, a -2 dal quinto occupato da Lazio ed Inter. Un bel quadretto di fine inverno, da incorniciare e da appendere nella parete dei ricordi più cari. Catania in piena bagarre europea in attesa delle gare di domani con le dirette concorrenti attese da incontri probanti: Fiorentina e Roma in casa, rispettivamente contro Genoa e Parma, Inter e Lazio fuori, rispettivamente contro Sampdoria e Torino. Quattro gare che potrebbero portare qualche modifica, in termine di posizione in classifica, ma che non scalfiranno minimamente la bellezza di questo ‘bel quadretto’ di fine inverno che potrebbe diventare in primavera un’ opera d’arte. Basta crederci, basta provarci, mantenendo l’umiltà e lo stesso spirito combattivo visto quest’oggi contro i friulani. Dopo un primo tempo soporifero, con gli etnei imbrigliati da un’ Udinese priva di diversi titolari (tra i quali capitan Di Natale), nella ripresa la formazione rossazzurra trova gli sbocchi giusti, segnando tre reti, con Gomez (doppietta) e Lodi, e trovando una vittoria che mancava dallo scorso 24 febbraio (2-1 a Parma). Tre punti d’oro che lanciano gli etnei a quota 45 ( a sole tre lunghezze dal record firmato da Montella nella scorsa stagione) e che permettono di proseguire il cammino verso quell’obiettivo chiamato Europa League. Una ripresa coi fiocchi, inaugurata nel miglior dei modi dalla doppietta del ‘papu’ Gomez tra il 49’ e il 66’. Reti di pregevole fattura, propiziate dalla sapiente collaborazione del ‘pata’ Castro e, soprattutto, del ‘pitu’ Barrientos, quest’ultimo al rientro dopo oltre un mese ed autore di due assist divini, anzi ‘papali’. Del ‘solito’ Ciccio Lodi, al minuto 71’, il calcio piazzato (sporcato dalla barriera bianconera) la terza gemma degli etnei. Nel finale, ininfluente la rete friulana di Muriel.

Il vice Bergessio? Castro!
La mossa decisiva? L’arretramento di Gomez sulla trequarti e il susseguente avanzamento di Castro nell’insolito ruolo di prima punta. Troppo esile il ‘papu’ per impensierire la rocciosa retroguardia bianconera. Più adatto il ‘pata’, fisicamente più dotato rispetto al numero 17 rossazzurro. Merito a Maran, bravo nell’ aver saputo leggere al meglio questa mossa tattica. Altrettanto saggio nel non rischiare il convalescente Bergessio, lasciandolo per 90 minuti in panchina. Considerando le attuali condizioni di Cani (ancora non al top), l’inesperienza di Doukara (entrato negli ultimi scampoli di gioco) al momento Lucas Castro è la vera alternativa in avanti al ‘Lavandina’: fisico da corazziere, velocità nei movimenti, bravo a tenere la palla, a far salire la squadra. Del lavoro oscuro del ‘pata’ ne hanno beneficiato sia il ‘papu’ (due gol) che il ‘pitu’ (un assist e mezzo). Bene così.

Guidolin, salta con noi!
“Guidolin, salta con noi! Guidolin, salta con noi!”. È questo il coro scandito dal popolo del “Massimino”. Un coro che parte dal 3-0 di Lodi e che ‘accompagna’ le due squadre fino al triplice fischio. Coro ironico, in tipica ‘salsa’ catanese, per rispondere nei miglior dei modi alle dichiarazioni tutt’altro che lusinghiere rilasciate dal tecnico friulano Francesco Guidolin da un mese a questa parte. “Mi dà fastidio vedere il Catania davanti a noi” oppure “Il nostro obiettivo è terminare questa stagione davanti alla formazione etnea, conquistando così il ‘titolo’ di prima tra le non grandi. Modo migliore per rispondere ai ‘mal di pancia’ del tecnico di Castelfranco Veneto la tifoseria rossazzurra non poteva trovare. Un segno di maturità, l’ennesimo, da parte di una tifoseria, una città, che reagisce alle provocazioni nel modo migliore. I tempi delle invasioni di campo, del lancio di oggetti in campo sono orami lontano anni luce. Spazio a dialettica ed ironia, così come deve essere. In tal senso, l’ex tecnico dei rosanero, è l’ennesima ‘vittima’ del Popolo rossazzurro. Dopo i novanta e più minuti del “Massimino” il Catania di Maran stacca i bianconeri di 4 punti, lasciando ai friulani 9 giornate di campionato per tentare un aggancio/sorpasso. Nel frattempo: “Guidolin, salta con noi!”.

De Marco, quarantasei minuti per un giallo
Ci son voluti ben 46 minuti per vedere sventolare un cartellino (giallo, in questo caso) dal celeberrimo Andrea De Marco di Chiavari, fischietto tanto amato dalla tifoseria dalla lontanissima stagione 2003/04, quella del 2-2 di Livorno (fischiato un rigore inesistente ai labronici in pieno recupero) e del 2-0 di Vicenza (etnei di Colantuono ridotti in 9 senza un perché). Dopo un primo tempo nel quale lascia correre troppo, concedendo ai friulani un’insolita ‘licenza’ di picchiatori (Faraoni-Gomez il duello più acceso), il ‘fischietto’ ligure trova negli spogliatoi i cartellini ed il ‘coraggio’ di usarli. In tal senso, la prima ‘vittima’ è il difensore friulano Benatia (graziato successivamente). Fortunatamente, la direzione arbitrale odierna non ha influito sull’esito finale della gara. Rimane però l’eccessivo permissivismo in una prima frazione di gioco piena più di calci che di calcio. Passiamo avanti.

Dopo la sosta spareggio con la Lazio
In attesa delle gare di domani, che completeranno il quadro della ventinovesima giornata, il Catania si concede un meritato riposo (forzato) con il ritrovato dolce sapore dei tre punti. Dopo la sosta per gli impegni mondiali della Nazionale azzurra gli etnei di Maran saranno attesi, nel sabato di Pasqua, allo stadio “Olimpico” dalla Lazio di Petkovic. Gara di cartello, nonché autentico ‘spareggio’ con vista europea. Niente da perdere, tutto da guadagnare: questo lo spirito giusto per affrontare la gara in terra laziale; terreno di gioco che, nel corso di questa stagione, ha visto già soccombere gli etnei (3-0 biancoceleste nei quarti di finale di Coppa Italia). Altra storia, così come il 4-0 rifilato dai rossazzurri agli ‘aquilotti’ nella gara d’andata di campionato disputata al “Massimino” lo scorso 4 novembre. Inseguendo un sogno: “Siete stati folli, siete stati affamati, siete stati elefanti!”